Nemi, terza nave: per ora trovate carcasse di auto nel lago

 

di Ivan Galea

 

NEMI (RM) – Dovevano concludersi oggi le ricerche della terza nave di Nemi con lo strumento fornito dall’Arpa della Calabria ma a quanto pare dureranno ancora altri due giorni. Fin’ora nessuna notizia che possa far pensare di essere vicini al ritrovamento della imbarcazione ma ciò che è certo è che i fondali vengono scandagliati in maniera molto approfondita così da dipanare una volta per tutte i dubbi: se la nave c’è verrà fuori, altrimenti si “tornerà a casa” comunque con una mappatura importante del lago di Nemi che resterà agli atti.

Dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria fanno sapere di aver adoperato due strumenti differenti: "side scan sonar" e un "sub bottom profiler". Adesso ci si trova nella fase della mappatura dei fondali dove sono stati già individuati diversi rifiuti tra i quali diversi rottami di automobili che sicuramente non sono reperti archeologici che lascino intendere che si è vicini al rinvenimento della imbarcazione. Senza la dotazione tecnica fornita dall’agenzia calabrese, strumentazione unica in Italia, sicuramente non si sarebbero potuti analizzare in maniera meticolosa i fondali dato che nel lago c’è un’alta concentrazione di limo.

La ricerca è partita circa una settimana fa con grande impiego di mezzi e alla presenza di numerose istituzioni, una caccia al sogno a cui in molti hanno dato fiducia: la storia ci racconta che la nave potrebbe esistere ma adesso bisogna trovarla. Nella prima giornata sono stati presenti al centro pesca di Carlo Catarci, Luigi Dattola, direttore Arpacal, i sub dei carabinieri nucleo sommozzatori di Roma e provincia, il comandante della Guardia Costiera Roma e Provincia di stanza a Fiumicino Fabrizio Ratto Vaquer, il sindaco di Nemi Alberto Bertucci, l'architetto genzanese fautore del progetto Giuliano Di Benedetti, altri esperti di archeologia della zona e la direttrice del polo museale Lazio Edith Gabrielli. E naturalmente Polizia Locale di Nemi e Carabinieri presenti per garantire la sicurezza.

La comunità scientifica auspica di assistere a una delle più importanti scoperte del mondo anche se per il momento non resta altro che aspettare e prendere atto che il lago comunque necessita di una pulizia approfondita.