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NEW YORK: IL PRESEPE LUCANO DI FRANCO ARTESE CONQUISTA LA "GRANDE MELA"

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Tempo di lettura 3 minutiUn omaggio non solo alla comunità italo-americana ma a tutti gli emigrati negli USA e all’intera comunità statunitense

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di Domenico Leccese

Il presepe lucano di Franco Artese sbarca a New York. L'opera riproduce l'ambiente dell'antica civiltà contadina lucana, la “civiltà delle mani”, basata sul lavoro nei campi e su antichi mestieri, connotata da una dimensione laboriosa e frugale, da un’umanità fortemente pervasa da spirito di sacrificio e senso religioso. È la rappresentazione di un mondo legato ai valori essenziali della famiglia, del lavoro, della solidarietà e da una concezione della vita aperta al mistero. Realizzato interamente in polistirene ricoperto da uno strato di stucco in resina effetto “tufo” con elementi di arredo in metallo, legno e terracotta, della dimensione in pianta di circa 20 mq, il presepe raggiunge un’altezza di circa 3,5 mt. Le statuine, circa 70, dell’altezza di 27 cm sono realizzate interamente in terracotta dal maestro Vincenzo Velardita e sono rivestiti con abiti inamidati, ispirati ai costumi tipici della tradizione lucana, realizzati dalle sapienti mani delle sorelle Nadia e Daniela Balestrieri e di Teresa Galasso, il tutto sotto la diretta supervisione del maestro Artese.

Nel presepe particolare significato assume il gruppo di personaggi che rappresenta la scena della famiglia di emigranti. È la prima volta che il maestro Artese introduce questo tema nel suo presepe e lo ha fatto proprio per rendere omaggio ai tanti emigrati italiani che in passato varcarono l’oceano atlantico per soddisfare la loro fame di lavoro e di futuro, approdando in America. Il presepe simboleggia anche la sofferenza del vivere lontano dalla propria terra, e la speranza ed i sogni di uomini e donne che in tutto il mondo sono costretti a lasciare il proprio Paese.

I visitatori che andranno nella Cattedrale di St.Patrick potranno scaricare ed ascoltare l’audio guida in italiano e in inglese attraverso un Qrcode oltre che dal sito dell’APT Basilicata. L’opera, esposta nella cattedrale di Saint Patrick, è stata allestita per la prima volta in piazza San Pietro nel Natale 2012 “È con particolare soddisfazione che presentiamo a New York il Presepe artistico del maestro di fama mondiale Franco Artese, che primo, tra gli artigiani/artisti italiani ha avuto il privilegio di presentare in Piazza San Pietro a Roma nel 2012, durante il Pontificato di Benedetto XVI, una espressione di eccellenza dell’artigianato artistico e della tradizione religiosa e culturale italiana”. Lo dichiara in una nota il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella. Il presepe lucano, aggiunge Pittella, vuole essere “un omaggio non solo alla comunità italo-americana ma a tutti gli emigrati negli USA e all’intera comunità statunitense. La Regione Basilicata tramite l’Agenzia di Promozione Territoriale (APT) è particolarmente grata per l’accoglienza di questa iniziativa da parte dell’Arcidiocesi di New York e per la collaborazione offerta dal Consolato Italiano, dall’ENIT e dall’Istituto Italiano di Cultura di New York”.

Il Presepe sarà esposto dall’ 8 dicembre 2015 al 6 gennaio 2016. L’opera si ispira al paesaggio culturale della terra lucana e nello specifico al caratteristico territorio dei Sassi della città Matera, patrimonio Mondiale dell’Umanità (UNESCO) e Capitale Europea della Cultura nel 2019. “Il presepe artistico di Francesco Artese – dichiara il direttore generale dell’Apt Basilicata, Gianpiero Perri – si conferma uno straordinario veicolo di promozione dell’immagine regionale, della qualità dell’artigianato artistico lucano e soprattutto delle tradizioni religiose e dei valori di solidarietà e di accoglienza, valori universali che connotano la cultura dei lucani. Valori sottolineati nel Presepe realizzato per la Cattedrale di Saint Patrick con la messa in scena anche di una famiglia di emigranti, quale omaggio alla comunità americana e, in particolar modo, alla comunità italo-americana, di cui fanno parte anche tanti lucani, e a tutti gli emigrati che hanno fatto grande l’America. Un simbolo particolarmente significativo – precisa Perri – in un tempo segnato da drammatici fenomeni di emigrazione in Italia e in Europa. Il Mistero del Natale nel contesto suggestivo dei Sassi di Matera consente inoltre di richiamare, ancora una volta, l’attenzione sull’unicità del paesaggio culturale materano e sull’investitura di Matera a Capitale europea della cultura 2019. Si delinea così – conclude – una importante e qualificata opportunità per presentare una immagine forte e caratterizzata della Basilicata “autentica” a centinaia di migliaia di americani previsti per il Natale a Saint Patrick”.

Foto di Maria Pompea Pellicciari Pinto

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