OMICIDIO TERNI: FEDRIGA (LN) PUNTA IL DITO SUL GOVERNO

di Cinzia Marchegiani

Terni – In merito all'omicidio del giovane ventisettenne Davide Raggi, colpito alla gola  dal  marocchino Amine Aassoul, 29 anni, con una bottiglia di vetro interviene in una nota il capogruppo della Lega Nord, Massimiliano Fedriga: “Il governo ha sulla coscienza la vita del ragazzo ucciso a Terni.”

L'immigrazione incontrollata con gente che esce ed entra indisturbata dal nostro Paese porta anche a casi simili. Questo fatto inaccettabile è la conseguenza delle politiche lassiste e buoniste messe in atto da questo esecutivo di incompetenti. Oggi non accettiamo le lacrime di coccodrillo di Renzi e Alfano che invece di piangere devono assumersi le loro responsabilità, conclude Fedriga.

IL FATTO

La tragedia ha visto morire Davide Raggi, una bottiglia rotta e un colpo alla gola la sua vita è stata spezzata per sempre. Il gesto consumato in piazza dell'Olmo davanti al bar People nella notte del 12 marzo 2015 ha lasciato attoniti tutti  e ora tanta rabbia. Il presunto omicida è un marocchino anche lui un giovane ragazzo che dalle cronache ora si apprende essere stato espulso nel 2007 dall'Italia e recentemente gli era stata rifiutata la richiesta d'asilo. E ora la domanda lecita che gli italiani rivolgono alle istituzioni, come possa essrci sicurezza se queste follie sonodiventate ordinaeie e quotidiane.  

Il marocchino Amine Aassoul, 29 anni, è stato arrestato a Terni dalla polizia. Gli investigatori nel corso di un conferenza stampa tenuta la mattina di venerdì in questura riferiscono che il marocchino era arrivato a Terni negli anni scorsi dove aveva raggiunto la madre sposata con un uomo del posto, ma gli era stato revocato il permesso di soggiorno e rimpatriato nel 2007 dopo alcuni furti compiuti tra Porto Recanati, Fermo e Civitanova Marche.   Assoul – secondo quanto si è appreso – era tornato in Italia nel maggio dell'anno scorso, sbarcando a Lampedusa. La sua richiesta di asilo politico era stata respinta a ottobre e la squadra volante di Terni gli aveva notificato la decisione. Il marocchino aveva però fatto ricorso nei 30 giorni previsti ed era in attesa di una decisione in merito.

L'emergenza sicurezza non è questione di colore politico ma di scelte sensate che ora i cittadini pretendono. La morte di Davide Raggi è inaccettabile, chi ancora vuole bendare l'oggettività di una nazione in balia di regole calpestate, lo deve spiegare alle famigie che ora piangono una morte senza senso.