NEMI: PROCESSO PENALE AL SINDACO ALBERTO BERTUCCI RINVIATO PER 5 VOLTE

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Al Tribunale di Velletri un nuovo rinvio al prossimo 10 febbraio 2015 per la quinta udienza del processo penale che vede coinvolto il sindaco di Nemi Alberto Bertucci che insieme ad altri è stato rinviato a giudizio con l’accusa di turbativa d’asta e frode nei pubblici incanti.

Nell’udienza di martedì 4 novembre 2014 presso il Tribunale di Velletri il Giudice ha ritenuto di rinnovare la seduta in quanto ancora una volta c’e’ una mancata notifica a carico dell’ex responsabile dell’Ufficio tecnico Miglietta, il quale si sarebbe reso irreperibile e per questo avrebbe prodotto la mancata notifica.

Per quanto riguarda Riccardo Schiaffini e Alberto Bertucci invece, dichiarati contumace, il processo potrà proseguire anche in loro assenza. Nulla di fatto dunque per questo ennesimo rinvio che vede ancora i “vizi di notifica” attori principali di un processo che attende da due anni di andare in dibattimento.

Si riuscirà a notificare a Miglietta per la prossima udienza?


Ben 5 udienze rinviate per vizi di notifica:

–    dal 7 novembre 2012 al 12 febbraio 2013

–    dal 12 febbraio 2013 al 14 novembre 2013

–    dal 14 novembre 2013 al 17 giugno 2014

–    dal 17 giugno 2014 al 4 novembre 2014

–    dal 4 novembre 2014 al 10 febbraio 2015


La vicenda:

L’accusa ritiene che in concorso tra loro, Miglietta quale responsabile del procedimento e dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi e Alberto Bertucci già vicesindaco del Comune di Nemi, mediante collusioni avrebbero turbato la gara bandita da Miglietta per il Comune di Nemi e avente ad oggetto l’acquisto di uno scuolabus al fine di far aggiudicare la fornitura alla ditta Car Ind srl di Mauro Cesaretti. Miglietta, dopo aver bandito la gara avrebbe provveduto a modificarla: Formulava quattro richieste di offerta per la fornitura di uno scuolabus indirizzandole alle quattro ditte che Riccardo Schiaffini, titolare della ditta appaltatrice dei trasporti presso il Comune di Nemi, aveva indicato ad Alberto Bertucci. Tra queste offerte Miglietta aggiudicava la gara alla ditta di Cesaretti al prezzo di euro 49 mila 950 Iva esclusa, sebbene tale prezzo fosse superiore a quello posto a base d’asta (euro 48 mila 126 iva inclusa). Dopo l’aggiudicazione, Cesaretti riduceva l’offerta ad euro 40 mila 105 iva esclusa ma consegnava presso il deposito dello Schiaffini un veicolo diverso da quello oggetto della gara perché avente solo 19 posti anziché i 30 indicati nell’atto di aggiudicazione.