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Viterbo

Orte: la fermata dell’alta velocità diventa realtà

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“La notizia che anche la Provincia di Viterbo così come la provincia di Frosinone avrà la fermata dell’Alta Velocità ad Orte ci rallegra”. A dichiararlo in una nota è Raimondo Chiricozzi
Presidente Comitato Ferrovia dei Due Mari Coordinatore ORT provincia di Viterbo: “Finalmente anche la nostra Provincia -prosegue – potrà collegarsi al mondo attraverso le Ferrovie. Sapevamo del grande lavoro che la Regione Lazio, l’on Enrico Panunzi, l’assessore Mauro Alessandri e naturalmente il Presidente Zingaretti svolgevano per concludere favorevolmente la proposta salita dai cittadini, che hanno trovato in tutti i politici del viterbese di tutti gli schieramenti la loro cassa di risonanza”.

La riunione di Orte del 2018 che ha visto la presenza di tutti i rappresentanti dei partiti politici è stata determinante a far comprendere la precisa volontà delle popolazioni, che da tempo chiedono di rompere l’isolamento e il diritto alla mobilità. Anche l’Osservatorio regionale dei trasporti (ORT ) ha fatto la sua parte stimolando la Regione affinché non venisse messa in sordina la richiesta.

L’annuncio dato dall’amministratore delegato delle ferrovie dello stato è quindi una vittoria dei cittadini che l’hanno cercata e finalmente ottenuta.

Questa conquista apre nuovi spazi e possibilità concrete anche alla CIVITAVECCHIA ANCONA ed in particolare alla riapertura della tratta ferroviaria Civitavecchia Orte che determina il riequilibrio del territorio e lo sviluppo economico di tutto il Centro Italia .

Ferrovia che ha enormi potenzialità favorite dall’avere ben quattro nodi ferroviari che favoriscono il collegamento con tutte le località disposte nei quattro punti cardinali. Civitavecchia ( Roma Pisa Torino ecc) , CapranicaSutri ( linea Fs Roma Viterbo), Fabrica di Roma ( linea ex Roma nord Roma Viterbo e la possibile realizzazione dell’anello ferroviario Circumcimina) ed infine Orte ( Roma Firenze Milano – Terni Perugia Ancona).

Forse sta prendendo consistenza quella che per la mobilità è una cosa indispensabile e cioè l’effetto rete. Concetto che da tempo come Comitato per la riapertura della Civitavecchia CapranicaSutri Orte e come ORT abbiamo più volte esplicitato .

Un concetto finora poco utilizzato e che permette la libertà di movimento. In sostanza al cittadino deve essere offerta la possibilità di raggiungere con i mezzi pubblici i posti dove andare, siano essi vicini che lontani.

La chiusura negli ultimi 40 anni di 6000 km di ferrovie a favore della realizzazione di strade riteniamo sia stata la sciagura più grande che potesse realizzarsi in Italia.

In altre nazioni sono corsi ai ripari da tempo. Anche l’Italia deve percorrere questa impostazione che è ormai improcrastinabile. Limitare la mobilità stradale è un dovere che la politica deve assumere. Ben venga quindi l’Alta Velocità ad Orte: “Facciamo seguire a questa scelta opportuna – conclude Chiricozzi – scelte mirate a favore delle generazioni future e per il diritto alla mobilità, nel rispetto dell’ambiente e della salute”.

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Cultura e Spettacoli

Bolsena, a Palazzo del Drago riflettori puntati sulla mostra dell’artista finlandese Hannu Palosuo

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L’artista Hannu Palosuo, finlandese ma cittadino di Roma, è stato invitato a realizzare un crocifisso per la cappella disegnata da Raffaele da Montelupo al Palazzo del Drago a Bolsena. Il Palazzo del Drago è un palazzo rinascimentale, costruito nel 1500.
 
L’inaugurazione della pala d’altare si terrà al Palazzo del Drago il 29 settembre. Allo stesso tempo, si apre una mostra di Palosuo “I Am Not What You See”, che sarà aperta per il pubblico il 29 settembre e dopo su appuntamento contattando l’artista, che sarà personalmente presente al Palazzo durante il fine settimana dal 29 settembre al 1 ottobre.
 
Il tema fondamentale della mostra è la memoria. “La memoria ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella mia ricerca artistica, anche perché è governata dal conflitto tra la vita e la morte, vale dire dall’idea della fine della condizione umana. Cosa ricordiamo, cosa non ricordiamo, come ricordiamo, perché ricordiamo, perché non ricordiamo e soprattutto come la memoria influenzi la quotidianità. Penso che sia proprio questa lotta perpetua a muovere il mio lavoro”, Palosuo spiega.
 
