NEMI, TACCABANDA: LE ESTERNAZIONI DEL PANCONSIGLIERE GIOVANNI LIBANORI

"L’omino di “Taccabanda” che, nonostante sia volenteroso, si capisce subito che non può mettere utilmente insieme i suoni della grancassa, dei piatti, dei sonarelli e del fischietto senza rischiare seriamente di diventare caricaturale e ridicolo."

 

Redazione

Nemi (RM) – A seguito di esternazioni che in questi giorni sono uscite dalla bocca del consigliere di maggioranza ed ex aspirante presidente del Consiglio comunale di Nemi nonche' esponente Udc e Consigliere Cotral  Giovanni Libanori, il quale non ha aggiunto ne tolto (con le sue ultime dichiarazioni) nulla a quella che ormai si è consolidata come una sua dialettica caratteristica e inimitabile che lo contraddistingue. Oltre a sentenziare e dare giudizi dal basso di chi sa quale dei suoi scranni, si è nuovamente lanciato in audaci promesse. Chissà se finiranno come le pregresse? Ma non si è fermato qui. Ha osannato l'opera di un assessore, ma non per le sue dirette qualità e attività di amministratore, bensì in quanto "operaio e assessore". Forse a Libanori è sfuggito il fondamentale principio per cui un assessore comunale non dovrebbe svolgere altre funzioni o meglio mere "faccende domestiche" come mettere la carta igienica ai bagni distogliendo l'attenzione dal suo diritto dovere di offrire un puntuale servizio pubblico ai cittadini svolgendo proprio gli oneri dell'assessore comunale (interagire anche a livello politico con Enti sovra comunali per reperire finanziamenti, seguire con minuzia e dovizia le deleghe affidategli, organizzare eventi che promuovano e valorizzino il proprio assessorato, fornire delle direttive di indirizzo riguardo le numerose attività di sua diretta spettanza.

Con piacere riceviamo e pubblichiamo la nota di Insieme per Nemi:

“Taccabanda!”, come dire: parola in libertà, giusto per dire!

E’ la prima impressione che abbiamo avuto, caro direttore, leggendo l’intervista a Giovanni Libanori, apparsa recentemente su un giornale online locale dei Castelli Romani e su altre testate giornalistiche.

Non è consueto per i lettori poter rilevare in così poche righe tante imprecisioni, accompagnate da approssimazioni e da tanta inconoscienza, proprio come fa l’omino di “Taccabanda” che, nonostante sia volenteroso, si capisce subito che non può mettere utilmente insieme i suoni della grancassa, dei piatti, dei sonarelli e del fischietto senza rischiare seriamente di diventare caricaturale e ridicolo.

Certo, la voglia più forte è quella di contestare innanzitutto le affermazioni politiche contenute nella intervista, come quella che il gruppo Libanori-Palazzi-Bertucci avrebbe vinto le elezioni nonostante i pochi giorni di campagna elettorale avuti a disposizione.

Ma l’illustre intervistato dimentica, forse non sa, oppure finge di non sapere, che Bertucci la campagna elettorale l’ha fatta per tutto l’anno di commissariamento. E fin qui ci può pure stare! Ma per quella strisciante e laida fatta per i due anni dalla consigliatura Cocchi, dal 2009 al 2011, come la mettiamo?

E’ stato come avere una serpe nel seno che ha distribuito veleno a piene mani, diffamando l’impegno amministrativo degli altri colleghi di quella Giunta alla quale pure apparteneva, dipingendoli come inetti ed assenti.

Lui si che era bravo: gironzolava tutti i giorni tra i bar e le piazze, presente e sedicente efficiente ……tanto erano gli altri a lavorare! 

Domanda di rito: ora che deve lavorare come primo cittadino, come mai non è più così presente in giro nelle piazze e nei bar?
Ma nel contenuto di quella intervista si può pescare ben altro e a piene mani!
Vediamo un po’!
Afferma Libanori, testualmente: “Avevamo promesso ai cittadini che nei primi cento giorni avremmo fatto delle cose e le abbiamo fatte”.

Per Bacco e per rispetto del lettore: dì almeno quali!!! Altrimenti qualcuno è legittimato a ritenerti soltanto un Taccabanda ed un imbonitore. E questo è soltanto un doveroso giudizio politico, intendiamoci!

A questo punto l’intervistato, attivato evidentemente da un soprassalto del proprio inconscio, pensa di sciogliere ogni più che legittimo dubbio sulle cose fatte, rammentando che queste “tante cose” poi non sono altro che la “programmazione di tutte le attività ludiche”.

