NEMI: NON DICIAMOLO AI COMPAGNI NEMESI…

Chiara Rai

Nemi (RM) – La politica potrebbe metterci lo zampino in una storia di lottizzazione frutto di connubi virtuosi tra business e cortesia.

Alcuni versi di una vecchia celebre canzone rossa, “Contessa” di Paolo Pietrangeli dice così: “Voi gente per bene che pace cercate, la pace per far quello che voi volete, ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra. Vogliamo vedervi finir sottoterra”. Una canzone dove si esortano i Compagni dai campi e dalle officine, a prendere la falce e portate il martello. In piazza. Dopo questi versi mi sembra di vederla mia nonna che dice. “Non mi dire il vero che mi si rizza il pelo”. Non diciamoglielo ai compagni nemesi che l’inciucio politico nazionale potrebbe consumarsi anche nel piccolo paese delle fragole. Non risvegliamoli dai loro profondi sonni, non facciamogli ribollire il sangue nelle vene.

D’altronde “Partecipazione Democratica” avrebbe vinto se molti voti di sinistra non fossero andati ad Alberto Bertucci. Da destra a sinistra il passaggio è semplice.  Il tarlo del fato che ci mette lo zampino è scattato quando lo scorso giugno in occasione della sagra delle fragole di Nemi, con sorpresa, il sindaco Alberto Bertucci, con anche la tessera del Pdl in tasca, ha invitato Michele Baldi, capogruppo in Regione per la lista civica Zingaretti, come ospite d’onore per presentare un profumo "Aria di Nemi".

L’accostamento Bertucci – Baldi ci era parso singolare, ma ora abbiamo capito che è sempre la nonna ad avere ragione: “i simili si accoppiano”. Nel senso che i due politici hanno degli elementi che li accomunano. “Quelle strane coincidenze”, come titola il giudice Ayala nel suo ultimo libro. 

Hanno tutti e due la passione per i “saltelli” politici: Il Bertucci è passato facilmente dall’Unione di Centro (Udc) al Pdl e si mormora che per un periodo avesse addirittura entrambe le tessere in tasca. Oggi tira aria di sinistra. Al Governo c’è la sinistra che per tenersi in piedi ha aperto al Pdl. In Regione c’è la sinistra. Al Parco Regionale dei Castelli Romani c’è la sinistra. La domanda è questa: Perché non provare a fare un saltello a sinistra? Il tozzo di pane a casa lo si deve pur portare.

Michele Baldi: Salti di Poltrone

Il saltello, nella fattispecie, lo ha fatto proprio Michele Baldi che da militante di destra con Forza Italia è stato folgorato sulla strada di Damasco e ha seguito Nicola Zingaretti. Ha seguito il Partito Democratico,  consigliere d’amministrazione dell’AS Roma dal 2002 al 2011. Nel 1997 con quasi 3000 voti viene eletto consigliere comunale di Roma, riconfermato con ancora più voti, nel 2001 e nel 2006. Da aprile 2008 è uscito dai partiti e ha fondato il Movimento per Roma con cui si è candidato sindaco alle ultime elezioni comunali del comune di Roma prendendo oltre tredicimila voti. Dopo la pesante sconfitta di Gianni Alemanno due anni prima, nel 2008, Baldi sperava di essere lui il candidato a  sindaco del centrodestra. Ma Gianni ebbe la meglio e Baldi lo contrastò. Su tutto.
E la boriosa sete di rivalsa politica confluita nel suo movimento lo ha portato pian piano a “dire cose di sinistra”.

