Nemi, soldi pubblici per foto trappole: i risultati?

 

di Ivan Galea

NEMI (RM) – Quello dell’abbandono dei rifiuti a Nemi è ormai un fenomeno all’ordine del giorno che continua ad affliggere il territorio comunale. Una vera e propria piaga verso la quale l’amministrazione comunale ha cercato di porre rimedio, lo scorso mese di aprile, facendo attivare in via sperimentale, per la durata di 2 mesi decorrenti dal 10 aprile, un sistema di video sorveglianza attraverso l’installazione di apparecchiature “foto trappola”, nelle zone del territorio comunale ritenute a maggior rischio, affidando quindi alla ditta Aquila 13 di Grottaferrata il servizio di estrapolazione di immagini e identificazione di eventuali trasgressori e relazionamento al fine di contestazione di eventuali illeciti e demandando l'attività sanzionatoria al Comando di Polizia Locale. Il tutto per una spesa complessiva di 6.100,00 euro IVA di legge compresa.

Ad oggi, trascorsi abbondantemente i due mesi di questa attività sperimentale di videosorveglianza, alcuni siti, come per esempio quello di via della Radiosa, presentano le stesse criticità evidenziate innumerevoli volte su questo quotidiano sin dallo scorso anno e verso le quali sono stati presentati diversi esposti, con ampia documentazione video-fotografica allegata, alle varie Forze dell’Ordine. In attesa quindi che chi di competenza concluda le indagini relative l’attività di gestione rifiuti svolta presso l’area recintata di via della Radiosa, espressamente vietata dalla Legge per la presenza, a pochi metri del pozzo d’acqua dei Corsi che serve la popolazione, l’auspicio è quindi quello che l’amministrazione comunale di Nemi voglia informare la comunità dei risultati raggiunti con questo servizio sperimentale di videosorveglianza per il quale sono stati impiegati 6.100,00 euro di soldi pubblici.