Connect with us

Roma

NEMI, LOTTIZZAZIONE CORSI: PARLA IL DIRETTORE DEL PARCO DEI CASTELLI ROMANI

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 5 minuti Ci sono state però, dalla lettura del verbale, delle obiezioni sulla natura del diniego emanato dall’Ente Parco.

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 5 minuti
image_pdfimage_print

Redazione

Nemi (RM) – In data 12/12/2013 si è svolta la prima Conferenza dei Servizi per il Programma di intervento di iniziativa privata in località Corsi, nel comune di Nemi.
Qual è stato l’atteggiamento assunto dal Parco dei Castelli Romani?

Il Parco dei Castelli Romani ha espresso il proprio parere in data 12/12/2013 protocollo numero 6122, emanando un diniego a fronte di una attenta analisi in base ai parametri di valutazione imposti dalla normativa, dalla legislazione, dalla giurisprudenza e dalla pianificazione vigenti.

Ci sono state però, dalla lettura del verbale, delle obiezioni sulla natura del diniego emanato dall’Ente Parco.

Uno dei professionisti incaricati di redigere il Programma Integrato ha sostenuto che il diniego emanato dall’Ente Parco fosse sostanzialmente orientato verso un giudizio fondato più su aspetti di natura urbanistica che ambientale. A quanto ci risulta gli Uffici Tecnici dell’Ente, nel redigere il parere, non hanno fatto altro che rispettare la normativa vigente e, in questo caso specifico, il riferimento all’art. 37 punto 5 delle Norme tecniche di attuazione del Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.) che, nel confermare sostanzialmente il dettato dell’art. 9 della L.R. 24/98 dispone “nelle more dell’approvazione dei Piani delle Aree Naturali Protette, si applicano sia le misure di salvaguardia previste nei specifici provvedimenti istitutivi o legislativi generali, sia la disciplina d’uso dei paesaggi prevista dal P.T.P.R., in caso di contrasto prevale la più restrittiva”. E in tal senso si è operato in termini di coerenza e di legittimità senza alcuna prevalenza di orientamenti “urbanistici”.

Qualcosa in più ci permettiamo di commentare in riferimento ad alcuni paragrafi della relazione tecnica dei Professionisti agroforestali riportata in verbale: “dall’analisi sulla vegetazione effettuata nel 2005 e dalla situazione attuale, i cambiamenti sostanziali sono legati alla riduzione della superficie coltivata ed al conseguente parziale abbandono dell’area”.
Quello che ci permettiamo di non condividere è che non può utilmente invocarsi la circostanza che l’area sia di fatto priva di configurazione agricola in quanto in analogia alla sentenza numero 5188 del 28/10/2013 la Sezione IV del Consiglio di Stato ha già censurato il principio della “effettiva esistenza anche considerata la natura meramente dichiarativa del vincolo”.

Per quanto riguarda invece gli aspetti rilevati dai Professionisti in riferimento alla interazione delle formazioni vegetazionali sulla fragilità idrogeologica, anche in questo caso risulta opportuna e coerente la considerazione riportata sempre dalla richiamata Sentenza del Consiglio di Stato relativamente ai sodivi incolti: “l’assenza del bosco è, sotto il profilo idrogeologico, elemento indiscutibilmente negativo per le prospettive edificatorie”.
È come dire che il consumo del suolo agroforestale lascia ampie prospettive alle aspettative edificatorie.

Passiamo a un’altra questione. Alcuni movimenti ambientalisti hanno lanciato, e non solo di recente, forti appelli al Parco dei Castelli Romani per quanto concerne l’atteggiamento che lo stesso Ente avrebbe dovuto assumere in merito al Programma Integrato di via dei Corsi a Nemi.

