Nemi, valle del lago: soldi, luci, luna e… Diana Nemorensis


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di Ivan Galea


NEMI (RM)
– Buio assoluto, in tutti i sensi, in via del Perino sul lungolago di Nemi dove invece, affacciandosi dal belvedere della piccola cittadina delle fragole o da quello della dirimpettaia Genzano, si sarebbe dovuta poter scorgere un’illuminazione ispirata, probabilmente, a un gusto hollywoodiano assolutamente fuori luogo, a parere di chi scrive, in virtù della sacralità del posto dove la leggenda narra che la dea Diana Nemorensis amava riflettersi nelle acque del lago di Nemi illuminate dai soli raggi lunari. E senza contare il fatto che queste luci, qualora avessero funzionato nel tempo, sparate dal basso verso l’alto forse potevano risultare poco gradite alla fauna locale, ma evidentemente su quest’ultima considerazione il Parco dei Castelli Romani, organo deputato alla tutela del territorio e delle specie che lo popolano, ha ritenuto che così non fosse.


I lavori per realizzare l'illuminazione di via del Perino sono iniziati alcuni anni fa, divisi in diverse tranche e affidati a privati con gare negoziate che alla fine della giostra sono costati circa 200mila euro che pesano, ora più che mai, come macigni sulle tasche dell’intera collettività che si trova ad assistere all’ennesima rappresentazione dei soldi pubblici che vanno in fumo.

 

E proprio sull’affidamento dei lavori era intervenuta l’Anac di Raffaele Cantone, su sollecitazione della solita stampa non allineata,  evidenziando la circostanza che a una gara avessero partecipato anche due ditte i cui titolari risultavano essere padre e figlia. Condizione, quest’ultima, sulla quale l’ufficio Tecnico del Comune di Nemi si poneva il problema, solo dopo aver affidato i lavori però, se fosse lecita o meno girando il quesito all’Anticorruzione.

 

Ma nonostante le evidenze e i dubbi tutto è andato avanti e oggi la valle del lago insieme ai 200mila euro restano avvolti nelle tenebre.  “Forse questa amministrazione comunale ama il buio. – Commentano dal Meetup Amici 5 Stelle Nemi – Infatti, oltre alle luci in via del Perino – proseguono dal Meetup – nel centro storico è stata smantellata la vecchia illuminazione a vapori di sodio sostituendola con luci al led e trattando i nuovi lampioni come se non fossero elementi dell’arredo urbano. Mancano i vetri ai lampioni – evidenziano i simpatizzanti 5 Stelle di Nemi – che ora proiettano zone d’ombra e addirittura Castello Ruspoli non è più illuminato. Questi amministratori il buio ce l’hanno in testa – proseguono ancora – e ci chiediamo come possa essere stato possibile che 750 persone abbiano deciso di premiare, alle trascorse elezioni dell'11 giugno, 5 anni di malgoverno a guida Bertucci”

 
Una storia, quella dell’illuminazione della valle del lago di Nemi, che alla fine accontenta la fauna locale, qualche gatto che usa i portalampade a terra come cuccia e la dea Diana Nemorensis che potrà continuare a specchiarsi nelle acque del lago di Nemi ancora illuminate dai soli raggi lunari. Meno buona per i cittadini che hanno speso 200mila euro per ritrovarsi con un pugno di mosche in mano.

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