NEMI DEGRADO PALAZZO RUSPOLI: INTERVIENE IL PD

 

Intanto, a riguardo, proponiamo una intervista al segretario Pd di Nemi Massimiliano Conte

 

Redazione

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Nemi (RM) – Un tavolo con Regione, proprietari, Beni Culturali, Comune di Nemi ed altri soggetti eventualmente competenti per avviare una discussione sul recupero e valorizzazione di Palazzo Ruspoli.

E' quanto chiede il Consigliere Regionale del Partito Democratico Simone Lupi, Vice Presidente della Commissione Bilancio, con una mozione presentata in Consiglio Regionale. “In occasione di una iniziativa con il circolo del Partito Democratico di Nemi ho avuto modo di conoscere meglio la storia e lo stato di conservazione di Palazzo Ruspoli – racconta Simone Lupi – e, prendendo atto dell'urgenza di un intervento complesso sulla struttura, ho voluto presentare la mozione per avviare un percorso che porti, coinvolgendo istituzioni e privati, al pieno recupero di uno dei gioielli architettonici dei Castelli Romani” “La notizia delle Langhe inserite nel patrimonio dell'UNESCO non può non farci pensare a quanto sia importante la valorizzazione della nostra storia e del nostro paesaggio, in tutta Italia e ancor di più nei Castelli Romani – sottolinea l'unico consigliere democratico proveniente dall'area dei Castelli Romani – In questo contesto noi dobbiamo investire sul recupero e miglior uso del nostro paesaggio e dei nostri edifici storici. In questo senso va il mio emendamento alla legge di spending review regionale approvato pochi giorni fa per sostenere il Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani ed un esempio positivo è stato il recupero di Palazzo Sforza Cesarini e dei suoi giardini a Genzano di Roma, con la giunta di Enzo Ercolani, ora serve uno sforzo del territorio per Nemi”. “Infatti, Palazzo Ruspoli è uno degli elementi caratterizzanti dell'immaginario dei Castelli Romani per tutti i turisti che si avvicinano al Lago di Nemi, alla sua storia, al Museo, ai suoi prodotti. Non è possibile disgiungere il paesaggio del Lago di Nemi da Palazzo Ruspoli – rimarca Lupi – pertanto non possiamo lasciarlo in una deriva verso il degrado e l'abbandono, oppure limitandoci all'utilizzo di una sola piccola parte. Dobbiamo creare le condizioni per rendere Palazzo Ruspoli fulcro della vita culturale, sociale ed economica di Nemi e punto di riferimento anche per l'area vasta dei Castelli Romani.” “Lo sforzo necessario per un pieno recupero dell'edificio e per ideare e realizzare un progetto di valorizzazione, che renda efficace e sostenibile nel medio periodo il recupero stesso, è molto grande, insostenibile dal solo privato o dal solo comune di Nemi – continua Lupi – per questo penso sia necessario partire dalla Regione e coinvolgere quanti più soggetti possibile, istituzionali e non. Mi auguro che quanto prima sia possibile calendarizzare la discussione e intanto far partire un utile dibattito nel territorio, perché questo progetto sarà forte se risponderà alla visione di futuro di una comunità e non solo di qualche burocrate regionale o ministeriale. Su questo c'è il mio impegno!”

Dietro le quinte una mossa che forse nessuno si aspettava. "Recupero e valorizzazione di palazzo Ruspoli", questo è quanto richiede il consigliere regionale Simone Lupi attraverso una mozione che vuole impegnare il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ad istituire un tavolo di confronto tra Regione, Amministrazione Comunale e Beni Culturali al fine di arrestare il decadimento dell'imponente struttura che domina Nemi e che viene utilizzata di frequente dal Comune con il benestare del privato società Poligest pur con molte limitazioni e nonostante il visibile stato di precarietà dello stesso palazzo.

E' una iniziativa che porta la firma del Partito Democratico ma il rischio è che tale paternità potrebbe essere anche scippata in particolare da uno degli attori istituzionali che parteciperanno al tavolo promosso dal consigliere Lupi.

Comunque il Pd terrà, si presume gli occhi abbastanza aperti da evitare strane e imbarazzanti dinamiche.

Comunque, tra meriti, opportunità e demeriti, l'importante è che un bene del genere non continui a deteriorarsi sotto gli occhi di tutti senza che alcuno si muova. Intanto proponiamo una intervista al segretario Pd di Nemi Massimiliano Conte.

E’ uscito il comunicato del Gruppo PD del Consiglio Regionale del Lazio relativa alla Mozione presentata da Simone Lupi per la riqualificazione, promozione e recupero del Palazzo Ruspoli di Nemi. Come siete arrivati a questa importante azione?

E’ molto semplice. Si chiama “lavoro di squadra”. Come molti cominciano a capire, a Nemi il PD non è defunto ma esiste e lavora, nonostante le tantissime difficoltà, per la Comunità nemese. Tra gli obiettivi della mia segreteria e dell’attuale Direttivo, c’era, c’è e ci sarà sempre al centro dell’attenzione Palazzo Ruspoli. Abbiamo lavorato ad una istruttoria del caso, sensibilizzato i nostri referenti presso la Regione – Paris e Cesaroni – dello staff del Consigliere Lupi, e di qui la presentazione di una Mozione – che definisco una pietra miliare – indirizzata al Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, On.le Leodori. Il merito va sicuramente alla squadra ma in particolare a chi ci ha creduto e ha agito con convinzione nelle sedi istituzionali.

