Nemi, Tersigni: "Il paese deve tornare agli antichi splendori"

 

di Ivan Galea

 

NEMI (RM) – Tersigni, questo quotidiano notoriamente porta avanti vere e proprie battaglie, insieme a noti esponenti che da sempre si sono schierati a tutela del verde, per tutelare l’ambiente da speculazioni edilizie e quindi per salvaguardare il patrimonio naturalistico di Nemi. La nostra domanda è la seguente: lei ha detto che se necessario porterà Nemi fuori dal Parco Regionale dei Castelli Romani, per quale motivo?
Grazie per avermi fatto questa domanda. È una questione delicata e per me di primaria importanza. Vorrei che il messaggio passasse in maniera cristallina: io sono un convinto ambientalista e la tutela del verde per me è una priorità. Non a caso da anni ho scelto Nemi come paese in cui vivere e mettere su famiglia. Per questo motivo dico no alla cementificazione scellerata. Ho detto che sono disposto ad uscire dal Parco se non mi permetteranno di realizzare i parcheggi auto, senza cementificazione, nelle aree già di proprietà comunale come l’orto e il campetto dei frati. Ma più che di uscita ho parlato di riduzione della percentuale di territorio comunale all’interno del Parco Regionale dei Castelli. Bisogna liberare Nemi dall’emergenza parcheggi proprio per tutelarne le sue bellezze storico naturalistiche e preservare il centro storico e dintorni da invasioni di auto che non trovano stalli. E poi mi sembra che ultimamente i pareri del Parco rappresentino un paradosso rispetto alla mission che lo stesso Ente sovra comunale ha riguardo la salvaguardia dell’ambiente. O sbaglio?

Oltre ai parcheggi le interessa altro?
Certamente sì. È mia ferma intenzione recuperare i sentieri naturalistici esistenti sul territorio che oggi sono nell’incuria e nel degrado.

E come ha intenzione di farlo?

Non basta una semplice pulizia. Bisogna recuperarli e proteggerli con un’azione di manutenzione costante e anche di educazione al rispetto dell’ambiente e del territorio. La natura è la nostra prima fonte di ricchezza che permetterà a Nemi un vero e radicale rilancio turistico tanto auspicato dai cittadini. Basta vedere anche in che stato si trova il sentiero Le Prata con sacchi d’immondizia, scalini rotti, illuminazione obsoleta, il fontanile rimesso a posto solo per metà. Per non parlare della bellissima fontana che si trovava in piazza Umberto I e che adesso si trova al Museo delle Navi chissà in quale stato. Io ho intenzione di rimetterla al suo posto originario, una fontana d’altri tempi che ben si sposerebbe con le luci romantiche dei lampioni che furono: gialline, antiche che rendevano magico il centro storico di Nemi. Nemi deve tornare agli antichi splendori, in questi anni purtroppo ha subito un peggioramento che è sotto gli occhi di tutti. Di esempi ce ne sarebbero tantissimi: chi non ricorda il bel centro canoa immerso nel verde che è stato completamente demolito? Era un fiore all’occhiello sul lungolago e non mi sembra desse disturbo a nessuno. Non abbiamo bisogno di luci a terra che si rompono in continuazione ma di eccellenze che avevamo già e che sono state deturpate e oggetto di vera e propria razzia, pezzo per pezzo.