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Castelli Romani

Nemi, si allo SPRAR no ai CAS: Marinelli (PD) andrà dal Prefetto

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Tempo di lettura 4 minuti La paura di molti è quella che ci siano in ballo interessi privati in gioco da parte di qualcuno

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NEMI (RM) –  Quando c’è carenza di una informazione puntuale nonché assenza totale di assemblee pubbliche organizzate dall’Amministrazione locale per far capire cosa succede a Nemi in tema di accoglienza, è davvero complicato cercare di fare un punto della situazione che sia chiaro a tutti. Partiamo dal fatto che l’Italia è il Paese dell’accoglienza e almeno per quanto sostiene il nostro quotidiano è importante accogliere nel pieno rispetto del territorio, dei residenti e nel rispetto della dignità delle persone che si ospitano.

L’integrazione parte anche da queste premesse: Nemi è un paese di circa 2 mila abitanti, è una piccola grande comunità dove ci si conosce un po’ tutti. Ospitare due o tre famiglie di immigrati può essere una opportunità di arricchimento, un valore aggiunto e questo può accadere soltanto se il Comune di Nemi aderisce allo Sprar, uno strumento che permette, un’accoglienza controllata e nel rispetto della quota di popolazione residente per di più beneficiando, il Comune, del contributo ministeriale del 95% delle spese per l’ospitalità.

Al contrario, favorire il business dell’immigrazione, cercando di gestire strutture sul territorio in grado di accogliere centinaia di immigrati è tutta un’altra storia. Una storia che non parla di SPRAR ma di CAS, Centri di Accoglienza Straordinaria. Purtroppo a Nemi non c’è abbastanza chiarezza e a tutt’oggi non è stata formalizzata l’adesione del Comune al progetto Sprar, o almeno non se ne ha notizia ufficiale. L’auspicio è che sia davvero in via di definizione come annunciato più volte dal sindaco Alberto Bertucci.

Intanto la realtà dei fatti è che, da quanto ci risulta, secondo il Piano del Campidoglio i migranti di Roma sarebbero pronti a essere spostati in sette Comuni della provincia.  E le città individuate da palazzo Senatorio per ospitare gli immigrati sono Cerveteri, Nettuno, Nemi, Castel Gandolfo e Lanuvio.

Altri dati certi è che a Nemi ci sono almeno un paio di strutture, tra cui una villa del ‘600 e un albergo che sono stati recentemente ristrutturati e che erano da anni in stato di abbandono. Ora non sappiamo se queste ristrutturazioni sono finalizzate ad una quanto più imminente futura disponibilità ad accogliere immigrati. Questo significherebbe un arrivo in massa di centinaia di rifugiati che un paese piccolo come Nemi non appare pronto a gestire soprattutto sotto il profilo della sicurezza. Infatti la stessa stazione dei Carabinieri  diretta dal Maresciallo Capo Dario Riccio, nel caso si configurasse la gestione d’immigrati nelle strutture ricettive gestite da privati, dovrebbe presumibilmente chiedere più unità per controllare il territorio e garantire la sicurezza. Dunque è importante mettere da parte qualsiasi tentativo di strumentalizzazione politica di questo caso così delicato e cercare di capire qual’è il destino a cui Nemi va incontro: solo lo SPRAR può dare garanzie di una accoglienza a misura del territorio che ospita.

Infatti lo Sprar prevede un immigrato ogni mille abitanti e per i Comuni fino a 3 mila abitanti il massimo, come nel caso della cittadina delle fragole, il numero non potrebbe superare le sei unità. Inoltre chi aderisce allo Sprar è salvaguardato dai CAS ovvero dal vedere strutture private gestire l’ospitalità con i famosi 35 euro giornalieri a immigrato. Ospitare sei o dieci persone per Nemi significa invece avere anche la possibilità di garantire a questi rifugiati una permanenza dignitosa con lavori socialmente utili, con la possibilità di essere integrati nella piccola comunità castellana. Pertanto la paura di molti è quella che ci siano in ballo interessi privati in gioco da parte di qualcuno.

