OMICIDIO MEREDITH: GLI AVVOCATI GENTILE E BISCOTTI RINUNCIANO ALLA DIFESA DI GUEDE

di Angelo Barraco
 
Perugia – La prima serata di Rai3 è stata ricca di emozioni e colpi di scena con una puntata intensa di “Storie Maledette”, con la sempre professionale e brillante Franca Leosini che ha intervistato Rudy Guede, attualmente detenuto presso il carcere di Viterbo dove sta scontando una condanna a 16 anni per concorso in omicidio di Meredith Kercher. Il giornalismo che scava nei dettagli, negli aspetti noti per cercare dettagli meno noti. Intanto si è appresa una notizia che riguarda Rudy Guede, gli avvocati Walter Biscotti e Nicodemo Gentile, che lo hanno difeso sin dal suo arresto, hanno rinunciato ai loro mandati difensivi. In una nota spiegano: “Gli avvocati Biscotti e Gentile rinunciano ai mandati difensivi di Rudy Guede ritenendo ormai esauriti tutti gli aspetti tecnico-processuali che lo hanno coinvolto nella vicenda dell'omicidio Kercher”.
 
Nel corso della lunga intervista fatta da Franca Leosini, Guede ha raccontato la sua versione dei fatti e ha detto: “Nella sentenza della Cassazione – con cui Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati definitivamente assolti dall'accusa di omicidio – si legge che i giudici riconoscono che loro erano presenti in quella casa”. Inoltre precisa la sua posizione sottolineando che è arrivato al terzo grado di giudizio con l’accusa di concorso in omicidio e violenza sessuale “ma è scritto nero su bianco che non sono l'autore materiale del delitto”. Rudy Guede poi ricostruisce la sera del delitto e racconta che la sera di Halloween si era baciato con Meredith e si erano accordati per vedersi il giorno dopo a casa sua, per tale motivo lui è andato in quella casa. Ha dichiarato inoltre che ad aprire quella porta è stata la stessa Meredith e non Amanda Knox e ha precisato che la sua incursione non è stata neanche un’incursione forzata, come si è detto svariate volte. Ha precisato inoltre che tra lui e Meredith non c’è stato nessun rapporto sessuale, ma soltanto petting (palpeggiamenti nelle zone intime), tale circostanza è stata riscontrata negli atti del processo, poiché sono stati trovati nelle parti intime di Meredith segni del palpeggiamento riconducibili a Guede ed è stato riscontrato che tale atto non fu fatto con violenza poiché non vi erano tracce di DNA sugli indumenti della giovane studentessa. Guede ha raccontato che non hanno avuto un rapporto sessuale perché entrambi non avevano il preservativo: “Ci siamo rivestiti e dopo un po' di tempo avevo bisogno di andare in bagno. Sono andato in quello grande, era il più vicino al salotto e lontano dalla camera di Meredith". In quel preciso momento il giovane avrebbe sentito il campanello suonare e la voce di Amanda Knox, avrebbe sentito inoltre che Amanda e Meredith litigavano. “Sono sicuro al 101% che era lei” ha detto, aggiungendo di essere rimasto in bagno per 10-11 minuti e di essere sicuro del tempo perché ascoltava musica: “Sono rimasto in bagno per 10-11 minuti  e lo so perché perché ascoltavo la musica: due brani interi e il terzo fino a metà. Poi ho sentito un urlo più forte del volume della cuffia che avevo nell'orecchio. Era straziante”. Aggiunge poi di essere uscito in tutta fretta dal bagno, per vedere cosa fosse successo: “Tutte le luci della casa erano spente, tranne quella della camera da letto di Meredith. Davanti alla sua porta ho visto una sagoma maschile di schiena. Lui si è voltato e mi è venuto addosso cercando di farsi strada per la fuga. Ho cercato di difendermi perché muoveva le mani, mi sembrava che avesse un bisturi”. Guede ha riferito alla Leosini di aver sentito in quella casa una voce che diceva “Andiamo! Andiamo!” e ha aggiunto che “in casa c'era anche Amanda Knox”, ricorda inoltre di aver udito una frase che lo ha terrorizzato “nero trovato, colpevole trovato”, e a tale frase associa il coinvolgimento di Lumumba in questa vicenda.