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Roma

NEMI: PERCHE' I SOLDI DEI CITTADINI VENGONO IMPIEGATI PER INTERVENTI CHE INTERESSANO PRIVATI CITTADINI?

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Tempo di lettura 5 minuti Nella fattura di Mastrostefano si evince chiaramente che i cittadini di Nemi hanno pagato per una consulenza geotecnica relativa le proprietà di Rondini e Moscardi. E’ lecito tutto questo?

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di Chiara Rai

Nemi (RM) – Sono stati spesi dei soldi pubblici finalizzati ad interventi su due privati. Cinquemila euro spesi per una perizia geotecnica eseguita sulla proprietà di Rondini e Moscardi.

Così riassumiamo l’intera vicenda che ha visto come protagonista la ormai ben nota strada provinciale Nemi – Lago (lungo il versante nei pressi di Tempio di Diana – Via Roma).

Adesso, con i pezzi di carta alla mano, ripercorriamo i fatti.  (In fondo all'articolo alleghiamo tutti i documenti)

LA STORIA

Tutto ha inizio nel mese di dicembre 2008, quando frane e smottamenti hanno colpito la Strada Provinciale Nemi Lago e il sentiero naturalistico Via Roma. Subito dopo le calamità naturali, la Provincia di Roma ha incaricato il geologo Giovanni Rotella di redigere una relazione geologica preliminare sul sito.

Questa relazione, redatta il 26 gennaio 2009, parla di “una situazione di instabilità dovuta alla presenza nel suolo di materiale detritico disposto su un pendio fortemente acclive e caratterizzato da vegetazione arbustiva ed arborea di dimensioni notevoli aggettanti verso la sede stradale”.

Oltre alla Provincia, ha eseguito dei controlli anche l’ufficio Tecnico comunale, insieme ai tecnici degli Enti Superiori preposti al controllo dei vincoli ambientali gravanti sul sito. Subito dopo arriva l’ordinanza dell’11 gennaio 2010 che dispone lo “sgombero immediato dei locali adibiti ad abitazione siti in Via Tempio di Diana 2 e Via Roma 1, di proprietà rispettivamente dei signori Rondini Gianfranco e Moscardi Fausto”. Quindi, i proprietari di queste due abitazioni sono stati costretti ad evacuare data la pericolosità del sito.

I PROVVEDIMENTI DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO FABIO MAURANO

A marzo del 2012 il commissario straordinario Fabio Maurano delibera un atto di indirizzo al fine di far redigere da un “idoneo soggetto” una indagine geologica, con i relativi sondaggi, dell’area sita lungo via Tempio di Diana.

E Maurano non parla di un “idoneo soggetto” qualunque, bensì parla proprio di un Geologo quando si riferisce alla necessità di individuare un professionista esterno.

S’INSEDIA LA GIUNTA DI ALBERTO BERTUCCI

Subito dopo, il 5 maggio 2012, non appena insediata la giunta di Alberto Bertucci, una delibera di giunta revoca la delibera di Maurano. Secondo la giunta di Alberto Bertucci non sarebbe stato più necessario affidare l’incarico ad un geologo in quanto sopravvenuto l’intervento della Regione, a seguito dell’affidamento in somma Urgenza dei lavori per la messa in sicurezza del movimento franoso lungo il versante nei pressi di Tempio di Diana – Via Roma.

La Regione Lazio molto celermente ha effettuato questi lavori finalizzati alla riapertura. Lavori che hanno lasciato perplessità sulla effettiva messa in sicurezza e dai quali di fatto, attraverso un dossier presentato da Insieme per Nemi, si è evidenziato che gli interventi realizzati dall’assessorato all’Ambiente della Regione Lazio, ai fini della riapertura della strada per la quale le precedenti amministrazioni avevano stimato (con l’ausilio di tecnici di Provincia e Regione) circa 1 milione di euro di interventi, non avrebbero messo in sicurezza il versante compreso tra via Roma e via Tempio di Diana.

Nel dossier fotografico, Insieme per Nemi evidenzia altresì che sarebbero stati utilizzati fondi pubblici per interventi su proprietà private. Raggiunto telefonicamente il consigliere d’opposizione Insieme per Nemi Cinzia Cocchi, la stessa conferma la necessità di ottenere delucidazioni da parte del Comune sulla vicenda: “La questione non ci è chiara – dice Cocchi – come non ci era chiara quando abbiamo preparato il dossier che ha sollevato dubbi sulle modalità dei lavori effettuati sulla strada Nemi  – Lago. Al fine di ottenere delucidazioni in merito a queste ulteriori incongruenze emerse, presenterò una apposita interrogazione comunale”.

Torniamo all’escursus dei fatti. Dopo la revoca della delibera del commissario Maurano, nonostante il fatto cruciale che a seguito di questi lavori della Regione,  la strada Nemi Lago fosse stata riaperta, il Comune di Nemi cosa fa? Con una determinazione di luglio del 2013 il Responsabile dell’Area Tecnica, affida all’ingegnere Nando Mastrostefano l’incarico relativo alle indagini geotecniche nonché redazione di una relazione geologica sulla strada provinciale 32/c "Nemi Lago" (via Tempio di Diana). Di questo scrivevamo lo scorso 19 luglio 2013: NEMI, STRADA DEL LAGO. DETERMINE AD INTERMITTENZA: TOGLI IL GEOLOGO E METTI L’INGEGNERE

INCONGRUENZE E CONSIDERAZIONI

Insomma le domande sorgono spontanee: “A cosa serve questa ulteriore indagine tecnica se la Regione ha già messo in sicurezza la strada Nemi lago?” Perché, allora, la giunta di Alberto Bertucci ha revocato la delibera di Maurano e riaffidato una nuova indagine geologica e geotecnica quando poteva essere sufficiente la sola relazione geologica?