 

Intanto, sulla questione è intervenuta nuovamente la segretaria del Pd di Nemi Azzurra Marinelli:

“C’è molta confusione a Nemi sul tema dell’accoglienza – sostiene Marinelli -. Confusione causata dalla difficoltà di comprensione del fenomeno da parte di molti ( istituzioni comprese), ma anche dalla mala fede e dal tentativo di manipolazione dell’informazione. Il governo – prosegue la segretaria PD – ha messo a disposizione dei sindaci uno strumento che è quello dell’adesione al sistema SPRAR , che permette ai comuni di gestire in modo razionale e adeguato , un numero di richiedenti asilo COMPATIBILE con il numero di abitanti del comune aderente. Circa un anno fa, il partito democratico di Nemi chiese al sindaco Bertucci ( all’epoca sindaco uscente, riconfermato con un plebiscito a Giungo 2017) quali fossero le intenzioni dell’amministrazione in merito. Bertucci, come è solito fare, al momento NON rispose, ma lo fece in piena campagna elettorale, affermando che il comune di Nemi aveva aderito allo SPRAR e quindi che avrebbe gestito al meglio un’emergenza complessa e difficile. Anche perché la non adesione allo SPRAR avrebbe comportato l’intervento diretto da parte della prefettura con l’imposizione di un CAS ( centro di accoglienza straordinario), l’arrivo di una quantità di richiedenti asilo molto superiore a quella prevista dallo SPRAR e dove l’ente locale non avrebbe avuto più nessun tipo di controllo sul fenomeno.

All’indomani delle elezioni, Ricomincio da Nemi, gruppo di opposizione del quale anche il PD fa parte , ha chiesto al sindaco di poter visionare gli atti di adesione allo SPRAR per poter contribuire ( anche insieme alle associazioni del territorio) al progetto di Bertucci.

Nessuna riposta, nessun’apertura alla collaborazione e oggi, lo possiamo dire, NESSUN progetto di adesione allo SPRAR .

Il Partito Democratico, chiederà direttamente alla Prefettura come stanno i fatti e quali possano essere le vie da seguire per un’integrazione più concertata possibile .

Bertucci  – conclude Marinelli – si è dimostrato al solito incapace e presuntuoso lasciando in modo davvero incosciente il paese di Nemi in balia della destra più xenofoba che alimenta paure e ansie per i propri fini elettorali. Del baratro che si apre davanti ad un problema così delicato e difficile, Bertucci si dovrà assumere tutta la responsabilità. Un conto è organizzare una festa di paese , altro è dimostrare di aver lo spessore giusto dell’amministratore di buon senso!” Ivan Galea

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Genzano di Roma, Infiorata 2023: gli ospiti, il tema e le date

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Manca davvero poco e andrà in scena la manifestazione tra le più antiche d’Italia che nasce ai Castelli Romani, l’area a ridosso di Roma Sud: la tradizionale Infiorata di Genzano. Arrivata alla 245 edizione l’evento di quest’anno si terrà il 10, 11 e 12 giugno.

