NEMI: IL SEGRETO DEL SENTIERO LE PRATA NASCOSTO TRA DEGRADO E PROVE DI DECORO

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di Chiara Rai
Nemi (RM) – Non si può certo dire che le pulizie di Pasqua al sentiero Le Prata, a Nemi, non siano state fatte a giudicare dalle decine di sacchetti in plastica neri colmi di fogliame raccolti e accantonati lungo la passeggiata nello splendido scenario di Parco dei Lecci dove si snoda il sentiero naturale che collega la zona residenziale con Nemi centro storico.

Ebbene, tra le tante bellezze che si trovano a Nemi c’è anche questa meraviglia che se si fosse trovata a Nottingham sicuramente sarebbe stata più valorizzata e ben tenuta. Ne avrebbero fatto motivo di vanto e di richiamo turistico. Ma in Italia è diverso anche se a Nemi, ogni tanto, ci si prova a fare le cose per bene, tanto che lo splendido fontanile è stato risistemato ed è tornato agli antichi splendori grazie alla buona volontà di un cittadino “eroe” che tiene a Nemi e all’aiuto dei Vigili della polizia Locale che sotto il comando di Gabriele Di Bella stanno dando vita ad una serie di iniziative di decoro urbano che messe tutte insieme, fin’ora, stanno restituendo a Nemi ordine, pulizia e sicurezza.

Ma il sentiero Le Prata è ancora in “salita” e probabilmente se anche il Parco Regionale dei Castelli Romani s’impegnasse a risistemarlo, insieme al Comune, ne uscirebbe un volano per il turismo senza precedenti.

Cosa potrebbe fare il Parco? Prima di tutto risistemare la cartellonistica del sentiero che praticamente è a pezzi come da risistemare è l’intera passeggiata: dai lampioni rotti che rendono il sito impraticabile la sera (e potrebbe essere un sentiero romantico tutto da visitare che richiamerebbe tante persone), dalle piccole frane dei muri di contenimento alle alberature che sono finite fino in mezzo alla strada percorribile soltanto a piedi. Gli scalini rotti e alcune panchine fuori uso.

Potrebbe essere un gioiellino di cui andarne fieri e invece rimane uno splendido sentiero in degrado ad eccezione del fontanile che dopo decenni è stato finalmente recuperato. E per fortuna che qualcuno ci ha messo mano, qualcuno che sta esportando il "modello Nemi" in Capitale. Ma il Parco ha il dovere diritto di recuperare il sentiero le Prata, patrimonio naturalistico. E ci auguriamo che lo faccia prima della bella stagione, in accordo con il Comune di Nemi facendo sinergia finalizzata a un vero e proprio rilancio.

E come giornale, non ci basterà sentire dal Parco dei Castelli Romani giustificazioni quali “non è nostra competenza” perché non è affatto così. Sul sito internet dello stesso Ente sovra comunale, alla voce obiettivi, c’è testualmente scritto (ne citiamo solo una parte che sintetizza il tutto) “Le finalità che la Regione Lazio persegue attraverso l'istituzione delle aree protette sono dettate all'articolo 2 della L. 29/97: "garantire e promuovere la conservazione e la valorizzazione delle aree protette nonchè il recupero e il restauro ambientale dei siti degradati".

Si proprio così, recupero e restauro ambientale e allora si faccia qualcosa per Le Prata e saremo lieti di dare notizia che oltre al fontanile, l’intero sentiero è stato rimesso completamente a posto.

Ultimo, ma non ultimo, chiediamo a chi vigila il territorio di dare un’occhiata ad un cumolo di calcinacci che si trova quasi all’inizio del sentiero partendo da Parco dei Lecci sulla destra. Qualcuno ha gettato i calcinacci nel cuore del Parco e forse si può risale al responsabile e doverosamente sanzionarlo. Quel gran genio di Einstein diceva che “ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già creata”. Non dimentichiamo la richezza che abbiamo sotto gli occhi, questo è il vero segreto di Le Prata.