Ci permettiamo di consigliare ai movimenti ambientalisti di non assumere atteggiamenti monitori nei confronti dell’Ente Parco. Non sono necessari. Bensì gli stessi Movimenti dovrebbero svolgere un ruolo a sostegno anche perché nel caso specifico tra i 16 Enti invitati a partecipare alla Conferenza dei Servizi in argomento, in quanto detentori di interesse pubblico, non ci sembra di raccogliere molti pareri negativi, eccezion fatta di quello espresso dall’Ente Parco. Non si riesce quindi bene a comprendere il motivo per il quale ci si rivolga con appelli imperativi nei confronti dell’Ente Parco senza, ad esempio, rivolgere sufficiente attenzione alle formulazioni espresse dagli altri organismi competenti. L’attuale gestione del Parco muove i suoi passi nel rispetto dei contenuti normativi, legislativi, tecnici, giurisprudenziali, ambientalistici e pianificatori. Non ha certo bisogno di appelli, di richiami e di attenzione mentre ben accetti sarebbero i contributi espressi a sostegno dell’Ente.
Come mai nessun richiamo o appello è stato rivolto alle precedenti gestioni dell’Ente allorché venne emanato l’annullamento del diniego rilasciato sempre dall’Ente Parco, in data 28/04/2009 protocollo 2532?

Quali sono state le motivazioni tecniche che hanno determinato l’espressione di diniego dell’Ente Parco sul Programma Integrato di via dei Corsi?

Semplicemente che il sito di realizzazione del Programma risulta ricompreso gran parte in zona definita dal nostro Piano del Parco quale zona di protezione-paesaggio agro-pastorale aperto della Valle del Vivaro, ove è preclusa la sua trasformabilità se non strettamente legata alla conduzione di aziende agricole, laddove, quindi. le possibilità edificatorie risultano essere pressoché nulle. E pertanto in applicazione delle misure di salvaguardia tuttora vigenti, l’espressione tecnica del Parco dei Castelli Romani ai sensi dell’art. 8 della L.R. 2/84, non poteva che risultare negativa.

In fase di pubblicazione del PdA, a maggio 2009, non poteva il Comune di Nemi formulare delle osservazioni in merito alla zonizzazione del Piano?

Certamente, e questo è stato fatto sia da parte dei privati che dall’Amministrazione comunale ma, con le controdeduzioni, tali osservazioni non sono state accolte.

Quali sono le fasi conclusive della vicenda?

La conclusione definitiva verrà determinata trascorsi i 45 giorni dalla seduta di Conferenza, in attesa di ricevere i pareri richiesti.

LEGGI ANCHE:


 

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Metropoli

Formello, terremoto in Comune: nasconde detonatori per bombe in casa: arrestato il marito di una Consigliera comunale di maggioranza

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuti
image_pdfimage_print

Nasconde in casa due detonatori per bombe non facili da reperire sul mercato e tre cartucce per fucili. Per questo motivo è stato arrestato Domenico Verbicaro, marito di Anna Stella, quest’ultima consigliera comunale che siede tra i banchi della maggioranza nel comune di Formello situato alle porte di Roma.

L’uomo è accusato di detenzione illegale di armi

Tutto è nato da una perquisizione fatta lo scorso 4 marzo dai carabinieri della Stazione di La Storta in casa della consigliera comunale a seguito di una segnalazione relativa la presunta detenzione di sostanze stupefacenti.

Nell’abitazione, i militari hanno trovato una piccola quantità di marijuana nella disponibilità del figlio 33enne della coppia e notavano un atteggiamento insofferente da parte di Domenico Verbicaro che tentava di nascondere una scatola. A quel punto i carabinieri hanno preso in mano il pacco e trovato all’interno i due detonatori grandi quanto un chiodo lungo e le tre cartucce. Per Verbicaro è quindi scattato l’arresto con l’accusa di detenzione illegale di armi.

L’uomo è poi risultato avere una parentela con un nipote in rapporti con i clan della ‘ndrangheta stanziali a Roma nord e interrogato dagli investigatori non ha voluto spiegare la provenienza di quel materiale compromettente.

