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Cronaca

Omicidio Gianna Del Gaudio: il mistero della professoressa sgozzata nella sua casa

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Tempo di lettura 2 minuti L’uomo riferisce agli inquirenti di aver visto un uomo incappucciato che fuggiva da quella casa

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di Angelo Barraco
 
Milano – Gianna Del Gaudio era una donna di 63 anni, che la notte del 27 agosto del 2016 è stata uccisa con una coltellata al collo nella sua villetta di Via Montecampione a Seriate. E’ stato il marito che ha chiamato i Carabinieri, riferendo di aver trovato la moglie priva di vita in cucina e di aver visto un ladro incappucciato fuggire via. La donna era una professoressa in pensione che era appena tornata da un pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo con il marito, fino al 2015 aveva insegnato all’Istituto Superiore Rubini di Romano di Lombardia (Bergamo). Il suo pensionamento era avvenuto a settembre, ma nel mese di giugno era stata calorosamente salutata dai suoi ex alunni con striscioni e targhe di ringraziamento per il suo efficiente lavoro svolto in questi lunghi anni. In un primo momento gli inquirenti puntano l’attenzione su un giovane che viene sentito in Caserma a Seriate. Il marito della donna intanto viene iscritto nel registro degli indagati, si tratta di Antonio Tizzani, di 68 anni, un capostazione in pensione che viene indagato per omicidio, a piede libero però. L’uomo riferisce agli inquirenti di aver visto un uomo incappucciato che fuggiva da quella casa. Le indagini presentano sin da subito delle falle poiché non è stata rinvenuta l’arma del delitto. Si presume che il killer abbia gettato l’arma durante la fuga. Emerge inoltre che ci sarebbe un buco di 25 minuti nel delitto della donna e si apprende inoltre che quella sera vi sarebbe stata una lite tra il marito e la donna. La coppia avrebbe discusso fino a venti minuti dopo la mezzanotte poi il silenzio. Il 30 agosto è stata eseguita l’autopsia sul corpo di Gianna Del Gaudio, durata ben quattro ore ed eseguita dal dottor Andrea Verzelletti. Il medico ha lasciato l’obitorio senza rilasciare alcuna dichiarazione, rimane comunque il dubbio in merito all’arma utilizzata dal killer poiché si parla di un coltello o di un cutter, ovvero di un taglierino con la lama retrattile. Antonio Tizzani ha dichiarato che “Quando succederà quello che spero, parlerò: e allora vorrò le scuse di tutti”. Il 5 settembre si sono svolti i funerali della donna nella cittadina alle porte di Bergamo, una chiesa gremita di gente in lacrime e sotto shock per quanto accaduto. In prima fila vi era il marito, al momento unico indagato, ma come atto dovuto. Un uomo affranto dal dolore, provato da quanto accaduto alla sua donna barbaramente uccisa, vicino a lui i figli. Il parroco di Seriate ha detto “Perché qualcuno può decidere di fare del male così? E' la domanda che mi ha rivolto il nipotino di Gianna, che a 4 anni si chiede un 'perché' che ci chiediamo tutti. E' un male dal quale l'assassino potrà guarire solo confessando a se stesso, agli altri e soprattutto a Dio la sua colpa e chiedendo perdono del male causato”.  

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Andria, blitz nei negozi e ristoranti: boom di “lavoratori in nero”

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Numerosi i controlli effettuati dai militari dell’Arma a diversi esercizi commerciali bar e ristoranti nel centro di Andria dove sono state rilevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di circa 20.000 euro.
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Andria, coadiuvati da personale del Nucleo
Ispettorato del Lavoro eseguivano delle attività ispettive in alcuni ristoranti del comune di
Andria dove venivano riscontrate diverse violazioni del Testo Unico Sicurezza sul Lavoro,
entrato in vigore nel 2008, che costituisce indubbiamente il principale riferimento legislativo sul tema della sicurezza dei lavoratori.
Gli articoli contestati sono diversi e riguardano principalmente l’omessa sorveglianza sanitaria e la formazione dei lavoratori nonché la presenza di alcuni lavoratori senza relativo contratto, i cosiddetti “lavoratori in nero”, privi della tutela assicurativa contro gli infortuni e le malattie
professionali.
Sono state elevate sanzioni amministrative e ammende pari a circa 20.000 euro e nel contesto
ispettivo veniva applicato anche il provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale a seguito degli accertamenti dei lavoratori irregolari e gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro.
Continueranno nei prossimi giorni i controlli da parte dei militari in tutta la Provincia BAT al
fine di ridurre, soprattutto con l’inizio della stagione estiva, il fenomeno del lavoro a nero.

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Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Settimo Milanese, tenta di violentare due minorenni : in manette un 22enne

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A Settimo Milanese, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato, in esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un ventiduenne di nazionalità ecuadoriana, ritenuto responsabile del reato di tentata violenza sessuale ai danni di due minori, una classe 2010 e l’altra 2012, entrambe residenti in quel centro.

La misura scaturisce dall’attività investigativa, avviata dalla Stazione di Settimo Milanese nel mese di gennaio del 2023, che ha consentito di ricostruire in maniera dettagliata due distinti episodi avvenuti rispettivamente il 30 gennaio 2023 ed il 19 febbraio 2024 e che hanno visto quali vittime le due ragazze.

Dalle indagini condotte si è accertato che la prima vittima, mentre stava passeggiando con il proprio cane, veniva pedinata dall’uomo che dopo averla raggiunta all’interno dello stabile condominiale in cui la stessa vive, la avvicinava in prossimità dell’ascensore ed improvvisamente iniziava a stringerla a sé con la forza. In tale circostanza solo la pronta reazione della ragazza che riusciva a divincolarsi dalla presa riusciva ad interrompere il proposito delittuoso dell’uomo.

Nel secondo caso gli accertamenti investigativi espletati hanno consentito di appurare che lo stesso soggetto, con un’azione criminale pressoché identica, aveva avvicinato un’altra ragazza minore all’uscita da scuola, pedinandola fino all’ingresso del condominio in cui la stessa abita e dopo essere salito con quest’ultima all’interno dell’ascensore, all’apertura delle porte l’uomo, con una mossa repentina, la afferrava per il maglione tentando di tirarla verso di sé. Anche in questo caso la pronta reazione della minore, che riusciva a guadagnare la fuga, aveva consentito di evitare ulteriori conseguenze.

L’arrestato è stato condotto presso la propria abitazione e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, come disposto dalla competente Autorità Giudiziaria.

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