Nemi, scuola: l’assemblea nel bar, la lettera del sindaco e le reazioni dei genitori

NEMI (RM) – “Le porte finestra che fungono da uscite di sicurezza nel nuovo edificio della scuola di Nemi sfociano di fronte ad una rampa di scala in cemento che da un lato è delimitata da un muro con degli spuntoni in ferro e dall’altra da una rete metallica e nastro da cantiere che delimita un’area interdetta dove dall’altra parte c’è la palestra e dove spesso diventa ricettacolo di sporcizia”.

Cliccare per ingrandire

Alcuni genitori, oltre a prendere coscienza di questa problematica, hanno fotografato un bambino che si trovava nella rampa di scale

Questa situazione, insieme ad altre di minore importanza, preoccupa non poco la maggioranza delle famiglie che mercoledì si sono riunite in assemblea in un bar centrale del paese. La riunione è stata organizzata dopo che alcuni rappresentanti di classe (tra cui Simona Pelucchini, rappresentante di una classe della materna, Patrizia Corrieri rappresentante classe IV e consigliere comunale, Giovanni Mattei rappresentante di V, Federica Berghi, classe II, Stefania Fadda, rappresentante di classe III) hanno promosso una raccolta firme, a cui hanno aderito 70 genitori su un totale di circa 120 bambini, per chiedere sostanzialmente di essere ascoltati su tre temi principali: il ripristino dalla quota comunale nella tariffa mensa, l’impiego dei locali rimasti liberi alla scuola dell’Infanzia che potrebbero essere destinati a ludoteca o sala riunioni genitori, l’adeguamento in termini di sicurezza di alcuni locali della scuola dell’edificio nuovo.

Le firme sono state protocollate al Comune di Nemi il 25 ottobre scorso

La richiesta di questi 70 genitori è di poter instaurare un dialogo positivo e collaborativo sia con l’istituzione scolastica che con l’amministrazione comunale per poter migliorare le condizioni dei ragazzi che frequentano la scuola. Infatti all’assemblea sono stati invitati tutti: dalla scuola, ai rappresentanti della maggioranza e dell’opposizione comunale. Il bar, nonostante l’accoglienza e la gentilezza di mettere a disposizione la sala da parte dei gestori che hanno ricevuto i ringraziamenti e la riconoscenza dei genitori per l’ospitalità, è stato ritenuto una sede “poco consona” per accogliere un’assemblea sulla scuola.

Il sindaco non ha concesso sedi istituzionali per l’assemblea dei genitori

“Ho richiesto per iscritto al sindaco la possibilità di riunirci nella Sala dei Piccoli Comuni – dice Federica Berghi, rappresentante della seconda elementare e tra i promotori della raccolta firme – tra l’altro abbiamo invitato l’amministrazione a partecipare per avere delle risposte. Purtroppo il primo cittadino ci ha scritto che non è un’assemblea pubblica il luogo dove affrontare le tematiche scolastiche ma i referenti sono le insegnanti e i responsabili di plesso. Pertanto non ci ha concesso l’utilizzo della sala che tra l’altro sarebbe stata destinata ad altro evento”.

Nessun rappresentante della giunta comunale presente all’incontro

All’assemblea non era presente alcun rappresentante dell’amministrazione, non è potuta essere presente la dirigente scolastica che si è scusata e si è detta disponibile subito ad altro appuntamento e a farsi portavoce delle istanze dei genitori, non erano presenti le insegnanti, erano presenti tutti i consiglieri di opposizione: i due consiglieri di ‘Ricomincio da Nemi’ Carlo Cortuso (capogruppo) e Patrizia Corrieri (Pd) e il consigliere di ‘Insieme per Nemi’ e coordinatore locale della Lega Stefano Tersigni.

Opposizioni comunali unite per la sicurezza della scuola

Tutti e tre, in questa occasione, hanno deciso di collaborare: “Tutta l’opposizione si è resa disponibile – hanno detto Cortuso e Corrieri – e pronta ad accogliere le istanze dei genitori che principalmente chiedono rassicurazioni sulla sicurezza del plesso nuovo che presenta le uscite di emergenza con sbocco in un vicolo cieco e vorrebbero instaurare un tavolo di confronto sulla scuola con tutti gli attori principali: le insegnanti, la dirigente scolastica e l’amministrazione”. E Tersigni si è allineato: “Questa riunione avrebbe dovuto tenersi in una sede istituzionale e invece siamo in un bar – ha detto Stefano Tersigni, consigliere di Insieme per Nemi – non c’è il maggiore interlocutore, il sindaco Alberto Bertucci, a dare delle risposte ai genitori e pertanto noi come opposizione non possiamo far altro che unirci con l’obiettivo comune di fare una interrogazione congiunta dove si chiedono chiarimenti urgenti”.

La lettera del sindaco inviata alle mamme firmatarie

Nel giorno dell’assemblea il sindaco Alberto Bertucci ha scritto una lettera ad alcuni dei 70 firmatari in cui sostanzialmente ha fatto presente a ciascun singolo genitore di essergli stata “carpita in buona fede una firma in merito ad alcune richieste riguardanti la scuola. È triste vedere che l’iniziativa è promossa sempre dalle stesse persone che anche in passato hanno strumentalizzato i temi scolastici ai quali invece l’amministrazione comunale rivolge grande attenzione”.

La lettera prosegue poi con delle spiegazioni del sindaco su ciascuno dei tre punti sollevati dai genitori. Sostanzialmente viene detto che la mensa ha un prezzo competitivo di 4,84 euro e pietanze di ottima qualità. Inoltre il Comune fornisce la gratuità totale a bambini che rientrano in alcune categorie specifiche e compartecipa alla spesa del costo dall’85% fino al 20% del costo, a seconda della fascia Isee di appartenenza. E oltre a questo si fa carico di tutti gli aumenti Istat.

Riguardo la possibilità di utilizzo delle due aule della scuola d’infanzia. Bertucci ha fatto presente che sono già a disposizione della scuola e degli insegnanti. Mentre “l’incolumità di tutti gli studenti del plesso scolastico di piazza Roma è ampiamente garantita anche dalle prove di evacuazione che periodicamente la scuola organizza”. Oltre a questo il primo cittadino ha ricordato di aver comprato nuovi arredi per la scuola, di aver aperto la nuova ala scolastica dopo 20 anni e di aver finanziato nuovi corsi a costo zero (musica, scacchi, teatro e mini basket). Qualche genitore ha replicato dicendo che tutti questi corsi didattici non li vede, che la richiesta sulla mensa è che il Comune si faccia carico, a prescindere dall’Isee, di una parte della quota mensa come si è fatto in passato e che ciò consentirebbe un abbattimento dei costi perché comunque a Nemi la mensa risulterebbe più cara che in altri comuni.

Sulla sicurezza, hanno aggiunto in assemblea, le immagini parlano chiaro ma la volontà non è quella di far chiudere la scuola ma di sollecitare una adeguata messa in sicurezza per scongiurare incidenti imprevisti. La riunione si è conclusa con una grande sottolineatura, fatta anche da un genitore straniero presente: non c’è volontà di fare politica ma di anteporre l’interesse dei figli e cercare di far crescere la scuola che ha tutte le carte in regola per diventare tra i plessi fiore all’occhiello della provincia romana.