Le fonti bibliografiche narrano che nell’anno 1792 fu realizzata su iniziativa del Sacerdote Don Angelo Loffredi la prima vera e propria infiorata che non era più una comoda “via ricoperta semplicemente di fiori sparsi alla rinfusa” ma “una via di fiori spogliata dai petali scelti e posati con tale disposizione artistica da formare nei propri colori qualsiasi disegno e figura”. Il Comune di Genzano di Roma dunque, organizza da oltre due secoli una grande manifestazione popolare che accomuna arte fede e cultura. L’Infiorata di Genzano è oggi considerata uno dei più grandi tappeti policromi del mondo; si svolge su una superficie di 1.890 metri quadri e si estende per 250 metri lungo l’antica Via Livia, oggi via Italo Belardi. Ogni anno attira una media di 150 mila visitatori con dei picchi registrati di 200 mila presenze. La scelta delle date non è casuale ma ricalca quelle del Corpus Domini. Entusiasta il sindaco di Genzano Carlo Zoccolotti per le novità e i temi trattati: «Il tema che l’amministrazione ha scelto quest’anno porta il titolo “Io sono l’Altro”. Una scelta che vuole riportare al centro della riflessione la fratellanza, l’accoglienza e l’amore per il prossimo. Il passo tratto dal vangelo secondo Giovanni, preso a testimonianza della scelta, riporta infatti: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la propria vita per i propri amici». D’ispirazione anche lo scrittore Italo Calvino, nella ricorrenza del centenario della nascita, e il libro “Momo”, scritto proprio a Genzano da Michael Ende, nel cinquantesimo anniversario della pubblicazione.Il tappeto floreale lungo via Italo Belardi si comporrà di 15 quadri, più quello iniziale e quello finale sulle scalette un quadro rotondo ispirato all’opera “Momo” da posizionarsi in piazza Tommaso Frasconi. Elaha Rahgozar è l’artista ospite dell’Infiorata, una giovane e apprezzata pittrice afgana. Oggi Elaha vive a Parigi dove il padre ha ottenuto una cattedra all’Inalco (Institut national des langues et civilisations orientales), le sue opere sono ospitate presso la Casa internazionale delle Donne a Roma, con un progetto di raccolta fondi finalizzato a destinare il ricavato della vendita delle opere al finanziamento del corridoio umanitario organizzato per supportare altre giovani artiste impossibilitate a lasciare l’Afghanistan. Il sindaco evidenzia: «L’invito a collaborare con queste giovani artiste e con altri musicisti e pittori provenienti dall’Afghanistan – dice – è per noi espressione concreta degli intenti che guidano le nostre scelte amministrative volte all’accoglienza e alla valorizzazione dello scambio culturale». Qualche numero. I tappeti floreali sono della misura di 11 metri per 7. Ci sarà anche quadro floreale di 4 metri per 5 davanti alla Collegiata della Santissima Trinità e, per la prima volta, un quadro anche dentro la chiesa, largo 1,5 metri e lungo 40 metri. Intanto questo fine settimana c’è l’Infiorata dei Ragazzi, il 27 e 28 maggio, su via Bruno Buozzi.

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Rocca di Papa, dai Pc alla penna e calamaio? Ballottaggio o viaggio nel tempo?

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Rocca di Papa – Il comandante della Polizia Locale di Nemi e funzionario di Roma Capitale Gabriele Di Bella, per circa 3 anni comandante della Municipale e responsabile dell’Ufficio Risorse Umane di Rocca di Papa fino allo scorso 29 novembre torna sull’argomento del completo abbandono della macchina organizzativa del comune collinare.

“Mi chiedo dove sono finiti tutti i leoni da tastiera che mi attaccavano sui social, mentre cercavo di sistemare le situazioni precarie e di completo abbandono che ho trovato in Comune, dal punto di vista amministrativo, tecnologico e organizzativo con mezzi e strutture che non venivano aggiornate da decine di anni. Ora che la macchina amministrativa è ferma completamente da alcuni mesi, e addirittura si rischia di perdere quanto fatto di buono negli anni precedenti. Di recente, afferma Di Bella, ho saputo che i nuovi computer e l’adeguamento tecnologico stipulato a prezzi convenienti, grazie ad una collaborazione intrapresa con una azienda leader di Roma, dopo regolare bando, rischiano di andare persi: “Si potevano acquistare 50 computer a poche migliaia di euro, come da stipula precedente da me redatta, invece è stata rinnovata la proroga con l’azienda al doppio della spesa per le casse comunali, senza studiare le carte amministrative“.  Un fatto gravissimo che potrebbe portare al prossimo inquilino del palazzo comunale a trovarsi senza pc e con penna e calamaio non per sua colpa.

I fatti sono molto chiari: quando Di Bella arriva nel 2019trova sulla sua scrivania polvere e scartoffie. Chiede formalmente un computer ma senza ottenere risposta quando diventa Responsabile delle Risorse Umane riscontra un situazione ai limiti della legalità o fuori, tra cui programmi senza licenze, mancata informatizzazione e carenza di strumenti. Con le poche risorse in bilancio individua sul Mepa la possibilità di noleggio Pc con possibilità di riscatto. Il contratto ha scadenza 31/12/2022. Una corrispondenza con la società in data 15 novembre chiarisce i passi futuri: con 7 mila euro si riscattano i computer che diventano del Comune. La proroga è scaduta il 31 marzo 2023. Quindi ci si chiede a che titolo sono all’interno del Comune quei Pc? Qual’è adesso il contratto e l’impegno di spesa visto che per legge è possibile una sola proroga? Chi garantisce poi la manutenzione resta un vero e proprio mistero se si pensa che il prossimo fine settimana si tiene un ballottaggio elettorale. Il venerdì prima del week end elettorale c’è stato un guasto nel sistema informatico e anche l’impossibilità di stampare documenti e tessere elettorali. Chi ha riparato il guasto e quando? “Il Comune – aggiunge Di Bella – non può essere sicuramente gestito come fosse casa propria. Ci sono delle regole sugli appalti da rispettare, bisogna agire con trasparenza e nel rispetto delle norme altrimenti si incorre in problemi seri. In attesa di risposte – prosegue il Comandante Di Bella – mi auguro che il Prefetto Giannini voglia adottare le dovute precauzioni al fine di garantire il corretto svolgimento del prossimo ballottaggio elettorale“.