Sospendendo momentaneamente ogni giudizio su cotante affermazioni, ricordiamo al “panconsigliere” intervistato che l’unica attività ludica seria, che i cittadini ed i bambini dei cittadini si aspettavano dal Sindaco, era quella della “Ludoteca Comunale”, ancora irrimediabilmente chiusa. Altro che fagioli e cocomeri, mesti e tristi come il rituale logore della più mesta e triste delle Feste dell’Unità.

Dove però il “panconsigliere” Libanori si supera, mettendo a soqquadro la memoria storica, il buon senso e la paziente disponibilità all’ascolto di tutti i lettori, è con le tre seguenti splendide perle:

PRIMA PERLA: sfodera il suo grande e sempre riconoscibile buonismo con la mozione del “volemose bene…., la campagna elettorale è finita….., abbassiamo i toni…., rendiamo più praticabile e civile il confronto ….”. Poi, evidentemente vittima della némesi che si annida nella sua psiche, si scaglia ancora una volta contro “certa minoranza” e “certa stampa prezzolata”. Ma allora sta’ campagna elettorale è finita o no?  Ce lo dica una volta per tutte e dica, soprattutto ai cittadini, che cosa vuole fare da grande, oltre che una splendida carriera politica e di sottogoverno al di fuori di Nemi, che peraltro noi tutti gli auguriamo di cuore.

SECONDA PERLA: a parere del “panconsigliere” Libanori, che lo afferma nonostante la sua diuturna frequentazione dei locali comunali, che la strada del Lago “è chiusa da 12 anni!”. Ma quando mai! Memoria corta e labile. Ma non basta! Travolto dal suo delirio di onnipotenza, promette di risolvere ogni problema promettendo la riapertura della strada addirittura per Natale! Ma di cosa parla l’illustre intervistato? Lo sa che i pochi lavori fatti non hanno interessato la strada provinciale del Lago? Vada a chiederlo ai tecnici ed agli Amministratori della Provincia e, se non ha avuto il buon senso e la prudenza di informarsi prima di parlare, lo faccia ora e poi rilasci una nuova intervista con tutte le doverose precisazioni del caso. Oltre, ovviamente, alle scuse ai Cittadini ancora una volta presi per il …….naso. Altro che semplice problema burocratico! Se continua questo andazzo, Bertucci la strada del Lago non la riaprirà nemmeno per il Natale del 2050, ammesso che dopo il 2013 possa ricoprire ancora la carica istituzionale di primo cittadino di questo Comune.

TERZA PERLA: l’uscita sul PRG è come la ciliegina sulla torta. Quando la consigliatura Biaggi adottò l’attuale PRG, il “panconsigliere” Libanori già frequentava i locali Comunali, ma come fanno tanti bambini intelligenti anche allora non si applicava. Altrimenti ricorderebbe che il “Piano Integrato delle Vallette” fa parte di quel PRG e non vi è bisogno di alcun incremento normativo per farlo decollare.

Piuttosto giova rammentare a tutti che su questa materia, in campagna elettorale, il Bertucci ha preso tanti voti promettendo l’immediata soluzione di ogni problema progettuale e, addirittura, l’eliminazione dell’IMU. Ad oggi, però, i fatti lo hanno di nuovo pesantemente sbugiardato. Ad oggi, infatti, la progettazione edilizia di quella parte di territorio comunale non ha fatto nessun passo in avanti e l’IMU è puntualmente in scadenza di pagamento. Come la mettiamo, egregio “panconsigliere” Libanori?
Caro Direttore, costoro conquisteranno un briciolo di credibilità, solo quando, bandendo le ciance, metteranno in moto lo Scuolabus, per il quale il Sindaco Bertucci è rinviato a giudizio; quando riapriranno la Ludoteca Comunale; quando spiegheranno ai cittadini il perché ed il per come hanno perduto tanti finanziamenti pubblici; e quando rispetteranno le più elementari regole democratiche del confronto dialettico tra le parti, anche rispondendo alle interrogazioni comunali dell’opposizione.

Teniamo a precisare, caro Direttore, che il suddetto elenco è soltanto indicativo e non esaustivo di una problematica infinita, che finirà per schiacciare, irrimediabilmente, la credibilità di questo “gruppetto” limitato in tutto, fuorché nell’autoreferenzialità.

Guadagnato questo briciolo di credibilità, allora sì che il “panconsigliere” Libanori si potrà permettere il lusso di farsi intervistare, perché no, anche dal “Corriere della Sera”!
                                    INSIEME PER NEMI

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