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NEMI: TUTTA LA VERITA’ SU GATTI E RATTI ALLA SCUOLA…. CARTE ALLA MANO

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Tempo di lettura 7 minuti Adesso non si può far altro che prendere atto della pessima figura che ha fatto l’amministrazione di Alberto Bertucci.

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di Cinzia Cocchi – Consigliere di Opposizione "Insieme per Nemi"

Nemi (RM) – Non avrei mai pensato che si potesse scadere così in basso e mistificare totalmente la realtà di un episodio che ha coinvolto la salute pubblica di minorenni e frequentanti dell’unica scuola pubblica di Nemi.

Con rammarico dichiaro di aver ricevuto con estremo ritardo tutti gli atti che riguardano l’episodio di animali accidentalmente entrati nel plesso delle medie durante le festività natalizie. La mia richiesta di accesso agli atti, effettuata immediatamente dopo che gli episodi sono finiti sulle cronache e quindi portati a conoscenza della collettività, è stata esaudita soltanto il 20 febbraio 2014, dopo che si è tenuta una seduta di consiglio comunale dove si è parlato di tutto tranne che di quello di cui si doveva parlare: andavano doverosamente chiariti con i cittadini in seduta aperta e straordinaria gli episodi accaduti, con estrema sincerità, leggendo gli atti di cui adesso sono in possesso e che, con spirito di servizio alla cittadinanza, che ha sempre animato la mia attività e quella della squadra di Insieme per Nemi, metto a disposizione di tutti coloro che vorranno capire e conoscere lo stato reale dei fatti.

[ Cliccare qui per visionare il documento della ASL RMH relativo al sopralluogo effettuato in data 8 gennaio 2014 presso la scuola di Nemi ]

[ Cliccare qui per leggere un estratto delle lettere inviate da 3 docenti della scuola di Nemi alla dirigenza scolastica in cui si evidenzia la presenza di escrementi di topo e di gatto in data 7 gennaio 2014 ]

Il dato di fatto è che non vi è stata alcuna strumentalizzazione politica da parte mia in quanto nel plesso sono stati rinvenuti escrementi di topo da ben due docenti ed escrementi di gatto da un'altra docente che con spirito di servizio hanno tempestivamente segnalato l’accaduto il giorno 7 gennaio 2014, al rientro delle vacanze natalizie. La Asl, dal canto suo, ha effettuato il sopralluogo il giorno dopo (quindi l’8 gennaio 2014), dopo che il plesso è stato pulito con la candeggina. Questa tempestività del sindaco Alberto Bertucci nell’aver provveduto a far pulire la scuola è fortuitamente accaduta in quanto lo stesso si è trovato personalmente ad accompagnare i propri figli a scuola ed ha dunque constatato in prima persona le pessime condizioni igienico sanitarie del plesso a seguito dell’ingresso di gatti e di ratti all’interno dell’edificio così come comunicato dalle docenti al momento dell’ingresso nella scuola e così come testimoniano le numerose fotografie corredate di commenti che gli stessi studenti della scuola di Nemi hanno pubblicato su un noto social network, descrivendo una situazione ai limiti della realtà con un olezzo indescrivibile e i locali scolastici completamente sudici con le deiezioni degli animali su sedie, banchi e quant’altro.

Le “falsità” e la presunta “strumentalizzazione” di cui ha parlato il primo cittadino nella seduta di Consiglio accusando sostanzialmente la sottoscritta di non avere a cuore il bene della scuola di Nemi non sono altro che un mero, squallido, bieco tentativo di arrampicarsi sugli specchi e negare degli episodi realmente accaduti che hanno coinvolto sia i minori che le loro famiglie.

Un episodio sicuramente accidentale che avrebbe dovuto essere gestito sia dalla scuola che dal Comune in una maniera totalmente diversa: ci si sarebbe dovuti scusare per il disservizio, chiudere il plesso per uno o al massimo due giorni, effettuare prontamente la derattizzazione e riaprire il plesso di comune accordo con la dirigenza scolastica.