E soprattutto quando la giunta stessa, nel revocare la delibera di Maurano, ha ritenuto sufficienti i lavori di somma urgenza della Regione Lazio?

Quello che noi sappiamo è che un ingegnere può effettuare una indagine geotecnica e non geologica, e dai qui si spiegherebbe la necessità di revocare la precedente delibera commissariale per farne una nuova, introducendo il termine “geotecnico”. In questo modo si può facilmente giustificare l'incarico affidato  all’ingegnere Mastrostefano ( in grado quindi di redigere una relazione geotecnica ma non geologica) anzichè esclusivamente ad un geologo. Figura quest'ultima di cui si sarebbe potuto avvalere Mastrostefano nel redigere la relazione richiesta dall'ufficio tecnico.

Se la strada è stata messa in sicurezza dalla Regione Lazio che ha effettuato i lavori, questo significa che i due proprietari avrebbero potuto fare ritorno nelle loro abitazioni tranquillamente. Perché, allora, non sono tornati nelle loro case ma sono serviti 5mila euro di relazione geotecnica quando già la strada era stata riaperta e quindi messa in sicurezza dalla Regione Lazio? Invece si sono spesi 5 mila euro di soldi pubblici finalizzati ad interventi su privati.

Infatti, il 31/10/2013, il responsabile dell’Area Tecnica del Comune paga l’Ingegnere Nando Mastrostefano per un importo di euro 5.033,60 (IVA 21% e oneri inclusi)

Nella parcella (fattura n°34 del 2013) si evince chiaramente che i cittadini di Nemi hanno pagato l’ingegnere Nando Mastrostefano per una consulenza geotecnica relativa le proprietà di Rondini e Moscardi. E’ lecito tutto questo?

E finalmente l’8 novembre del 2013 è stata revocata l’ordinanza Sindacale di sgombero a carico di Moscardi e Rondini.

DOMANDE E CRONACA

Non sarebbe stato più opportuno che Rondini e Moscardi avessero pagato di tasca propria la relazione geotecnica sulle loro proprietà?
Perché sulla determina d’incarico a Mastrostefano si fa riferimento ad interventi su strada pubblica quando invece sulla fattura emessa dall’ingegnere Mastrostefano è chiaramente scritto che la relazione si riferisce alle proprietà di Rondini e Moscardi?
Perché produrre ancora spese e relazioni quando di fatto la strada provinciale Nemi – Lago è stata ufficialmente aperta a seguito dei lavori di somma urgenza per circa 200 mila euro effettuati dall’assessorato all’Ambiente della Regione Lazio?

Di fatto c’è una grave incongruenza perché un Ente locale pubblico dovrebbe spendere dei soldi per effettuare dei lavori che interessano la collettività e non due privati.

Intanto con il maltempo dello scorso mese, sono franati due grossi macigni sulla strada provinciale Nemi Lago e nel giro di un paio di giorni sono scomparsi. Qualcuno li ha rimossi, eliminando per così dire l’effetto e non la causa. Non sarebbe stata opportuna una attenta verifica della stabilità del costone da parte del proprietario della strada? Ovvero della Provincia di Roma? Ma allora la Regione Lazio ha messo o non ha messo in sicurezza la strada Nemi – lago?

La vicenda merita una attenta riflessione e delle risposte che soddisfino l’esigenza dei cittadini di sapere come vengono impiegati i soldi della comunità di Nemi.

DOCUMENTI ALLEGATI (CLICCARE SOPRA PER APRIRE E LEGGERE):

1) DELIBERA DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO FABIO MAURANO

2) DELIBERA GIUNTA BERTUCCI CHE REVOCA DELIBERA DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO

3) DETERMINA DEL RESPONSABILE UFFICIO TECNICO PER AFFIDAMENTO INCARICO A INGEGNER NANDO MASTROSTEFANO

4) FATTURA EMESSA DALL’INGEGNER NANDO MASTROSTEFANO AL COMUNE DI NEMI

5) DETERMINA DIRIGENZIALE COMUNE DI NEMI PER PAGAMENTO FATTURA A INGEGNER NANDO MASTROSTEFANO

LEGGI ANCHE:

 22/10/2012 NEMI, LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA STRADA NEMI LAGO: IL DOSSIER DI "INSIEME PER NEMI"

Cronaca

Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

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I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.

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Cronaca

Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

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MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.

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Roma

Roma, minacciato al collo con due bottiglie di vetro e costretto a consegnare lo smartphone: in manette due uomini

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ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo hanno arrestato due cittadini romani – di 31 e 36 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine – gravemente indiziati dei reati di rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Un giovane, 22enne romano, ha denunciato di essere stato avvicinato da due uomini a lui sconosciuti che, in evidente stato psicofisico alterato, lo hanno afferrato al collo e minacciato con due bottiglie di vetro, facendosi consegnare lo smartphone per poi allontanarsi, in via di Boccea altezza metro Cornelia. Richiesto aiuto al 112, tramite alcuni passanti, sono interventi sul posto i Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo che grazie alla descrizione fatta dal giovane e tramite la localizzazione del telefono asportato, hanno individuato i due sospettati nei pressi della fermata metropolitana “Battistini”.
Alla vista dei militari, gli indagati hanno spintonato i Carabinieri al fine di darsi alla fuga ma sono stati bloccati. Con loro avevano ancora la refurtiva che è stata riconsegnata al 22enne.
Presso le aule di piazzale Clodio, il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e ha disposto per i due la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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