Connect with us

Roma

Nemi, rifiuti e acqua potabile: interviene il Garante del Servizio Idrico Integrato

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti Il Garante evidenzia "una situazione fortemente emergenziale che espone “a grave e serio danno i cittadini del Comune

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

 

GALLERY IN FONDO ALL'ARTICOLO [CLICCARE SOPRA LE FOTO PER INGRANDIRLE]

 

 

di Chiara Rai

 

NEMI (RM) – Il Garante regionale del Servizio Idrico Integrato Avvocato Paola Perisi interviene sulla questione gestione dei rifiuti in via della Radiosa a Nemi dove persiste un’area con dei cassonetti e ingombranti posati a terra a circa 50 metri da un pozzo dell’acqua in una zona piena di vincoli che ricade nel Parco Regionale dei Castelli Romani.

 

Il Garante – a cui spetta svolgere in piena autonomia ed indipendenza di giudizio, attività di analisi e valutazione della qualità dei servizi forniti negli ambiti territoriali ottimali, formulare proposte ed assumere iniziative a tutela e garanzia degli interessi degli utenti – interviene a seguito dell’esposto inviato da Ivan Galea, direttore editoriale del quotidiano L’Osservatore d’Italia. Un intervento concreto quello dell’Avvocato Paola Perisi che con una nota dettagliata e indirizzata all’Acea ATO 2 SPA, STO ATO 2 Lazio Centrale- Roma , all’ARPA Lazio, al Sindaco del Comune di Nemi e al nostro quotidiano autore dell’esposto, evidenzia una situazione fortemente emergenziale che espone “a grave e serio danno i cittadini del Comune, soprattutto in ordine alle ipotesi di inquinamento dell’acqua potabile dovuta a infiltrazioni nel terreno di sostanze nocive per la salute provenienti dai rifiuti”.

 

Il Garante quindi ha chiesto in sostanza chiarimenti che constano nell’ “inoltrare apposita urgente informativa circa la risoluzione, composizione e/o soddisfo dell’esposto in oggetto e si invitano gli organi competenti a porre, con urgenza, in essere tutte le iniziative e i rimedi necessari al fine di eliminare il pericolo derivante dalla vicinanza di un pozzo ad una discarica, a far eseguire analisi a campioni di acqua da prelevarsi nella zona segnalata e in zone limitrofe e a fare dei sopralluoghi per verificare la correttezza del posizionamento dei cassonetti per i rifiuti. Attività, allo svolgimento delle quali, vi comunico la mia completa disponibilità a partecipare”. Si tratta dunque di una nota alla quale gli organi destinatari dovranno dare risposte certe e che genererà sicuramente sopralluoghi e analisi dettagliate dell’acqua nella zona segnalata e in zone limitrofe.

 

Ma cosa è scritto nell’esposto di Galea? Sostanzialmente non è altro che l'articolo redatto sul caso dove analiticamente si spiegano i motivi del perché un “area rifiuti” non può insistere in via della Radiosa a circa 50 metri da un pozzo di approvvigionamento idrico per la cittadinanza. Qui ci sono diversi cassonetti per la raccolta dei rifiuti che hanno trasformato l’area in una sorta di discarica dove anche dai Comuni limitrofi si è presa l’abitudine di venire a gettare l’immondizia e gli ingombranti perché l’area è quasi sempre incustodita e la sorta di cancello realizzato è spesso e volentieri aperto come si evince dalle fotografie scattate negli ultimi tre mesi e anche questa mattina 6 ottobre 2016 dove addirittura è visibile un televisore abbandonato.

 

Ricordiamo che un televisore poggiato a terra e lasciato alle intemperie porta all'alterazione dell'equilibrio chimico-fisico e biologico del suolo, lo predispone all'erosione e agli smottamenti e può comportare l'ingresso di sostanze dannose nella catena alimentare fino all'uomo. C’è una normativa regionale che vieta la gestione rifiuti in prossimità di un pozzo dell’acqua . Infatti la legge regionale 24 del 1998 nelle norme tecniche relative il Piano Territoriale Paesistico dell'area dei Castelli Romani (PTP9) attualmente in vigore, all'articolo 6 "Protezione dei corsi e delle acque pubbliche" stabilisce che "I corsi d'acqua e le relative fasce di rispetto debbono essere mantenuti integri e inedificati per una profondità di metri 150 per parte. In poche parole adesso si è messo in moto anche il Garante del servizio Idrico pronto a partecipare ai sopralluoghi e, come scritto nella nota, a “fornire ogni assistenza utile a garanzia della osservanza dei diritti dell’utenza sanciti dalla Carta dei Servizi e riguardanti gli standard di qualità minimi di efficienza del servizio pattuiti con la convenzione di gestione”.

 

Intanto l’area è ancora aperta e gli ingombranti continuano ad essere poggiati sul terreno. 

Castelli Romani

“Firmitas, utilitas, venustas”: a Frascati il convegno per la rinascita di un’architettura umana

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile

“Tutte queste costruzioni devono avere requisiti di solidità, utilità e bellezza.
Avranno solidità quando le fondamenta, costruite con materiali scelti con cura e senza parsimonia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all’uso; bellezza, infine quando l’aspetto dell’opera sarà piacevole per l’armoniosa proporzione delle parti che si ottiene con l’avveduto calcolo delle simmetrie”

Vitruvio nel “De Architectura” sviluppa un concetto costruttivo che può essere racchiuso in tre semplici parole “Firmitas, utilitas, venustas” – solidità, funzione, bellezza – e partendo proprio da queste tre espressioni l’accademia Vivarium Novum di Frascati, nell’incantevole cornice di Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile, terrà un Convegno dal titolo “Firmitas, utilitas, venustas: per la rinascita di un’architettura umana”.