Il comandante e funzionario della Polizia Locale Gabriele Di Bella, in partenza per l’Emilia Romagna,  come da richiesta del suo Comando di Roma, per dare aiuto e sostegno nelle operazioni di soccorso torna anche sul discorso delle assunzioni di personale e delle progressioni verticali su cui aveva lavorato per far assumere e promuovere il personale cercando di migliorare la professionalità della macchina amministrativa. 

“Le due deleghe che avevo come comandante della Municipale e responsabile del personale, assegnatemi dalla giunta, dopo il pensionamento del mio predecessore, le ho portate a termine con passione e nell’interesse dell’amministrazione pubblica e del personale tutto, come nello spirito e nell’indirizzo dell’intera giunta e sindaco in primis. Ci tengo a precisare che con il mio cessare dall’incarico per volere del commissario prefettizio giunto in Comune per la caduta del sindaco e dell’amministrazione comunale, dalla sera del 29 novembre, non ho potuto partecipare alla commissione esaminatrice per le progressioni professionali verticali. Quindi è fuori luogo accusare il sottoscritto di non aver contribuito a far crescere il personale alle categorie professionali superiori, come scrive qualcuno sui social, in quanto non ne facevo parte. Anzi ci tengo a precisare, che mi era stato detto che il responsabile del personale, quando ero ancora in carica, non avrebbe potuto partecipare alla commissione esaminatrice, quando ne ha invece come da normativa vigente pieno titolo. E difatti in quella nuova composta dal commissario prefettizio e segretario comunale ; il mio sostituto attuale nelle due deleghe che avevo (polizia locale e personale), ne ha poi fatto parte. Con le carte alla mano posso dire questo; forse era solo il mio nome e la mia persona che non era gradita in quella commissione, per motivi legati a questione politiche da parte di qualche ex componente della giunta decaduta, non certo per le normative vigenti . Per concludere, dice un sempre combattivo Di Bella, sono in attesa, con l’arrivo del nuovo prefetto di Roma Giannini, di essere ricevuto, per portare all’attenzione degli organi superiori competenti le situazioni anomale che in questi mesi sono accadute ed ho riscontrato al Comune di Rocca di Papa. Che hanno arrecato danno alle casse comunali e all’intera macchina amministrativa, situazione amministrativa comunale che il sindaco eletto si ritroverà a gestire, partendo da sotto zero, trovando un Comune privo di figure importanti e professionalmente preparate per portare avanti virtuosamente un Ente Pubblico, visto il fuggi fuggi di molti qualificati dirigenti e funzionari verso altri comuni avvenuti in questi ultimi mesi”.  Nei prossimi giorni il comandante Di Bella, illustrerà in una conferenza stampa, anche altre situazioni a suo dire anomale che ha riscontrato tra le carte e documenti alla mano in suo possesso.

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Castelli Romani, morto Luigi Caporicci. Domani i funerali

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Lutto ai Castelli Romani, nel mondo del vino e della storica cantina sociale di Marino Gotto D’Oro. È morto l’ ingegner Luigi Caporicci, un amico per tanti, una persona perbene. Il 15 marzo è stato eletto Presidente del Consorzio Tutela Denominazioni Vini Frascati. Era anche un rotariano e un politico e amministratore storico di centrodestra ai Castelli.

Di recente, Caporicci, aveva avuto problemi al cuore ed era stato ricoverato all’ospedale di Tor Vergata. È qui che questa mattina è deceduto. Condoglianze alla sua famiglia da parte della redazione de L’Osservatore D’Italia. I funerali si terranno domani 20 maggio alle ore 16:30 presso la Chiesa di Sant’ Eugenio località Pavona di Castel Gandolfo.

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