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Roma

NEMI POLITICA: IL PD DICE "NIET" AD ALBERTO BERTUCCI. E A SEL? PARLA IL SEGRETARIO MASSIMILIANO CONTE

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Tempo di lettura 9 minuti Conte:"l’”Effetto Renzi” ha svegliato molte coscienze del Centro politico, e non ultimo di alcuni militanti del M5S, a votare contro una deriva populista"

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di Chiara Rai

Nemi (RM) – Si accende la politica a Nemi a seguito dell'esito delle Europee che hanno visto in pole position il Pd come del resto è avvenuto al livello nazionale. Così ci sono molti pronti  a salire sul "carro dei vincitori" un pò per una sana convinzione che il leader del movimento del Pd nazionale stia concretamente cercando di cambiare le cose e dall'altra parte, al livello locale s'intende, si cerca di creare una salda coalizione che riesca ad essere compatta e alternativa all'attuale giunta di centrodestra di Alberto Bertucci.

Indiscrezioni parlano di un possibile passaggio del sindaco Alberto Bertucci (ex Udc, poi Pdl poi Forza Italia?) al Partito Democratico, tant'è che anche al segretario Pd Massiliano Conte, al quale abbiamo riservato una intervista, sono arrivate queste voci.

E pare che al momento ci sia il muro rispetto a questa ipotesi che poi resterebbe comunque una libera facoltà del primo cittadino Alberto Bertucci quella di passare ad un altro partito. Nella storia della politica non sarebbe ne la prima ne l'ultima volta.

Del resto anche il consigliere regionale con la lista civica Zingaretti Michele Baldi (Membro Commissione Bilancio, partecipazione, demanio e patrimonio, programmazione economico-finanziaria, Membro Commissione Cultura, diritto allo studio, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili, spettacolo, sport e turismo) ha fatto già, nel suo trascorso politico, un simile passaggio.

Di seguito proponiamo l'intervista al segretario del PD di Nemi Massimiliano Conte.

Alla luce degli ottimi risultati registrati dal Pd a Nemi in occasione delle elezioni Europee, come intendete consolidare questi dati sul territorio?
La ringrazio per la domanda alla quale vorrei rispondere con la minor retorica possibile. I risultati, come giustamente dice lei, sono ottimi e sopra ogni più rosea previsione. Stare sopra il 40% è stato sorprendente.  Eravamo sicuri di essere il primo partito di Nemi, ma non così marcatamente. Tuttavia, essendo di natura abbastanza realista, ritengo che quello a cui abbiamo assistito sia l’effetto combinato di tre fattori. Da un lato, il nostro elettorato, simpatizzanti e iscritti, che hanno partecipato in massa e convintamente alle votazioni. Abbiamo uno “zoccolo duro” di cittadini che non hanno avuto tentennamenti sul valore politico del PD.  In questo senso, la geografia del votante democratico a Nemi è abbastanza compatto e si distribuisce su quattro grandi aggregazioni generazionali: gli “Anziani”, persone che hanno fatto la storia della sinistra nemese a partire dal glorioso PCI. Gli “over 55” – diciamo per semplificare i cinquantenni – che sono stati giovani protagonisti di quella stagione di passioni e che oggi non sempre, in molti casi, hanno condiviso le dinamiche del Partito a livello nazionale. Questo vale anche per i “Quarantenni” e “Trentenni” che, culturalmente, hanno vissuto la politica in una fase di passaggio molto critica per la con la nascita del partito padronale di Berlusconi, e in questi ultimo anni, della Ditta Grillo & Casaleggio Spa. Ci mancano – e lo dico con grande dispiacere – un gruppo rappresentativo di “Giovani” che, nel tempo si sono dispersi in mille rivoli e nel disimpegno, delusi, e non a torto, dalla politica.
Il secondo aspetto, determinante, è stato quello dell’”Effetto Renzi” che sicuramente ha svegliato molte coscienze del Centro politico, e non ultimo di alcuni militanti del M5S, a votare contro una deriva populista, antieuropea e sfacista che avrebbe fatto ripiombare l’Italia ai margini dell’Europa, con un livello di scarsa credibilità internazionale. Sta di fatto che, dopo il voto, lo spread si è riabbassato…
Il terzo fattore, sicuramente meno influente ma da non trascurare, è che in molti si sono accorti che il PD nemese non è morto ma esiste nonostante tutti i tentativi di miniaturizzarlo dopo le elezioni locali del 2012.

Ma è vero che avete avuto il sostegno non richiesto di esponenti dell’attuale giunta a votare per i candidati del PD?
Guardi, la voce, anzi, le voci sono arrivate da più parti anche a me. Il fatto che un personaggio storico come Goffredo Bettini, ad esempio, sia stato sponsorizzato da “qualcuno” che fa parte di uno schieramento politico antitetico al nostro lascia il tempo che trova. Direi che sorrido e guardo con pietas il gioco infantile dello scambio di “Figurine Panini” del tipo: “Ti do un Goffredo per un Ciocchetti!! Ridicolo! Per quanto mi riguarda, questo modo di far politica è figlia di una logica perversa che vede il potere come scambio potenziale di favori, oltre ad una caduta di stile che vorrebbe lanciare avvertimenti sottili. Finchè io sarò segretario del PD a Nemi mi batterò affinchè la politica della nostra comunità avvenga alla luce del sole e dal basso. Si possono al massimo suggerire delle preferenze, ma mai imporre un nome. E’ la gente che conta, la sua libertà di scelta insindacabile, non i notabili locali della vendita porta a porta. Un po’ di pudore per favore!
 

Come riuscirà a pianificare le diverse anime all'interno del Pd locale?
Speravo che non mi facesse questa domanda perché è la più difficile e provocatoria che mi poteva fare! Non voglio dilungarmi su una storia annosa, travagliata e complessa che ha visto in quasi due decenni disperdersi lentamente un patrimonio di cultura progressista, di idee e di persone animate in molti casi da motivazioni, anche condivisibili, ma che hanno creato le condizioni per consegnare Nemi nelle mani della Destra. Questo dato è incontrovertibile e dovrebbe convincere a far fare un passo indietro a chi crede ancora di poter imbrigliare il PD ad uno schieramento piuttosto che a un altro o a lanciare un’OPA sul Partito. Per questo non mi interessa rivangare il passato e voglio ricordare che la mia nomina è frutto proprio di una volontà sana e matura di tutti coloro che avevano e hanno a cuore il superamento di questa diaspora scegliendo un “soggetto terzo”. Io sono un “esterno” e un Segretario di transizione. Il mio obiettivo è dare un’identità ideologica al nostro gruppo che si traduca in comportamenti concreti, visibili: senso di comunità – del Noi -, etica nei comportamenti, capacità di ascolto, progettualità, rispetto, conoscenza. E, soprattutto fiducia! Fiducia che la politica a Nemi non potrà essere più la stessa e che può trasformarsi in un laboratorio di idee staccato dalle dinamiche politiche nazionali.
Mi permetta di dire che il PD di Nemi ha la grande occasione di diventare un polo aggregante di tutti i progressisti di buona volontà che vogliano lasciare la loro traccia, il loro contributo concreto per il paese. Nessuna egemonia se non competenze e capacità che ciascuno dimostrerà sul campo. Non ci saranno, finchè sarò Segretario, dei “nominati”, ma solo gente capace di costruire un futuro, un destino che non sia quello di rivedere le solite facce nel governo del Comune. Anche per questo, al nucleo duro degli attuali componenti del mio Direttivo si lascerà spazio ad altre persone che vogliano darci una mano. So perfettamente che rischio l’osso del collo, ma vale la pena provare a “cambiare verso”. Mi permetta una citazione renziana, la prima e forse l’ultima, essendo io notoriamente un autarchico in quanto a schieramenti di partito.