Iniziativa estremamente lodevole patrocinata da School of Architecture della Notre Dame University, dal movimento internazionale New traditional architecture, dall’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, dal FAI – Fondo per l’ambiente italiano – Delegazione di Roma, dall‘Ordine degli architetti PPC di Roma e provincia, dall’Ordine degl’ingegneri di Roma, da Pulchria, dallo Studio ACAM, dal Festival dell’innovazione di Frascati.

Un “nuovo approccio della concezione architettonica” si legge nelle parole del Comunicato stampa diffuso in occasione di questo convegno che evidenzia, inoltre, la necessità di individuare “criteri e approcci architettonici e urbanistici rispondenti alle reali necessità materiali e spirituali dell’uomo, che da un lato aspira a proporzione ed equilibrio, dall’altra richiede socialità piena e vitale desiderosa di spazi da condividere con altri” – prosegue il comunicato stampa.

L’architettura deve tornare ad esprimere armonia con i luoghi ed, assieme alla solidità, offrire spazi capaci di rispondere ai bisogni sociali delle persone.

Lo scopo di Accademia Vivarum Novum punta ad una profonda “riflessione che possa approdare ad un rinnovamento delle pratiche culturali, artistiche e architettoniche, affinché esse pongano la naturale disposizione umana verso l’armonia e la bellezza al centro del loro operato, perseguendo inoltre un’idea di continuità, piuttosto che di rottura, coi paesaggi naturali e culturali costruiti attraverso i secoli”.

Un rinascimento architettonico che porti di nuovo l’Uomo al centro di ogni arte.

Continua a leggere

Redazione Lazio

Roma, disservizio al centralino dell’Ospedale Sant’Andrea: cittadini frustrati dall’impossibilità di comunicare con i medici

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Nell’era della comunicazione istantanea, il contatto telefonico rimane un’ancora fondamentale per la salute pubblica. Tuttavia, per molti cittadini romani, ottenere assistenza medica attraverso il centralino dell’Ospedale Sant’Andrea si è trasformato in un incubo. Numerose segnalazioni riportano disservizi persistenti che impediscono ai pazienti di raggiungere i medici desiderati.

Uno degli ostacoli principali risiede nella fase iniziale della chiamata. I cittadini, quando cercano di inserire il nome e il cognome del medico con cui desiderano parlare, si trovano improvvisamente interrotti da un crollo improvviso della linea. Stessa storia quando si intende inserire tra le scelte proposte, il solo cognome del medico. Questo malfunzionamento, seppur apparentemente banale, assume proporzioni significative quando si considera l’urgenza delle comunicazioni mediche.

La frustrazione dei cittadini è palpabile, con molti che hanno riportato di aver tentato di contattare il centralino più volte, solo per essere continuamente interrotti nel loro intento.

L’accesso ai servizi sanitari è un diritto fondamentale, e il persistere di queste difficoltà mina la fiducia nella capacità del sistema sanitario di fornire assistenza tempestiva e adeguata.

Un aspetto particolarmente sconcertante è rappresentato dal fatto che alcuni pazienti hanno registrato la loro esperienza, documentando il disservizio.

In alcune di queste registrazioni si può sentire chiaramente il momento in cui la linea cade, dopo che l’utente ha inserito la scelta di poter del nome e cognome del medico desiderato. Questa evidenza tangibile solleva interrogativi sulla natura e la portata del problema, evidenziando la necessità di un’indagine approfondita.

Il Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea rappresenta un punto di accesso cruciale per i pazienti in cerca di assistenza medica. Pertanto, è essenziale che vengano adottate misure correttive immediate per risolvere questo problema. La trasparenza e la comunicazione aperta con il pubblico sono altrettanto importanti. I cittadini devono essere informati sui progressi nella risoluzione del disservizio e sulle misure adottate per evitare che si ripeta in futuro.

In un momento in cui la salute pubblica è al centro dell’attenzione globale, è imperativo che le istituzioni sanitarie agiscano con tempestività ed efficacia per garantire che i servizi essenziali siano accessibili a tutti i cittadini. La situazione al Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma richiede un intervento immediato e coordinato per ripristinare la fiducia del pubblico e garantire che nessun paziente venga lasciato senza assistenza a causa di problemi tecnici evitabili.

Continua a leggere

Roma

Roma, ragazza cade dalla terrazza del Pincio

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Una 20enne è precipitata dal muro perimetrale della terrazza del Pincio, al centro di Roma, per circa 5 metri di altezza finendo sul terrazzamento sottostante. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno recuperato la ragazza con un’autoscala. La giovane è stata portata in ospedale in stato cosciente. L’allarme è scattato intorno alle 7 quando alcuni passanti hanno sentito dei lamenti provenire da una scarpata. Non si esclude che sia caduta diverse ore prima del ritrovamento. Da chiarire la dinamica dell’accaduto.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti