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Roma

NEMI, CASCATE SUL MURO DEL CONVENTO: ULTIMO AVVISO AL COMUNE, POI LA PROCURA

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Tempo di lettura 2 minuti La paura, per un possibile crollo, dei residenti tra umidità, zanzare e cattivo odore

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di Ivan Galea

Nemi (RM) – A Nemi non accennano a diminuire le copiose perdite di acqua presenti ormai da oltre tre anni sul costone roccioso e sul muro di contenimento e di confine tra le proprietà delle suore Mercedarie e il cortile comunale interno in via Salita della Chiesa ai civici 2,4,6,8,10,12 e 14 dove sono presenti le abitazioni di diversi residenti. "Se crolla il muro o se dovesse cedere il costone roccioso sarebbe una tragedia – commenta un abitante del luogo – verrebbe giù mezza Nemi."

Le rassicurazioni della suora superiore e il sopralluogo dei Vigili del Fuoco. Eppure, a ottobre 2014, la suora superiore del convento delle Mercedarie aveva dichiarato ai Vigili del Fuoco che le perdite erano state risolte in quanto dipese dal serbatoio comunale in gestione all'Acea Ato 2. Ma, nonostante le rassicurazioni della religiosa, i Vigili del Fuoco constatavano le evidenti fuoriuscite di acqua dalla parete rocciosa e provvedevano quindi ad informarne il Comune di Nemi con un fonogramma.

I residenti scrivono al Comune di Nemi. L'amministrazione comunale di Nemi è ufficialmente a conoscenza della situazione di degrado fin da ottobre 2014 (ufficiosamente dal 2013) quando alcuni cittadini provvedevano a protocollare una lettera in Comune dove si sollecitava un intervento per risolvere il problema, anche in considerazione del notevole peggioramento.

I sopralluoghi de L'Osservatore d'Italia. Il nostro quotidiano si era recato sul posto lo scorso mese di marzo testimoniando con un reportage fotografico il perdurare delle perdite di acqua. Siamo tornati sul luogo lo scorso 6 agosto per verificare se il problema fosse stato risolto. Ad accoglierci Luigi Leoni, proprietario di un locale presente sul corso principale di Nemi devastato dalle infiltrazioni di acqua provenienti dalla parete rocciosa. Ad occhio nudo il locale è letteralmente divorato da muffa e umidità. Salendo sulla terrazza sopra il locale, proprio a ridosso della parte rocciosa, è ben evidente la cascata d’acqua che dall’estremità scende giù copiosa.

La paura, per un possibile crollo, dei residenti tra umidità, zanzare e cattivo odore. Quello che ci ha colpiti, oltre alla nutrita quantità d’acqua immortalata nel reportage fotografico, è stato il cattivo odore che sprigiona la stessa. Un altro residente, che abita di fronte il muro di contenimento a ridosso della parete rocciosa, ci segnala, ormai quasi rassegnato a condividere la quotidianità con questo stato pietoso dei fatti, oltre alla paura di un possibile crollo il cattivo odore e la presenza, soprattutto in questa stagione, di zanzare ed insetti richiamati dalle acque stagnanti.

L'ultimatum al Comune e all'Acea dell'avvocato Chiarantano e l'azione risarcitoria.
Ci fa sapere l’avvocato Bruno Chiarantano, legale di Luigi Leoni che è stata inviata al Comune ed all'Acea l’ennesima ed ultima comunicazione per risolvere la questione. L’avvocato fece il sopralluogo constatando il flusso delle acque all’interno del convento delle suore. A tal proposito a breve partirà una azione legale, risarcitoria per i danni subiti da Leoni, nei confronti del Comune di Nemi e del gestore idrico Acea.

L'esposto in Procura di AssoTutela per mancate azioni a tutela della sicurezza dei cittadini. Assotutela, allo stesso modo, presenterà un nuovo esposto alla Procura della Repubblica denunciando le mancate azioni tutela della sicurezza dei cittadini.

Sono tre anni che viene lanciato un allarme che rimane inascoltato: Assotutela denuncia, i Vigili del Fuoco segnalano, i residenti segnalano e scrivono alle istituzioni, la suora tranquillizza… ma non succede un bel niente. Stiamo aspettando qualche tragedia?

Cronaca

Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

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I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.

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Cronaca

Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

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MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.

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Roma

Roma, minacciato al collo con due bottiglie di vetro e costretto a consegnare lo smartphone: in manette due uomini

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ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo hanno arrestato due cittadini romani – di 31 e 36 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine – gravemente indiziati dei reati di rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Un giovane, 22enne romano, ha denunciato di essere stato avvicinato da due uomini a lui sconosciuti che, in evidente stato psicofisico alterato, lo hanno afferrato al collo e minacciato con due bottiglie di vetro, facendosi consegnare lo smartphone per poi allontanarsi, in via di Boccea altezza metro Cornelia. Richiesto aiuto al 112, tramite alcuni passanti, sono interventi sul posto i Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo che grazie alla descrizione fatta dal giovane e tramite la localizzazione del telefono asportato, hanno individuato i due sospettati nei pressi della fermata metropolitana “Battistini”.
Alla vista dei militari, gli indagati hanno spintonato i Carabinieri al fine di darsi alla fuga ma sono stati bloccati. Con loro avevano ancora la refurtiva che è stata riconsegnata al 22enne.
Presso le aule di piazzale Clodio, il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e ha disposto per i due la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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