 

Contate ancora sul sostegno della lista civica Nemi per Sempre e se no, pensate ad un’altra forma di coalizione di centrosinistra in grado di essere eletta alle prossime amministrative?
Anche questa è una di quelle domande difficili, da un milione di euro! E mi colpisce che non mi abbia citato direttamente Partecipazione Democratica! Lo prendo come un suo lapsus freudiano, mi passi la battuta…. La premessa, comunque, è che in quella lista ci sono persone che hanno fatto la storia della sinistra di Nemi e che hanno contribuito, insieme ad altre rappresentanze, a creare Partecipazione Democratica. Voglio essere molto franco, senza dare giudizi di valore: questo schieramento ha perso le elezioni non per la allora candidata a sindaco – anzi, tutt’altro: va dato merito al suo grande sforzo personale – ma per quello che chiamerei un “difetto genetico” di quel gruppo: era frutto di una sommatoria di singolarità, monca tra l’altro della rappresentanza di SEL, e non un prodotto, una miscela di vero rinnovamento politico del centro-sinistra. C’ero anch’io, anche se in terza fila, all’epoca: grande buona volontà e persone per bene, ma l’esperimento non ha dato il risultato atteso. Ha pagato di più l’astuzia relazionale e mestierante e le sponsorship del candidato che poi ha vinto, che non un centro-sinistra riaggregato in tempi stretti per la bisogna.
Detto questo, la domanda è: Nemi per Sempre e le altre componenti non-PD di Partecipazione Democratica hanno avviato una riflessione sincera e profonda sulle cause che ci hanno inchiodato ad avere un ruolo subalterno alla Destra? Basta aver spostato la barra da sinistra verso il M5S per aver superato un passato politico fatto di sconfitte? Io, sommessamente, dico: mi ritrovo con molte istanze e battaglie politiche che i cosiddetti grillini sostengono a livello nazionale ma rifuggo dalle logiche schizoidi e urlate per cui “noi siamo buoni e voi siete i cattivi, noi onesti e voi corrotti”. La forma è per me sostanza.
E se riusciamo a superare i vari personalismi in un clima di fiducia reciproca, depurando i nostri pozzi da qualche traccia di cianuro ancora presente, la strada per un confronto non può che essere aperta. E non solo per Nemi per Sempre.
Ma dalla sua domanda credo che lei voglia farmi dire, in fondo in fondo, anche un’altra cosa: se il PD di Nemi sia disponibile ad una alleanza futura con l’attuale Sindaco. In questo caso, la mia risposta gliela do in russo: niet!

 

E per quanto riguarda SEL? E’ vero che c’è un accordo tra di voi?
Come tutti sanno, sono due anni che mi sono riavvicinato alla realtà nemese, con molta umiltà e desiderio di ascolto. Forse con qualche ingenuità di troppo. Ciò che ne ho ricavato è che la comunicazione politica che serpeggia nella nostra cittadina segue i meccanismi patogeni del passa parola e del gossip, con un potenziale detonante spesso mortale, che distrugge ponti e collegamenti tra le persone. Il fatto che a livello nazionale SEL abbia fatto una scelta di campo scindendosi in due tronconi, uno dei quali confluente nel PD, non garantisce che, a livello locale possano esserci le condizioni per una “incorporazione”. Lo dico chiaro, anche riferendomi agli altri gruppi politici presenti in un’ideale area di centro-sinistra: il PD nemese è stato in questi anni, a torto o a ragione, messo alla gogna e relegato in un angolo, anche in modo ingiusto e feroce. Oggi, il mio gruppo ed io, sta faticosamente terminando l’attraversamento del deserto. Non mi basta che il PD abbia vinto. Stravincere è un grande rischio! Per questo, vorrei esprimere il mio pensiero con una metafora, che può sembrare un po’ “intellettuale” ma che sono certo ogni lettore può capire e che mi perdonerà: noi del PD nemese stiamo “elaborando il lutto” e la colpa per aver depauperato un’opportunità, un progetto politico e un futuro per i nostri giovani. Sono certissimo che non vi è crescita se non si comprendono le ragioni di un fallimento. Per questo invito tutti – e lo dico con rispetto e sommessamente – a fare altrettanto. Il nostro deserto – parlo del PD – dura da più di due anni, e non bastano poche ore o una settimana per spurgare i pozzi inquinati. Per questo chiedo che ognuno faccia la sua parte, con onestà intellettuale e con la consapevolezza che perpetrare logiche comunicative del tipo “io buono, tu cattivo; la colpa non è mia ma tua” portano ad un vicolo cieco e a una chiusura di ogni dialogo. Mi permetta di chiudere con un aforisma attribuito al grande Marx (Karl, non i Fratelli comici, anch’essi immensi): “La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni”. Io e il mio PD all’inferno non ci vogliamo ritornare. Per questo, facciamo che il tempo e la buona volontà finiscano di cicatrizzare ferite ancora aperte. Il lutto non è ancora terminato.
 

