NEMI, ZONA NORD SENZA ACQUA: ARRIVA L'ACEA (DOPO 7 GIORNI), NON RISOLVE E TRASFORMA PIAZZA DE SANCTIS IN UNA GROVIERA

 

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Redazione

Nemi (RM) – Non è la prima ne l’ultima lamentela che la nostra redazione riceve riguardo i disservizi idrici che si ripetono periodicamente a Nemi. Soprattutto il fine settimana e durante le festività. Fatto sta che questa Pasqua, molti residenti di Nemi alta l’hanno passata senz’acqua dai rubinetti con tutti gli inconvenienti che ne conseguono. E non solo le abitazioni hanno subìto questo disservizio ma anche un esercizio di ristorazione che se non fosse stato dotato di un proprio serbatoio avrebbe dovuto rimandare a casa la clientela.

Insomma, passano gli anni e i guasti idrici non accennano a diminuire anzi sembra quasi che vi sia sempre più improvvisazione da parte del gestore. Basta dare un’occhiata alle fotografie che abbiamo scattato durante la giornata di martedì: piazza De Santis è ormai una groviera. L’Acea per cercare di individuare il guasto ha bucherellato un po’ dappertutto con il risultato di avere catrame fresco e buchi ma non si è cavato nulla. Sembrerebbe che la perdita d’acqua non sia stata individuata e che gli operatori a fine giornata abbiano rinunciato a trovare la dispersione idrica andando via verso le 19:30.

Detto questo, non è la prima volta che succede. Avevamo segnalato la nascita di un “nuovo fiume” alle Colombe già l’inverno del 2012 e poi dopo diversi interventi (tutti straordinari) si è tamponata l’emergenza. Allora ci chiediamo se sia meglio quest’approssimazione o un intervento risolutivo da parte del gestore Acea che di fatto dovrebbe investire per non lasciare i cittadini che pagano il servizio in balia di acqua erogata a yo yo.

A tale proposito pubblichiamo dunque, l’ennesima segnalazione di un residente che ci scrive:

Gentile Direttrice,

le scrivo per segnalare l'ennesimo disservizio inerente la rete di distribuzione dell'acqua potabile gestita da Acea Ato2. Da martedì 31 marzo, l'acqua in molte case di Nemi alta e nelle zone limitrofe situate nel comune di Velletri, è mancata completamente per molte ore, e anche se ripristinato il servizio, ha una pressione insufficiente per raggiungere le abitazioni poste immediatamente sotto il serbatoio di Calvarione o ad ai piani più alti dei fabbricati.
Ma oltre la mancanza di acqua mi preme segnalarle il comportamento degli operatori addetti al numero verde per la segnalazione dei guasti. Nella mattinata di venerdì 3 aprile, ad un cittadino che lamentava la mancanza di acqua, l'addetto ha risposto che nessuno aveva segnalato il disservizio: cosa molto strana visto che l'acqua mancava da giorni. Ma cosa ancora più grave è successa sempre martedì 31 marzo, quando alla chiamata di un'altra cittadina, volta a segnalare l'interruzione totale del flusso idrico, l'operatore del numero verde (con fare degno di un interrogatorio di terzo grado) ha preteso nell'ordine: nome, cognome e numero di telefono (fino a qui nulla di strano), e poi nome e cognome dell'intestatario dell'utenza, numero dell'utenza, posizione del contatore (interno od esterno alla proprietà) ed indirizzo dell'utenza stessa. Ritengo che queste richieste, che nulla hanno a che fare con una segnalazione di un guasto, siano vessatorie nei confronti degli utenti e che mirino unicamente ad intimorire i cittadini allo scopo malcelato di non avere rotture di coglioni (pardon, di scatole). Insomma non abbiamo neanche più il diritto di lamentarci.