Invece, la Asl è intervenuta su sollecitazione dei Carabinieri di Nemi i quali hanno anche acquisito una denuncia di un genitore e la derattizzazione è stata prescritta dall’azienda sanitaria a seguito della constatazione delle segnalazioni dei docenti, i quali a loro firma e testimoniando la presenza di escrementi di topi, hanno chiesto e sollecitato opportuni interventi.

Adesso più che mai, dopo aver accertato lo stato dei fatti attraverso la lettura dei verbali e atti che riguardano l’episodio accaduto alla scuola di  Nemi, rivendico la mia contrarietà espressa in consiglio rispetto ad una mozione volta a testimoniare che nella scuola non era successo nulla e che il tutto era soltanto frutto di una mera strumentalizzazione politica.

In Consiglio Comunale ho dichiarato che su questa vicenda ci sono delle gravi responsabilità da parte degli attori principali che hanno gestito l’increscioso episodio. Adesso tutti nodi vengono al pettine. Un amministratore autentico che si comporta da buon padre di famiglia deve anche avere la determinazione di presentarsi di fronte ai cittadini che rappresenta e parlare anche di fatti come quello purtroppo accaduto alla scuola. Negare e mentire rispetto alla realtà dichiarando sulla stampa che non ci sono mai state deiezini di gatti e di ratti all’interno dell’edificio scolastico equivale a prendere in giro la collettività.

Elemento ancor più grave è non l’aver messo al corrente i cittadini di Nemi che l’edificio non gode di buona salute. Infatti la Asl, a seguito del sopralluogo, ha rilevato addirittura bagni con impianto di areazione non funzionante, servizio igienico accessibile a portatori di handicap pieno di materiale ingombrante e quindi non fruibile, il locale informatico privo di finestre e senza un impianto di areazione funzionante, cavi elettrici volanti, muffa sulle pareti e arredi danneggiati.

Adesso non si può far altro che prendere atto della pessima figura che ha fatto l’amministrazione di Alberto Bertucci.

Non vale la pena neppure commentare la condotta del consigliere di opposizione Stefania Osmari la quale, a conoscenza degli atti che rendo pubblici, ha addirittura votato una mozione proposta dalla giunta che attesta che vi è stata una strumentalizzazione rispetto all’intera vicenda.

Sicuramente Stefania Osmari, la quale ha preferito evitare di ammettere lo stato dei fatti, dovrà rendere conto alla sua coalizione e ai cittadini che l’hanno votata.

Non intendo specificare altro perché gli atti parlano da soli ma sicuramente segnalerò nelle sedi opportune il fatto che la mia richiesta di un consiglio straordinario e aperto sul tema scuola è stato totalmente eluso a favore di una seduta convocata in orario serale inopportuno per la partecipazione delle famiglie e con un ordine del giorno che è sembrato una presa in giro nei confronti dell’onesta intellettuale dei nemesi.

Infine ringrazio il sindaco per aver detto che sono una voce fuori dal coro. Almeno su questo ha detto la verità. Per fortuna le bugie hanno le gambe corte e il tempo sta restituendo tutto.

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Metropoli

Formello, terremoto in Comune: nasconde detonatori per bombe in casa: arrestato il marito di una Consigliera comunale di maggioranza

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Nasconde in casa due detonatori per bombe non facili da reperire sul mercato e tre cartucce per fucili. Per questo motivo è stato arrestato Domenico Verbicaro, marito di Anna Stella, quest’ultima consigliera comunale che siede tra i banchi della maggioranza nel comune di Formello situato alle porte di Roma.

L’uomo è accusato di detenzione illegale di armi

Tutto è nato da una perquisizione fatta lo scorso 4 marzo dai carabinieri della Stazione di La Storta in casa della consigliera comunale a seguito di una segnalazione relativa la presunta detenzione di sostanze stupefacenti.

Nell’abitazione, i militari hanno trovato una piccola quantità di marijuana nella disponibilità del figlio 33enne della coppia e notavano un atteggiamento insofferente da parte di Domenico Verbicaro che tentava di nascondere una scatola. A quel punto i carabinieri hanno preso in mano il pacco e trovato all’interno i due detonatori grandi quanto un chiodo lungo e le tre cartucce. Per Verbicaro è quindi scattato l’arresto con l’accusa di detenzione illegale di armi.