Sotto il profilo dell'opposizione in consiglio comunale ritiene si stia andando nel verso giusto o che si debba rilanciare anche sotto quest'aspetto?
Le rispondo subito, ben sapendo che la sua domanda sottende una sottile critica. La nostra consigliera di opposizione svolge un ruolo non facile che raccoglie e riflette le istanze presenti a Nemi attraverso Partecipazione Democratica. Molte cose sono state dette e fatte. Tuttavia, questo schieramento, che vede anche il PD come “socio fondatore” insieme ad altri gruppi, si trova, a mio modo di vedere, in una fase di passaggio che richiede grande onestà intellettuale, lungimiranza e spirito costruttivo tra tutti i membri che la compongono. L’obiettivo è capire se questa compagine rappresenta, oggi che parlo, tutti i cittadini che l’hanno votata due anni fa, se va superata o rinvigorita. Ed è solo da un confronto interno a Partecipazione, senza pregiudiziali, che si può reindirizzare la forza di opposizione per operare magari con più determinazione all’interno del consiglio comunale.
 

Quali i suoi prossimi traguardi in qualità di Segretario del Pd di Nemi?
Guardi, la mia posizione l’ho espressa pubblicamente, ai miei amici del Direttivo e alla Segreteria Provinciale del Partito. Non sono un politico di professione e, a cinquantacinque anni, posso solo ringraziare chi mi ha eletto per avermi dato l’opportunità di sperimentarmi su un terreno nuovo, che, confesso, non credevo fosse così impegnativo. Nemi, come tutti i piccoli paesi, è un coacervo politico di passioni e interdizioni. E io sono un semplice cittadino, non la Provvidenza. Mi considero, come ho già detto, un Segretario di transizione senza mire per poltrone future in caso di vittoria del centro-sinistra. Mi interessa, invece, riuscire a coinvolgere la gente del paese nella costruzione del “nuovo PD”, e lo farò, lo faremo con l’attuale Direttivo – e con quello più allargato che vorrei promuovere -, coinvolgendo la cittadinanza in alcune iniziative specifiche di cui parlerò in un’altra intervista, sempre che ancora me la conceda.
Comunque, lo dico con una punta di orgoglio esplicitando chiaramente la mia matrice culturale su questa idea: credo che un Circolo di partito debba trasformarsi in un Laboratorio che attivi un senso di Comunità e di partecipazione dei cittadini, nello spirito che molto efficacemente ha tracciato Fabrizio Barca nel suo libro “La Traversata”, al quale rinvio per far capire il senso di quello che vorrei fare e che tutti noi dovremmo promuovere. Leggiamo troppo poco, vediamo troppa televisione, stiamo troppo sui pc, e crediamo che basti del buon pragmatismo per fare politica.  Per tutto questo lei potrebbe dirmi, conoscendo Nemi forse molto meglio di me, “sei un sognatore”. Si, lo ammetto, lo sono ma, come diceva John Lennon in quella canzone senza tempo e inno alla libertà che è Imagine, “ma non credo di essere l’unico”. Vorrei che ci dessimo una speranza. Facciamolo almeno per i giovani di Nemi.
Poi chi vivrà vedrà. Nella peggiore delle ipotesi, potrò dire che almeno ci ho provato.

