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ORRORE IN PAKISTAN: KAMIKAZE TALEBANI FANNO UNA STRAGE DI CRISTIANI

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Tempo di lettura 2 minuti L'attacco e' stato rivendicato da Jamaat-ul-Ahrar, un gruppo integralista legato ai talebani e che ormai fa concorrenza all'Isis

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Redazione

Pakistan – Sangue sul sangue, terroristi in competizione con altri terroristi. Ormai l'emergenza sta diventando quotidianità. Ancora orrore in Pakistan dove c'è stata una nuova strage di cristiani in Pakistan: kamikaze talebani hanno preso di mira due chiese a Lahore, uccidendo 14 fedeli che assistevano alle messa e ferendo altre 78 persone, di cui 30 in modo grave. L'attacco e' stato rivendicato da Jamaat-ul-Ahrar, un gruppo integralista legato ai talebani e che ormai fa concorrenza all'Isis che sta reclutando molti giocani nel sud del Paese. Un altro attentato contro un terzo luogo di culto e' fallito. Gli attacchi nella capitale dello Stato orientale del Punjab sono avvenuti a pochi minuti di distanza e hanno preso di mira la chiesa cattolica di San Giovanni e la vicina Chiesa di Cristo, anglicana, gremite rispettivamente con 800 e piu' di mille fedeli.

Nella chiesa cattolica il bilancio sarebbe stato molto piu' pesante se non fosse stato per l'intervento di due poliziotti e di giovani volontari di guardia all'ingresso, che si sono sacrificati per sbarrare il passo al kamikaze.
La strage ha avuto luogo a Youhanabad, un sobborgo povero dedicato a San Giovanni dove vive una folta comunita' cristiana.
Dopo gli attacchi, una folla di 4mila persone e' scesa per strada in cerca di vendetta. Due uomini sospettati di essere complici degli attentatori sono stati linciati dalla folla e i loro corpi sono stati dati alle fiamme. Armati di mazze, i manifestanti hanno anche devastato alcuni negozi e danneggiato auto in transito. I poliziotti e alcuni politici locali accorsi sul posto sono stati cacciati dagli abitanti che accusano il governo di non agire con la necessaria risolutezza per difendere i cristiani.
Proteste dei cristiani si sono svolte anche a Karachi, Peshawar, Multan e Quetta.

Il premier pakistano Nawaz Sharif, originario del Punjab, ha condannato gli attentati e ha "dato istruzione alle autorita' di assicurare l'incolumita' delle persone e di proteggere le loro proprieta'".
I cristiani sono quattro milioni in Pakistan, circa il 2% dei 180 milioni di abitanti quasi tutti musulmani. La minoranza cristiana e' per lo piu' povera ed emarginata e ora sempre piu' nel mirino di attentati, persecuzioni e accuse di blasfemie.
L'episodio piu' grave risale al settembre 2013, quando due kamikaze si fecero esplodere in una chiesa di Peshawar uccidendo 82 cristiani. Nel marzo 2013, sempre a Lahore, attivisti musulmani avevano dato alle fiamme un centinaio di case di cristiani a nel quartiere di Joseph Colony dopo un presunto atto di blasfemia.

Il “fenomeno talebano”, invece di diminuire in Pakistan si sta allargando ed ormai ha superato la fascia delle Aree Tribali ben oltre il Waziristan. I potere dei Mullah cresce giorno dopo giorno a Karachi ed in particolare a Peshawar, nota residenza di molti esponenti o anche solo simpatizzanti di Al Qaeda,

Una situazione che ormai dilaga in tutto il Paese, da ovest ad est, raggiungendo anche luoghi isolati, aree politicamente felici, come la splendida e pittoresca Swat Valley che hanno richiamato improvvisamente l’interesse militare delle Forze Armate pakistane. Segnali incontrovertibili di una presenza radicata di elementi fondamentalisti, come l’improvvisa comparsa nel villaggio di Matta di cartelli che definiscono la zona “Taliban Station”. La stessa cosa nel villaggio di Kabal ed in altri nove dei dodici distretti dell'oasi naturale a soli 100 chilometri dalla Capitale Islamabad.

 

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