Nemi, quel sottile filo che tiene ancora in piedi la maggioranza

NEMI (RM) – Sono oltre 12 mesi che Nemi non ha un Vicesindaco in barba ai disposti normativi tra cui l’articolo 53 decreto legislativo 267/000 nonché un puntuale parere del Dipartimento per gli Affari e Territoriali del Ministero dell’Interno.

Non c’è troppo spazio per interpretazioni. Un anno senza Vicesindaco è ormai sintomo di un uomo che non trova nella squadra una persona disposta a prendersi le responsabilità di un ruolo così complesso e soprattutto delle conseguenze che tale ruolo comporta.

L’atmosfera surreale in Consiglio Comunale

La maggioranza sembra reggersi in piedi per un puro gioco d’equilibrismo spinto dal desiderio grande di non abbandonare le poltrone che, comunque sia, in politica servono sempre. Ma in questo momento sembrano scottare molto, talmente tanto che addirittura il Consigliere di maggioranza Giovanni Libanori, uomo di lunga esperienza politica, si è dichiarato assente pur di non votare una variazione al bilancio con diversi refusi e rettifiche apportate durante il Consiglio e che rendono i documenti contabili a rischio intervento di soggetti terzi quali la Procura della Corte dei Conti.

Preme un frenetico desiderio da parte del primo cittadino di far vedere, a un anno e mezzo dalla prossima tornata elettorale, di aver avviato qualcosa, di aver portato qualche risultato a casa. Ed è in questo contesto che si inserisce la corsa ad accelerare la raccolta differenziata pur non avendo un’isola ecologica e neppure un sito di stoccaggio dove poter conferire materiale ferroso, ingombranti ecc.. che per ora vengono ritirati a domicilio su appuntamento. Prima si reperisce un’isola ecologica come in tutti i Comuni e poi si parte con il servizio.

Il comparto turistico di Nemi ha vissuto negli ultimi 10 anni un vero e proprio tracollo

Non c’è stato un investimento diretto a far rifiorire le ricchezze naturalistiche e archeologiche inestimabili che Nemi possiede. Non c’è stato un lavoro sulla valle del lago degno di richiamare un turismo di prossimità che oggi è più che mai auspicabile per non far chiudere le saracinesche alle attività commerciali e di ristorazione del paese.

I residenti di Nemi, quelli senza paraocchi, hanno visto poco o nulla e adesso la vela della democrazia non è più spiegata, non c’è più il vento in poppa come non c’è più un Vicesindaco perché l’assessore Pietro Pazienza, l’unico componente della giunta rimasto, non lo ha voluto più fare.

Perché Edy Palazzi si è dimessa da questa carica e perché la verità è che pur di non farsi additare come fautori di una prematura caduta, aspettano tutti che passino le stagioni e il mandato volga al desio. L’oste porta sempre il conto, questa è una realtà che affonda le radici in saggi detti popolari.

La necessità della nomina del Vicesindaco è ribadita anche con la circolare ministeriale n. 2379 del 16.02.2012, proprio per l’esercizio delle indefettibili funzioni sostitutive del Sindaco impedito o assente.

Come evidenziato dal Consiglio di Stato, sez. I, nel parere n. 501/2001, ‘l’esigenza di continuità nell’azione amministrativa dell’Ente locale postula che in ogni momento vi sia un soggetto giuridicamente legittimato ad adottare tutti i provvedimenti oggettivamente necessari nell’interesse pubblico. Pertanto, resta ferma l’assoluta necessità di ottemperare al disposto normativo che richiede l’esplicita designazione del Vicesindaco da parte del Sindaco.