NEMI, MEZZOGIORNO DI FUOCO: “DUE SINDACI” PER UN MALCAPITATO?

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Nemi è una piccola comunità e, volenti o nolenti, le cose si vengono sempre a sapere, soprattutto quando avvengono per strada, alla presenza dei cittadini, dei commercianti, dei semplici turisti che passano e… anche davanti ai nostri occhi.

Così la gente osserva, valuta, mormora e soprattutto cerca di capire cosa stia realmente succedendo da qualche tempo a questa parte. L’ultimo caso di cui tutti parlano ultimamente è quello che riguarda le attività commerciali, vero e proprio cuore pulsante della cittadina.

Domenica 6 luglio i commercianti nemesi hanno vissuto un vero e proprio “mezzogiorno di fuoco” con il comandante della Polizia Locale Gabriele di Bella che, alla presenza dello spettatore assessore al Commercio Pietro Pazienza, ordinava perentoriamente al vigile che era al momento in servizio, di controllare uno per uno tutti gli esercizi commerciali del centro di Nemi al fine di sanzionare tutti coloro che non risultassero in regola con l’occupazione del suolo pubblico.

Il  tutto  a voce alta e con gestualità tali da richiamare l’attenzione dei presenti. Un ordine che per il vigile è stato come un fulmine a ciel sereno, ricordiamo che era mezzogiorno di domenica, e al quale il vigile in servizio non poteva certo rifiutarsi di obbedire.
 
Così iniziava il  calvario e, bottega dopo bottega, il vigile ottemperava all’ordine ricevuto, facendo i conti con le innumerevoli lamentele dei controllati che avranno pensato intensamente e non senza polemiche più che a lui, al Comandante e al Sindaco di Nemi Alberto Bertucci, ai quali probabilmente saranno "fischiate le orecchie". Ciò che ha gettato nello sconcerto i commercianti di Nemi è stato il repentino cambio di rotta dell’atteggiamento assunto dall'amministrazione comunale e dallo stesso Gabriele Di Bella fino al giorno prima rispetto agli esercenti con i quali si era instaurata una collaborazione tesa a regolarizzare eventuali posizioni irregolari. Poi, improvvisamente il Comandante ha acceso l’inferno, scatenando il suo sottoposto che ha dovuto operare un bel giro di vite, senza troppi convenevoli. 

Ma c’era davvero la necessità di controllare negozio per negozio, per giunta di domenica? Non sarebbe bastato controllare in ufficio le autorizzazioni rilasciate dal Comune per accertare quali fossero le attività commerciali irregolari e quindi diffidarle?

E il questionario inviato ai commercianti a marzo del 2013 è stato completato? Che fine ha fatto?

Per onor del vero, è che da quando il solerte e stakanovista comandante Gabriele Di Bella ha assunto la carica di Comandante dei Vigili Urbani di Nemi, la sua figura sembra essersi sovrapposta a quella del primo cittadino Alberto Bertucci. Questo probabilmente perché il Di Bella palesa una personalità forte e autoritaria prendendo decisioni nette e rivoluzionarie sebbene, a volte, opinabili.  Il tutto con una autonomia tale da sembrare che non solo il sindaco abbia realmente lasciato carta bianca al comandante venuto dalla Capitale, ma che sia stato addirittura folgorato da questa personalità, tanto che più di qualcuno parla di una cittadina con due Sindaci…

I cittadini di Nemi cominciano a chiedersi se dietro tutta questa “gestualità” e carisma ci sia anche concretezza nel risolvere gli adempimenti d’ufficio e le numerose responsabilità che prevede la carica di comandante della Municipale. Questo in quanto fino ad oggi, in merito alla gestione del Comune e della sicurezza i risultati sembrano davvero scarseggiare. Molti sono curiosi di sapere come si sono conosciuti Alberto Bertucci e Gabriele Di Bella e come abbia fatto il primo cittadino di Nemi a convincere Di Bella a fare il pendolare Roma – Nemi per comandare la Polizia Municipale di un piccolo paesino della provincia romana.

Sotto la forte autorità del comandante si è ritrovato in particolare uno dei suoi sottoposti, il vigile che fin quando non è arrivato Gabriele Di Bella, aveva la massima stima da parte del sindaco e di tutta l’amministrazione e che oggi sembra essere caduto in disgrazia, tanto da ricevere continue lavate di testa con toni poco urbani anche di fronte ai cittadini di Nemi, molti dei quali non sanno spiegarsi il perché di un così repentino ribaltamento di considerazione. Tutto questo è sotto gli occhi della collettività e tanti si chiedono perché il sindaco possa permettere tale cambiamento di rotta senza intervenire in difesa soprattutto della decorosa immagine della propria Polizia Locale. Anche perché certe situazioni non aiutano certo a lavorare meglio e chi paga le conseguenze è Nemi e i suoi cittadini.

Per quanto riguarda il nostro giornale, intendiamo rassicurare i nostri lettori di Nemi che sarà nostro dovere andare fino in fondo ad analizzare singolarmente, anche avvalendoci di avvocati ed esperti della Corte dei Conti, i provvedimenti disciplinari adottati nei confronti del malcapitato agente di Polizia Municipale per capire come possa essere accaduto che in brevissimo tempo possa essere diventato un pessimo esempio di dipendente pubblico. Tra l’altro la commissione disciplinare è composta dal Segretario Comunale, in qualità di presidente, dal Responsabile dell’Area Tecnica Rosanna Galanti e inspiegabilmente dallo stesso Gabriele Di Bella. Comunque,  il beneficio del dubbio e del sospetto sono leciti e quindi vogliamo escludere di pensare che il vigile in questione sia diventato, come dire, “un bersaglio da colpire”. Ma sicuramente non è così, almeno lo speriamo.

Sarà interessante approfondire le motivazioni del contendere, valutare i fatti e le tempistiche  che stanno alla base dei numerosi provvedimenti disciplinari di cui è stato destinatario colui che, ripetiamo, fino a pochi mesi orsono godeva della piena fiducia del Sindaco Alberto Bertucci. 

Che dice il Sindaco di questi fatti? E’ difficile che venga a darci spiegazioni su fatti e retroscena ma ai cittadini di Nemi , prima o poi dovrà renderne conto.