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Cronaca

Roma, Tor Sapienza: Rider picchiato e derubato della bici elettrica da banda di ragazzini

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ROMA – I Carabinieri della Stazione di Roma Tor Sapienza hanno dato esecuzione ad un’ordinanza della custodia cautelare del collocamento in comunità, emessa dal G.I.P. del Tribunale per i minorenni di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica per i minorenni, nei confronti di 4 indagati, gravemente indiziati a vario titolo dei reati di rapina e lesioni personali aggravate in concorso nonché, per uno dei soggetti coinvolti, di minaccia aggravata con finalità di discriminazione o di odio etnico.
L’episodio è avvenuto in Piazzale Pino Pascali, periferia Est della Capitale, lo scorso 12 novembre 2023, ai danni di un rider di origine africana, senza fissa dimora. Nella circostanza, lo straniero è stato accerchiato da un gruppo di 5 giovani minorenni che, dopo il primo approccio hanno iniziato a picchiarlo colpendolo ripetutamente con calci e pugni e anche a bastonate al volto e al corpo, lasciando dolorante e sanguinante a terra, rubandogli anche la bicicletta elettrica.
Il rider, tuttavia, è riuscito a comporre il numero di emergenza 112, e a fornire una preliminare descrizione di alcuni componenti della banda alla pattuglia dei Carabinieri intervenuta sul posto.
A seguito delle immediate ricerche in zona, dopo pochi minuti, i militari sono riusciti a identificare 2 ragazzi minorenni, corrispondenti alle sommarie informazioni fornite dalla vittima, entrambi con precedenti per reati contro la persona e il patrimonio, i quali fin da subito non sono riusciti a fornire una valida giustificazione sulla loro presenza in zona. Accompagnati per accertamenti, giunti in caserma, alla vista del rider, hanno iniziato subito ad inveirgli contro, pronunciando frasi a sfondo razziale e minacce di morte.
Nel prosieguo delle indagini, le rivelazioni dei minori sottoposti a controllo, corredate da riscontri e riconoscimenti fotografici degli altri coetanei, con i quali gli stessi si accompagnavano la sera dell’aggressione, hanno consentito di delineare un quadro chiaro circa le dinamiche del pestaggio e le responsabilità in capo a ciascuno dei relativi autori.
L’Autorità Giudiziaria concordando l’attività condotta dai Carabinieri, ha disposto la custodia cautelare presso I.P.M per due dei cinque teenagers, riconosciuti quali componenti del gruppo di minori italiani e stranieri autori dell’azione criminosa, in virtù della relativa spregiudicatezza e pericolosità sociale. A due degli indagati, ai quali è stato riconosciuto un ruolo minoritario nella commissione del reato, saranno collocati in una Comunità individuata dal Centro per la Giustizia Minorile di Roma, mentre l’ultimo partecipante, anch’esso individuato ed identificato, non è risultato di alcun provvedimento in quanto non imputabile.
Il rider, invece, a causa delle lesioni subite durante l’agguato, trasportato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Umberto I° di Roma, i medici hanno riscontrato contusioni multiple al capo, al gomito, al piede e polso destro con una prognosi di 20 gg.

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Castelli Romani

“Firmitas, utilitas, venustas”: a Frascati il convegno per la rinascita di un’architettura umana

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Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile

“Tutte queste costruzioni devono avere requisiti di solidità, utilità e bellezza.
Avranno solidità quando le fondamenta, costruite con materiali scelti con cura e senza parsimonia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all’uso; bellezza, infine quando l’aspetto dell’opera sarà piacevole per l’armoniosa proporzione delle parti che si ottiene con l’avveduto calcolo delle simmetrie”

Vitruvio nel “De Architectura” sviluppa un concetto costruttivo che può essere racchiuso in tre semplici parole “Firmitas, utilitas, venustas” – solidità, funzione, bellezza – e partendo proprio da queste tre espressioni l’accademia Vivarium Novum di Frascati, nell’incantevole cornice di Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile, terrà un Convegno dal titolo “Firmitas, utilitas, venustas: per la rinascita di un’architettura umana”.

