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di Virbio
NEMI (RM) – Mi ha suscitato grande e positiva meraviglia l’ascoltare i commenti delle forze politiche e dei cittadini sulla ultima, in ordine di tempo, “genialata” del club – Bertucci. Un vero e proprio “colpo da maestro”: ha curato la pubblicazione sul sito Istituzionale del Comune di Nemi, in occasione della serata di presentazione della lista Bertucci, una nota con la quale si riportava il lavoro amministrativo, e di presunti successi del quinquennio 2012-2017.
Non hanno pensato che tutto ciò è semplicemente illegale, sino, secondo alcuni, a configurare la consumazione del reato di peculato. Si vedrà. L’evento è grave ma è positivo che la Gente abbia reagito. Segno evidente che non ci si è abituati, come fece Mitridate con il veleno, alle irregolarità, alle furbizie ed ai colpi di teatro, consumati di sovente anche oltre il limite della legalità. Segno evidente che la credibilità costruita sulle apparenze e sulle chiacchiere (anche con distintivo) è ridotta ormai al lumicino.
I cittadini devono fare attenzione soltanto a non farsi prendere per i fondelli come è avvenuto nel 2012 e come ebbe a capitare al protagonista del “Libro della giungla”, ipnotizzato dal serpente che finalmente deve essere messo a cuccia …… non per fargli del male ma per addomesticarlo e ricondurlo nel suo “ambiente naturale”, fuori dalle istituzioni. La dignità non è una opzione ma è una qualità fondamentale per chi si propone per la pubblica amministrazione.
La chiave di lettura di quello che è avvenuto in questi cinque anni della consiliatura Bertucci è conservata nel programma elettorale di allora. Già vi era scritto, infatti, che quella squadra incentrata su “un uomo solo al comando” avrebbe fallito la missione. Le chiacchere sarebbero rimaste tali; le facili e occhiute promesse
sarebbero restate come semplici esercitazioni verbali; l’ordinaria amministrazione (molto, molto ordinaria) avrebbe affossato Nemi nella stantia mediocrità, con l’unica consolazione di tante “mollichelle” distribuite a pioggia.
Questa sensazione di fallimento si è diffusta tra la gente. Il club-Bertucci ne è consapevole. C’è molto nervosismo con tanti “fischi di paura” verso gli avversari….e con qualche “fallo da espulsione”. Ci risiamo, infatti, con le “pressioni” sui contendenti. Alle giuste rimostranze reagiscono facendo le vittime, lamentando di presunti attacchi. Ma, vivaddio, non si può fare i “don Rodrigo” e poi trasformarsi in piagnucolosi “don Abbondio”. Ci fermiamo qui: non c’è bisogno di dire altro….. a buon intenditore poche parole. Meno male che gli “intenditori” sono sempre più numerosi e, con coraggio, vogliono voltare pagina.
È venuta l’ora!