Perché solo ora una iniziativa del genere mentre in questi due decenni poco o nulla è stato fatto per il recupero del Palazzo?

Dovrei chiederlo io a lei! Io sono andato via nel 1996 da Nemi e sono ritornato non molto tempo fa. Nulla è cambiato, anzi, tutto è peggiorato! A parte la battuta che mi perdonerà, credo che questo immobilismo sia frutto della combinazione di tre fattori: l’idea che il Palazzo potesse diventare un oggetto commerciale come un albergo o qualcosa del genere, snaturando il suo valore simbolico di punto di aggregazione culturale e turistico. Il secondo aspetto riguarda sicuramente gli investimenti economici, significativi, che la proprietà forse non ha voluto rischiare. Il terzo, determinante, l’utilizzo parassitario da parte delle amministrazioni di centro-destra passate e presenti, che non hanno voluto “far curare” un gigante moribondo come il Palazzo, salvo chiedere il permesso alla proprietà per l’uso di alcune sale che, sembra, ancora si reggono in piedi. Basterebbe guardare i tetti del Castello e quasi tutte le facciate per porsi il problema della sicurezza dell’immobile. Chiederne lo stato di ripristino, immagino, creerebbe non pochi problemi, mi passi la parola, “relazionali” tra amministrazione comunale e proprietà.

Quindi, come pensate di procedere? Il PD nemese portabandiera di una nuova battaglia politica?

Direttrice, ancora mi devo abituare alle sue domande un po’ scivolose! Lei crede che il PD che io rappresento a Nemi abbia la vocazione bulgara e narcisa di dire “se non c’ero io” o del “grazie a me le cose si muovono” o “ghe pensi mi”? Le rispondo con franchezza: no. Sarebbe un atto di tracotanza che non mi appartiene e non appartiene al mio Direttivo ma forse ad altri. Certo, sono contento di dire, con assoluta modestia, che il gruppo ha lavorato bene dentro un percorso che non era a priori scontato. Perché negarlo? Ma non posso non ricordare che a Nemi c’è chi, meritoriamente, ha tentato negli ultimi anni di sensibilizzare il Comune e gli Enti preposti sulla questione. Mi riferisco alla sezione dei Castelli Romani di Italia Nostra che, con sforzo e competenza tecnica, ha studiato il caso ed evidenziato il grado di progressivo dissesto di Palazzo Ruspoli. Detto questo, ritengo sia giunto il momento di riannodare un filo rosso spezzato all’epoca del primo tentativo di acquisizione di questa perla di Nemi operato, guarda caso, da una giunta di sinistra. Quella di Palazzo Ruspoli è, a mio parere, la “madre di tutte le battaglie” che i cittadini di Nemi, insieme al PD e alle altre aggregazioni politiche progressiste locali – penso a Partecipazione Democratica – devono sostenere “senza sé e senza ma” per ridare lustro al nostro borgo.

Mi scusi Segretario, ma ancora non ho ancora capito dove vuole portare il “suo” PD nemese?

Glielo dico subito con estrema chiarezza: il “mio” PD ha messo un primo mattone o, se vuole, buttato un sasso nello stagno. La sua funzione è e sarà quella di sollecitare e vigilare affinchè il Comune di Nemi faccia finalmente la sua parte su cose serie e non su quisquilie da bassissimo impero. L’operazione di recupero non è una passeggiata e richiede una visione prospettica, razionalità, trasparenza, investimenti, garanzie, e attori convinti che il futuro culturale ed economico di Nemi passa inevitabilmente da Palazzo Ruspoli. Se l’attuale giunta comunale riuscirà a realizzare almeno lo start-up avrà fatto soltanto il suo dovere, e senza alcun merito aggiunto. E se riuscirà a far poco, stia certa che saremo noi e la futura compagine di centrosinistra, con o senza trattino, o di sinistra doc, a completare l’opera. Io voglio che i nostri ragazzi possano frequentare nelle sale del Palazzo un corso di avvio professionale, vorrei elevare la qualità delle mostre ad oggi realizzate dalla giunta, creare spazi per la convegnistica nazionale e internazionale, avere un centro di formazione, una sala concerti che non ci propini solo musica commerciale o da strapaese, avviare una stagione di teatro, una scuola di musica….e, perché no, utilizzare gli ambienti anche per delibare matrimoni! Potrei continuare nell’evidenziare l’indotto che ne deriverebbe da un restauro funzionale del Palazzo, ma mi fermo qui. I cittadini di Nemi devono sapere e convincersi che il futuro economico del nostro paese passa da Palazzo Ruspoli e non solo dalla “spremitura” stagionale di lombardi, tedeschi e russi. Nemi deve lavorare e dare un’offerta turistica e culturale dodici mesi all’anno, ai livelli di Comuni che visitiamo quando andiamo nel Chianti, o al lago di Garda o nel Tirolo. Chiedo a chi ci legge: cosa abbiamo da invidiare a tutte queste località? Abbiamo forse un limite culturale che ci impedisce di realizzare un sogno ? Nemi può essere il cuore del mondo, non una enclave di nostalgici che aspettano barricati l’arrivo dei Tartari. Diamoci una mossa, tutti quanti, lo chiedo per favore a tutti i cittadini nemesi di buona volontà !