È stato quindi condotto in carcere dove si trova tuttora in attesa di sviluppi investigativi che dovranno ricostruire per quale motivo avesse nella sua disponibilità gli inneschi di bombe che possono essere anche al tritolo. L’accusa al momento è detenzione abusiva di munizionamento e di materiale esplodente.

Il sindaco della cittadina Gian Filippo Santi al momento non ha preso alcuna decisione, anche se in consiglio comunale la notizia dell’arresto ha fatto molto rumore, se non altro per le implicazioni che potrebbe avere sul piano politico.

L’operazione dei carabinieri del Gruppo di Ostia è stata portata a termine all’inizio del mese nell’ambito di un’indagine più vasta.

Continua a leggere

Metropoli

Campagnano Romano, dammi i soldi o ti brucio il locale: in manette 33enne del posto

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuti
image_pdfimage_print

CAMPAGNANO ROMANO (RM) – In manette un 33enne di Campagnano Romano accusato di estorsione. Ad arrestare l’uomo, lo scorso mercoledì, i Carabinieri della locale Stazione.

Il 33enne si è presentato presso un noto ristorante di Campagnano e, in evidente stato di alterazione, ha iniziato a minacciare il gestore del locale pretendendo che gli consegnasse del denaro. Nonostante il fermo rifiuto opposto dalla vittima, l’uomo non ha desistito dai propri intenti, minacciando di bruciare il locale qualora non avesse ottemperato alla richiesta.

Nel tentativo di evitare che il 33enne passasse dalle parole ai fatti la vittima ha consegnato all’uomo una somma di denaro che, sebbene esigua, è servita a placarne la violenza.

Nel frattempo però il titolare del ristorante aveva avvertito i Carabinieri dell’accaduto e i militari, intervenuti immediatamente, sono riusciti a bloccare il 33enne mentre cercava di allontanarsi con i soldi appena intascati e lo hanno arrestato.

Lo scorso 17 marzo l’uomo è stato giudicato con rito direttissimo presso il Tribunale di Tivoli, che ha convalidato l’arresto applicando la misura degli arresti domiciliari.

Continua a leggere

Roma

Roma, donna accoltellata in strada: arrestato il compagno per tentato omicidio

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura < 1 minuti

image_pdfimage_print

ROMA – I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato un uomo 36enne, gravemente indiziato del reato di tentato omicidio ai danni della compagna, una donna di 40 anni originaria di Cuba.
 
Intervenuti in via Fruschelli, dove una telefonata al 112 aveva segnalato una donna ferita in strada che perdeva sangue, i Carabinieri si sono trovati difronte la vittima che presentava due tagli da coltellate nella zona lombare. Chiamati i soccorsi la donna è stata trasportata in codice rosso all’ospedale Sant’Eugenio. Nel frattempo i Carabinieri hanno raccolto la sua denuncia in cui ha riferito di essere stata poco prima ferita dal compagno. 
 
Subito i militari si sono portati presso l’abitazione dove i due vivevano ed hanno rintracciato il compagno, 36 anni, romano, trovato in stato di alterazione psico-fisica per cui si è reso necessario condurlo in ospedale, ancora in vestaglia. Scattata la perquisizione, è stato subito trovato un coltello da cucina, ancora sporco di sangue che è stato sequestrato. I sanitari che hanno prestato le prime cure all’uomo hanno trovato dell’hashish nella tasca della vestaglia e l’hanno consegnata ai Carabinieri per cui l’uomo verrà anche segnalato all’Ufficio Territoriale del Governo, quale assuntore di sostanze stupefacenti. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della 7^ sezione del Nucleo Investigativo di Roma per i rilievi tecnico scientifici.
 
L’uomo è stato condotto presso il carcere di Regina Coeli dove il Gip del Tribunale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica, ha convalidato l’arresto e disposto per lui la misura della custodia cautelare degli arresti domiciliari senza braccialetto elettronico.
 



Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

SEGUI SU Twitter

I più letti