Nemi: rifiuti, discariche abusive e foto trappole. Chi ci guadagna?

NEMI (RM) – Ancora rifiuti di ogni genere, inclusi ingombranti, in via della Radiosa a Nemi presso un’area recintata adiacente lo stadio comunale che ha tutta l’aria di una discarica abusiva. Una situazione di degrado aggravata dal fatto che il sito in questione non deve esistere per legge in questo luogo, perché nelle immediate vicinanze – 60 metri circa – è presente un pozzo d’acqua che serve la popolazione. E la legge – quella scritta – vieta espressamente qualsiasi attività legata ai rifiuti nei pressi di pozzi d’acqua.

Una questione per la quale era intervenuto il Garante regionale del Lazio, l’avvocato Paola Perisi

Parisi avrebbe dovuto effettuare, lo scorso 27 aprile 2017, un sopralluogo a Nemi insieme al sindaco. Ma l’appuntamento venne poi disdetto a causa di “sopraggiunti impegni” del primo cittadino e da allora tutto tace. Probabilmente, in questi ultimi 8 mesi – dal 27 aprile ad oggi – sia il Garante che il primo cittadino di Nemi non sono riusciti a concordare un nuovo appuntamento per poter finalmente verificare questa situazione di evidente degrado ambientale, che rischia a tutt’oggi di mettere a repentaglio la salute della cittadinanza.

 

Foto trappole, sanzioni e poca pubblicità

E’ pur vero che riguardo il fenomeno dell’abbandono rifiuti l’amministrazione comunale di Nemi ha cercato di porre un qualche rimedio facendo attivare in via sperimentale un sistema di “foto trappole” grazie alle quali sono stati sanzionati diversi trasgressori. Ma è pur vero che questa attività sanzionatoria e di video controllo, a differenza di altre amministrazioni comunali, è stata poco pubblicizzata, con il risultato che gli incivili ignari delle foto trappole proseguono nella loro attività di abbandono rifiuti e il Comune di Nemi vede ingrassare le proprie casse grazie alle sanzioni.

L’isola (ecologica) che non c’è

In via della Radiosa, proprio dove esiste l’area recintata adibita all’attività gestionale dei rifiuti – carico e scarico – sarebbe dovuta sorgere l’isola ecologica di Nemi, dopo il fallimento relativo la scelta di un primo sito, ma in sede di conferenza di servizi il gestore idrico Acea ha espresso chiaramente il proprio diniego. Una situazione, dunque, quella di Nemi, che riguardo il capitolo raccolta differenziata arranca, anche se durante l’ultima campagna elettorale era stato sbandierato una sorta di accordo con la città di Ariccia. Accordo che avrebbe permesso, finalmente, di far decollare la raccolta differenziata su tutto il territorio comunale. Ma come dice il detto “passato il santo finita la festa” e anche di questo accordo non si è saputo più nulla.

 

Una situazione gestionale dei rifiuti a rischio?

E mentre sulle cronache locali ogni tanto si legge di operazioni effettuate dai Guardia Parco regionali o dai carabinieri forestali relative a sequestri di discariche abusive e di persone denunciate, per questa situazione denunciata più volte a tutti gli organi istituzionali competenti ancora non si muove paglia.

Forse il sequestro di quest’area metterebbe definitivamente in ginocchio il sistema di raccolta dei rifiuti della piccola cittadina delle fragole? Ma anche quest’ultima riflessione non può in alcun modo trovare giustificazioni di fronte ad un possibile pericolo inquinamento falda acquifera del pozzo d’acqua situato nei paraggi della discarica impunita.

Il clima di antipolitica e di sfiducia nelle istituzioni che si respira ormai da tempo a livello nazionale ha bisogno di far tornare i cittadini a credere in uno stato di diritto dove le leggi vengono applicate per tutti. Iniziamo a dare qualche esempio.

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