Iniziativa estremamente lodevole patrocinata da School of Architecture della Notre Dame University, dal movimento internazionale New traditional architecture, dall’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, dal FAI – Fondo per l’ambiente italiano – Delegazione di Roma, dall‘Ordine degli architetti PPC di Roma e provincia, dall’Ordine degl’ingegneri di Roma, da Pulchria, dallo Studio ACAM, dal Festival dell’innovazione di Frascati.

Un “nuovo approccio della concezione architettonica” si legge nelle parole del Comunicato stampa diffuso in occasione di questo convegno che evidenzia, inoltre, la necessità di individuare “criteri e approcci architettonici e urbanistici rispondenti alle reali necessità materiali e spirituali dell’uomo, che da un lato aspira a proporzione ed equilibrio, dall’altra richiede socialità piena e vitale desiderosa di spazi da condividere con altri” – prosegue il comunicato stampa.

L’architettura deve tornare ad esprimere armonia con i luoghi ed, assieme alla solidità, offrire spazi capaci di rispondere ai bisogni sociali delle persone.

Lo scopo di Accademia Vivarum Novum punta ad una profonda “riflessione che possa approdare ad un rinnovamento delle pratiche culturali, artistiche e architettoniche, affinché esse pongano la naturale disposizione umana verso l’armonia e la bellezza al centro del loro operato, perseguendo inoltre un’idea di continuità, piuttosto che di rottura, coi paesaggi naturali e culturali costruiti attraverso i secoli”.

Un rinascimento architettonico che porti di nuovo l’Uomo al centro di ogni arte.

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Redazione Lazio

Roma, disservizio al centralino dell’Ospedale Sant’Andrea: cittadini frustrati dall’impossibilità di comunicare con i medici

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Nell’era della comunicazione istantanea, il contatto telefonico rimane un’ancora fondamentale per la salute pubblica. Tuttavia, per molti cittadini romani, ottenere assistenza medica attraverso il centralino dell’Ospedale Sant’Andrea si è trasformato in un incubo. Numerose segnalazioni riportano disservizi persistenti che impediscono ai pazienti di raggiungere i medici desiderati.

Uno degli ostacoli principali risiede nella fase iniziale della chiamata. I cittadini, quando cercano di inserire il nome e il cognome del medico con cui desiderano parlare, si trovano improvvisamente interrotti da un crollo improvviso della linea. Stessa storia quando si intende inserire tra le scelte proposte, il solo cognome del medico. Questo malfunzionamento, seppur apparentemente banale, assume proporzioni significative quando si considera l’urgenza delle comunicazioni mediche.

La frustrazione dei cittadini è palpabile, con molti che hanno riportato di aver tentato di contattare il centralino più volte, solo per essere continuamente interrotti nel loro intento.

L’accesso ai servizi sanitari è un diritto fondamentale, e il persistere di queste difficoltà mina la fiducia nella capacità del sistema sanitario di fornire assistenza tempestiva e adeguata.

Un aspetto particolarmente sconcertante è rappresentato dal fatto che alcuni pazienti hanno registrato la loro esperienza, documentando il disservizio.

In alcune di queste registrazioni si può sentire chiaramente il momento in cui la linea cade, dopo che l’utente ha inserito la scelta di poter del nome e cognome del medico desiderato. Questa evidenza tangibile solleva interrogativi sulla natura e la portata del problema, evidenziando la necessità di un’indagine approfondita.

Il Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea rappresenta un punto di accesso cruciale per i pazienti in cerca di assistenza medica. Pertanto, è essenziale che vengano adottate misure correttive immediate per risolvere questo problema. La trasparenza e la comunicazione aperta con il pubblico sono altrettanto importanti. I cittadini devono essere informati sui progressi nella risoluzione del disservizio e sulle misure adottate per evitare che si ripeta in futuro.

In un momento in cui la salute pubblica è al centro dell’attenzione globale, è imperativo che le istituzioni sanitarie agiscano con tempestività ed efficacia per garantire che i servizi essenziali siano accessibili a tutti i cittadini. La situazione al Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma richiede un intervento immediato e coordinato per ripristinare la fiducia del pubblico e garantire che nessun paziente venga lasciato senza assistenza a causa di problemi tecnici evitabili.

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