ORTE, INDENNIZZI PSICHEDELICI ALLE VITTIME DELL'ALLUVIONE DEL 2012: L'ASSOCIAZIONE ALLUVIONATI CHIEDE UN CONFRONTO PUBBLICO CON IL SINDACO

"Non si comprendono le motivazioni che hanno portato il Sindaco ad assumere la sua prima decisione né tantomeno quelle per le quali non abbia informato nessuno dello stanziamento di fondi e di tale facoltà a lui in capo".

 

Riceviamo e pubblichiamo da Associazione Alluvionati Orte

Orte (VT) – A seguito delle molte voci che stanno circolando, forse più spinte da pressioni elettorali che da una reale fondatezza, troviamo doveroso fare alcune precisazioni relative agli eventi alluvionali che hanno colpito il nostro Comune nel novembre del 2012.
Premesso che sono in corso le indagini per accertare le eventuali responsabilità oggettive e soggettive sulle modalità di informazione, gestione ed intervento del disastro, quello che, da allora ad oggi, è accaduto è quanto di seguito riportato.

Subito dopo tale disastro, si è formata la sottoscritta Associazione che ha promosso da sola, dato il totale disinteresse degli amministratori, tutte le attività necessarie per le valutazioni dei danni, presentando poi gli stessi sia presso la stazione dei Carabinieri di Orte sia presso i competenti Uffici comunali.
 

L’Amministrazione a seguito di tali documenti fece richiesta del riconoscimento dello “stato di calamità” per il Comune di Orte alla Regione Lazio (circa due milioni di euro per il ripristino delle opere pubbliche e circa 1,8 milioni di euro per risarcimento a danno dei privati) la quale,  dopo aver esperito le procedure amministrative previste, e a seguito del Decreto redatto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 23.03.14, con un successivo atto stanziava in favore del Comune di Orte poco meno di 1.800.000,00 euro per il ripristino delle opere pubbliche.

In tale documento, però, la Regione Lazio lasciava facoltà ai singoli Amministratori locali di poter destinare parte di tale stanziamento come parziale (ed eventuale anticipo) indennizzo ai privati cittadini che avevano subito danni a causa dell’alluvione. Tale facoltà doveva essere esercitata entro il 31 marzo da poco trascorso.

Il 24 marzo, nel silenzio generale, l’Amministrazione Comunale decide di non fruire di tale facoltà negando, quindi, un indennizzo anche se parziale ai cittadini che avendo certificato i danni subiti ne avrebbero potuto beneficiare.

La sottoscritta Associazione, a seguito del proprio operare, viene a conoscenza di tutto ciò e il giorno 25 marzo si reca insieme ad altri cittadini presso il Comune per manifestare in maniera chiara e forte il proprio dissenso alla scelta del Sindaco Primieri, che non si aspettava tale mobilitazione. Seppure prima tentando di giustificare il proprio operato e restando fermo sulla posizione presa, a seguito delle forti insistenze si è trovato costretto a dover rivedere la propria posizione ed il 28 marzo ultimo scorso invia alla Regione Lazio un documento che sostituisce quello precedente, nel quale esprime parere favorevole alla destinazione di somme ai privati e alle imprese.

Fino a oggi, però, non si comprendono le motivazioni che hanno portato il Sindaco ad assumere la sua prima decisione né tantomeno quelle per le quali non abbia informato nessuno dello stanziamento di fondi e di tale facoltà a lui in capo.

Saremmo lieti, anzi, che il Sindaco spiegasse il suo punto di vista in un confronto pubblico dato che è difficile, per gli scriventi, trovare una ratio al suo operato in questa situazione. A oggi è chiara una cosa però: se non ci fosse stato l’operato attento e vigile della nostra Associazione sicuramente tale somma di denaro, che ricordiamo è solo una piccola parte a confronto dei danni certificati e dichiarati, non sarebbe mai giunta presso agli aventi diritto.