Nemi, Speco di San Michele: presentato “Quaderni nemorensi 11”

La guida destinata ai visitatori che intendono conoscere la storia e comprendere al meglio i vari affreschi che decorano le pareti dello Speco di San Michele

NEMI (RM) – Presentato a Nemi “Quaderni nemorensi 11” la guida destinata ai visitatori che intendono conoscere la storia e comprendere al meglio i vari affreschi che decorano le pareti dello Speco di San Michele.

All’incontro, che si è tenuto lo scorso sabato nella sala grande del convento dei Mercedari in Nemi, sono intervenuti Maria Manis Priore della Confraternita, Roberto Libera Direttore del Museo Diocesano di Albano, Igor Baglioni Direttore del Museo delle Religioni R. Pettazzoni di Velletri, Azzurra Marinelli per il Progetto Turismo Lento della Regione Lazio e l’autore del libro il professore Claudio Mannoni.

Il romitorio o Speco di San Michele Arcangelo è uno dei luoghi meno conosciuti ma al tempo stesso più significativi di Nemi

Le origini di questo luogo di culto cristiano risalgono al periodo in cui Nemi si sviluppò come borgo fortificato, posseduto in feudo dai monaci dell’Abbazia romana delle Tre Fontane.

A quest’epoca risale il ciborio dell’altare, realizzato in stile romanico tra il XII ed il XIII secolo. Ma il santuario continuò ad essere frequentato almeno fino al 1480, epoca alla quale risalgono gli splendidi affreschi che decorano le pareti: in uno di questi affreschi compare anche una possibile veduta della Nemi dell’epoca, dominata dal suo castello feudale (oggi Palazzo Ruspoli). Negli anni dell’abbandono il romitorio divenne rimessa di attrezzi agricoli ed addirittura stalla, e gli affreschi furono vandalizzati.

Grazie all’opera di alcuni volontari lo Speco è stato completamente ripulito e chiuso dal cancello esistente per preservarlo da atti vandalici e da animali. Il piazzale antistante è stato trasformato in giardino, dove campeggia una croce alta 2,80 metri. Nei primi mesi di questo anno c’è stato il recupero di un percorso con staccionata, che parte dal sentiero delle Mole e che conduce allo Speco, realizzato dall’Amministrazione Comunale. Un secondo percorso, che scende dai giardini pubblici, è invece attualmente in cantiere.