L’uomo è poi risultato avere una parentela con un nipote in rapporti con i clan della ‘ndrangheta stanziali a Roma nord e interrogato dagli investigatori non ha voluto spiegare la provenienza di quel materiale compromettente.

È stato quindi condotto in carcere dove si trova tuttora in attesa di sviluppi investigativi che dovranno ricostruire per quale motivo avesse nella sua disponibilità gli inneschi di bombe che possono essere anche al tritolo. L’accusa al momento è detenzione abusiva di munizionamento e di materiale esplodente.

Il sindaco della cittadina Gian Filippo Santi al momento non ha preso alcuna decisione, anche se in consiglio comunale la notizia dell’arresto ha fatto molto rumore, se non altro per le implicazioni che potrebbe avere sul piano politico.

L’operazione dei carabinieri del Gruppo di Ostia è stata portata a termine all’inizio del mese nell’ambito di un’indagine più vasta.

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Metropoli

Campagnano Romano, dammi i soldi o ti brucio il locale: in manette 33enne del posto

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CAMPAGNANO ROMANO (RM) – In manette un 33enne di Campagnano Romano accusato di estorsione. Ad arrestare l’uomo, lo scorso mercoledì, i Carabinieri della locale Stazione.

Il 33enne si è presentato presso un noto ristorante di Campagnano e, in evidente stato di alterazione, ha iniziato a minacciare il gestore del locale pretendendo che gli consegnasse del denaro. Nonostante il fermo rifiuto opposto dalla vittima, l’uomo non ha desistito dai propri intenti, minacciando di bruciare il locale qualora non avesse ottemperato alla richiesta.

Nel tentativo di evitare che il 33enne passasse dalle parole ai fatti la vittima ha consegnato all’uomo una somma di denaro che, sebbene esigua, è servita a placarne la violenza.

Nel frattempo però il titolare del ristorante aveva avvertito i Carabinieri dell’accaduto e i militari, intervenuti immediatamente, sono riusciti a bloccare il 33enne mentre cercava di allontanarsi con i soldi appena intascati e lo hanno arrestato.

Lo scorso 17 marzo l’uomo è stato giudicato con rito direttissimo presso il Tribunale di Tivoli, che ha convalidato l’arresto applicando la misura degli arresti domiciliari.

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Roma

Roma, donna accoltellata in strada: arrestato il compagno per tentato omicidio

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ROMA – I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato un uomo 36enne, gravemente indiziato del reato di tentato omicidio ai danni della compagna, una donna di 40 anni originaria di Cuba.
 
Intervenuti in via Fruschelli, dove una telefonata al 112 aveva segnalato una donna ferita in strada che perdeva sangue, i Carabinieri si sono trovati difronte la vittima che presentava due tagli da coltellate nella zona lombare. Chiamati i soccorsi la donna è stata trasportata in codice rosso all’ospedale Sant’Eugenio. Nel frattempo i Carabinieri hanno raccolto la sua denuncia in cui ha riferito di essere stata poco prima ferita dal compagno. 
 
Subito i militari si sono portati presso l’abitazione dove i due vivevano ed hanno rintracciato il compagno, 36 anni, romano, trovato in stato di alterazione psico-fisica per cui si è reso necessario condurlo in ospedale, ancora in vestaglia. Scattata la perquisizione, è stato subito trovato un coltello da cucina, ancora sporco di sangue che è stato sequestrato. I sanitari che hanno prestato le prime cure all’uomo hanno trovato dell’hashish nella tasca della vestaglia e l’hanno consegnata ai Carabinieri per cui l’uomo verrà anche segnalato all’Ufficio Territoriale del Governo, quale assuntore di sostanze stupefacenti. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della 7^ sezione del Nucleo Investigativo di Roma per i rilievi tecnico scientifici.
 
L’uomo è stato condotto presso il carcere di Regina Coeli dove il Gip del Tribunale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica, ha convalidato l’arresto e disposto per lui la misura della custodia cautelare degli arresti domiciliari senza braccialetto elettronico.
 



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