Alberto Bertucci: Guai giudiziari

Il sindaco di Nemi Alberto Bertucci è stato rinviato a giudizio per turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture per l’acquisto di uno scuolabus. La seconda udienza del processo avrà luogo il 12 novembre 2013. Il processo è iniziato il 12 febbraio. Il Gup che ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal Pubblico Ministero Giuseppe Travaglini. Insieme a Bertucci sono stati rinviati a giudizio anche Gianpaolo Miglietta (già responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi), Mauro Cesaretti e Riccardo Schiaffini. In concorso tra loro, Miglietta quale responsabile del procedimento e dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi e Bertucci già vicesindaco del Comune di Nemi, mediante collusioni avrebbero turbato la gara bandita da Miglietta per il Comune di Nemi e avente ad oggetto l’acquisto di uno scuolabus al fine di far aggiudicare la fornitura alla ditta Car Ind srl di Mauro Cesaretti. Miglietta, dopo aver bandito la gara avrebbe provveduto a modificarla: formulava quattro richieste di offerta per la fornitura di uno scuolabus indirizzandole alle quattro ditte che Riccardo Schiaffini, titolare della ditta appaltatrice dei trasporti presso il Comune di Nemi, aveva indicato a Bertucci. Tra queste offerte Miglietta aggiudicava la gara alla ditta di Cesaretti al prezzo di euro 49 mila 950 Iva esclusa, sebbene tale prezzo fosse superiore a quello posto a base d’asta (euro 48 mila 126 iva inclusa). Dopo l’aggiudicazione, Cesaretti riduceva l’offerta ad euro 40 mila 105 iva esclusa ma consegnava presso il deposito dello Schiaffini un veicolo diverso da quello oggetto della gara perché avente solo 19 posti anziché i 30 indicati nell’atto di aggiudicazione. Il 6 giugno scorso, il Giudice ha ravvisato un conflitto di interessi tra sindaco imputato sostanzialmente per turbativa d’asta e frode contro lo stesso Ente che amministra. Per questo ha nominato commissario ad Acta il vicesindaco Edy Palazzi affinché prendesse decisioni al posto del sindaco su questo caso penale. Ma Palazzi, con delibera di giunta ha deciso che come Ente, il Comune non si costituirà parte civile sulla base parere legale dell’avvocato Alessandra Capozzi, che tramite perizia giurata, avrebbe evidenziato che non si sarebbero verificate ipotesi concrete di danno per l’Ente. Viva la legalità.

Alberto Bertucci: Il tradimento

A Giugno del 2011 Alberto Bertucci, Edy Palazzi e Giovanni Libanori insieme ai consiglieri di minoranza “compagni” hanno fatto saltare il sindaco Cinzia Cocchi. Cinzia Cocchi aveva come si suol dire una “serpe in seno”, in quanto Alberto Bertucci era prima consigliere comunale con la giunta di centrodestra Biaggi e poi Vicesindaco e assessore all’Ambiente e alla Scuola con Cocchi. Il sindaco Cocchi però, avendo notato dinamiche poco trasparenti e non in linea con il programma elettorale politico tolse le deleghe intorno a gennaio 2011 ad Alberto Bertucci che da quel momento iniziò la campagna di denigrazione del suo sindaco. In verità non è mai tirata un’aria serena perché già all’insediamento di Cocchi non parteciparono Bertucci, Palazzi e Libanori e non ebbe il numero legale. Questo perché avanzavano richieste differenti e maggiori da quelle previste nell’accordo preelettorale. In quell’accordo era previsto che Bertucci sarebbe stato assessore e vicesindaco ma poi Giovanni Libanori (in quota Udc) sembrerebbe che avesse reclamato un posto in giunta, venendo meno alla parola data in precedenza. Finito il primo mandato di Alessandro Biaggi ci fu un passaggio che fondamentalmente decretò l’uscita dell’assessore e vicesindaco Carla Colazza ed entrare Alberto Bertucci, pronto a prendere il posto della Colazza, infatti finì col fare il vicesindaco. Non subito, ma ci riuscì. Insomma con Cocchi fu un connubio travagliato. In ogni occasione Bertucci era pronto a sminuire l’operato di Cinzia Cocchi facendo emergere l’immagine che solo lui fosse il factotum di tutta l’amministrazione. Voleva sempre fare le veci del sindaco e rimarcava in ogni momento l’assenza di Cocchi anche quando assente in realtà non era. A Cocchi sparì addirittura la fascia. Subito dopo la caduta. Qualcuno aveva le chiavi per accedere dalla seconda porta. E Cocchi sa bene chi aveva le chiavi, ciononostante ha dovuto fare una denuncia contro ignoti. Ma queste restano sempre quelle strane coincidenze.

Grandi similitudini tra Baldi e Bertucci: “B&B”.  Sembrerebbe che di recente si siano incontrati.

“Business is business”, dicono gli americani. E chissà che il fato non metta lo zampino anche nella storia dell’approvazione del piano integrato in località Corsi.

Ah dimenticavamo che sempre fato vuole che Michele Baldi in Regione sia, tra l’altro, Membro Commissione Bilancio, partecipazione, demanio e patrimonio, programmazione economico-finanziaria.

L’aria di Nemi comincia ad essere ancora più nebulosa.

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