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Castelli Romani

Nemi, via della Radiosa è libera: i cassonetti dei rifiuti ora si affacciano sul lago

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NEMI (RM) – I cassonetti dei rifiuti a Nemi si trasferiscono da un sito dove non potevano stare ad un altro sito, anche questo, dove non possono stare. Così si può riassumere quanto accade nel piccolo paese governato dal sindaco Alberto Bertucci dove l’area di via della Radiosa che fino a qualche giorno fa assisteva ad una sorta di gestione dei rifiuti – carico e scarico da parte della società Lazio Ambiente SpA – appare sgombra dall’immondizia, cassonetti e campane che sono riapparsi però in via Nemorense di fronte al civico 59 su un terreno che affaccia direttamente sul lago di Nemi. Un altro sito, quest’ultimo, che è protetto da tutti i vincoli possibili per la tutela ambientale e idrogeologica.

Monnezza e belvedere (Nemi salotto d’Europa)

E se da una parte, finalmente, si può dire salvo il pozzo dell’acqua potabile, che rifornisce la cittadinanza, situato nelle immediate vicinanze di quell’area in via della Radiosa dove fino all’altro giorno si stipavano i rifiuti in attesa di conferirli in discarica, dall’altra c’e’ un nuovo scempio che si affaccia proprio sul belvedere di uno dei siti più belli d’Italia. Una situazione, quella della raccolta e gestione dei rifiuti, che a Nemi appare ancora come precaria e l’impressione è quella di un’amministrazione in affanno che non riesce a trovare la quadra per far decollare la raccolta differenziata sull’intero territorio comunale.

Due scelte sbagliate hanno infatti contraddistinto le consiliature Bertucci in tema di differenziata:

La prima riguardo l’individuazione di un terreno in località “Fornaccio”

Qui si intendeva edificare l’isola ecologica, tanto che il terreno venne acquistato dal Comune di Nemi e l’ufficio Tecnico predispose il progetto preliminare dell’isola ecologica al fine di poter richiedere il finanziamento all’allora Provincia di Roma per la realizzazione dell’impianto che prevedeva una spesa complessiva di circa 255mila euro. Progetto preliminare di isola ecologica poi approvato dalla Giunta comunale e che dopo parcelle pagate ai vari agronomi e geologi venne bocciato in sede di conferenza di servizi.

La seconda, fu la scelta del sito in via della Radiosa, già utilizzato per la gestione rifiuti

“Andiamo a approvare il progetto in variante con annessa nuova localizzazione del sito. – Dichiarava il sindaco di Nemi Alberto Bertucci durante il Consiglio comunale del 13 luglio 2016 – Il progetto – proseguiva il primo cittadino – sotteso a questa variante è funzionale non solo alla realizzazione dell’isola ecologica in sé in una ubicazione precisa, ma ha caratteristiche che ne consentono il finanziamento e la realizzazione in diverse localizzazioni purché rispettosa dei requisiti standard. A tal proposito la scelta è risultata complessa fin dall’inizio, considerate le difficoltà e i rilievi geomorfologici caratterizzanti tutto il paese. La scelta iniziale – Fornaccio Ndr. – aveva comunque una logica – concludeva Bertucci – (ad esempio per l’accessibilità), questa scelta finale (vicino al campo sportivo ) invece è quella più equilibrata tra i diversi fattori (realizzazione obiettivi, tempistica, caratteristiche territoriali, idoneità alla funzione)”. A nessuno però passò per la mente che nelle immediate vicinanze del sito di via della Radiosa era presente il pozzo dei Corsi che fornisce acqua potabile alla cittadinanza.

E così dalle colonne di questo quotidiano iniziammo una campagna di informazione in solitario, abbinandola ad esposti rivolti a tutte le Autorità competenti

Abbiamo anche segnalato il fatto alle associazioni ambientaliste, tra le quali una ben nota associazione di importanza nazionale che però non ci ha dato alcun riscontro sebbene il caso riguardasse tematiche di loro stretta pertinenza: l’ambiente. Tutto questo accadeva mentre altri erano impegnati a dare ben altre notizie, frutto, spesso, di copia e incolla rapsodici e fulminei e non privi di errori ortografici. Tutto questo in quasi due anni di ripetuti articoli, correlati da video e reportage fotografici che testimoniavano la regolare attività gestionale dei rifiuti in un sito predestinato pure a divenire isola ecologica e ricevendo un riscontro fattivo solo dal Garante Idrico del Lazio, la dottoressa Paola Perisi che fin dall’inizio si è subito dimostrata sensibile all’argomento attivandosi con le altre Autorità, tra le quali l’Arpa Lazio che proprio qualche giorno fa ha scritto al Comune di Nemi sollecitando un intervento al fine di appurare l’esistenza o meno di cassonetti dei rifiuti e relativa gestione dell’immondizia. Per arrivare quindi alla bocciatura dell’area, in sede di conferenza di servizi, quale isola ecologica da parte del gestore idrico Acea che in considerazione del pozzo d’acqua “dimenticato” dagli amministratori pose il suo diniego.

Ora la storia sembra ricominciare per via Nemorense, del resto il proverbio recita “non c’e’ due senza tre”

Ciò senza nulla togliere alla chiara ed evidente situazione complicata di dover gestire dei rifiuti in un territorio pieno di vincoli e aree naturali protette. Forse la chiave di volta è nella tanto sbandierata convenzione con un Comune limitrofo. A Nemi il posto sembra proprio non esserci.