Nella mostra si vedono vari ritratti dove il viso delle persone è parzialmente coperto con un velo di bianco. “È da qualche anno che il ritratto e la vita vissuta dal soggetto e riflessa dalla persona ritratta sono entrati prepotentemente nel mio lavoro. Per me il ritratto è come uno specchio che riflette chi siamo e cosa siamo. Le persone nei ritratti ci raccontano qualcosa solo perché abbiamo sentito così tanto parlare di loro? E se la faccia dipinta nel ritratto fosse solo un’immagine vuota? O se fosse invece vuota la nostra memoria?” si chiede Palosuo. Comunque, non è solo la memoria personale ad interessare l’artista. ”Sono attratto anche dalla memoria dei luoghi. Sin dalla mia prima visita, il palazzo del Drago a Bolsena ha cominciato parlarmi. Un luogo che racchiude in sé la memoria di generazioni in esso vissute, in tanti livelli visibili e non. Inizialmente mi interessavano soprattutto le storie raccontate dalle mura e dai numerosi ritratti del palazzo, ma poco dopo ha cominciato ad affascinarmi l’idea che il palazzo non fosse stato costruito per una famiglia, ma per e da un ecclesiastico, il cardinale Tiberio Crispo.”
 
Con la mostra “I Am Not What You See” l’artista ha voluto confrontarsi, oltre che con il tema dei ritratti, con una pala d’altare, simbolo di mistero della fede, e come, attraverso la memoria della realtà umana diventi visibile, quasi toccabile. “Nel crocifisso che ho creato per la cappella disegnata da Raffaele da Montelupo, sono partito dal passo della Bibbia di Matteo 11:27 “Nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare”. Con questo mio lavoro ho voluto riflettere come e a chi Dio voglia rivelare il suo vero volto. Quello che si vede e si percepisce, quello che non si vede ma si sente.”
 
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Cronaca

Bolsena, al convento di Santa Maria del Giglio un fine settimana di concerti con l’Aps Punti di vista

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Una due giorni di concerti al convento di Santa Maria del Giglio a Bolsena con Punti di vista Aps. Si parte sabato 16 settembre, alle 18, con un pomeriggio dedicato ai canti delle tradizioni del world music. Si esibirà l’ensemble vocale “La cantastoria”, formato da Cristina Avenali, Angela Caratozzolo, Stefania Cesare, Giada Cirone, Jacqueline Fassero e Cosetta Lomele, in uno spettacolo vivace e fantasioso, un intreccio di canti, poesie e racconti, sul tema degli spiriti della natura.

In contemporanea si terrà la mostra fotografica di Cosetta Lomele dal titolo “Il paesaggio segreto – Conversazione con il mondo vivente”. Domenica 17 settembre, alle 17,30, spazio alla musica e al ballo con il concerto-spettacolo “El corazón al sur” del trio Manuela Carretta, danzatrice, Michele Pucci, chitarra flamenco, e Alberto Chicayban, chitarra e voce. Dalle 16, nel giardino del convento si svolgerà il mercato contadino con Comunità rurale diffusa. Patrocinati dalla Pro loco Bolsena, i due spettacoli sono con entrata a offerta consapevole.



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Gallery

Al via “Viterboimmagine2023”: Nella splendida cornice del Palazzo dei Papi

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Prestigiose locations ospiteranno il Festival ViterboImmagine2023, festival della fotografia, dell’archeologia e dell’arte che si terrà a Viterbo a partire da oggi 9 settembre fino al al 5 novembre 2023.
 
Il Festival si aprirà oggi alle ore 16,30 presso la splendida cornice del Palazzo dei Papi, nell’ampia sala conferenze Alessandro IV presso il Museo Monumentale Colle del Duomo alla presenza di autorità degli Enti locali, del delegato regionale FIAF Mariano Fanini, del delegato provinciale FIAF Debora Valentini e dei rappresentanti delle Associazioni fotografiche organizzatrici e sotto la supervisione di Enzo Trifolelli.
 
Saranno premiati i vincitori del primo Concorso fotografico Nazionale,  sotto il patrocinio della FIAF, del tema Mosso Movimentato – Sezione A, rientrante nelle statistiche FIAF e del tema FoTotempismo – Sezione B. Numerosi sono stati i partecipanti, circa un centinaio, che si sono espressi nelle diverse tecniche conosciute di Mosso e nel nuovo concetto di FoTotempismo,  sempre nel rispetto dello Spazio-Tempo. Il FoTotempismo è il concetto nato nel 2010 che esprime il muoversi dell’autore con la fotocamera – in un unico scatto fotografico – nello Spazio circostante il soggetto prescelto, con velocità variabili e soste intermedie, generando una multiprospettiva, mutando così la normale ripresa bidimensionale in tridimensionale nella quale è visibile il fluire del Tempo.
 
Domani 10 settembre alle ore 17,00 si proseguirà con l’inaugurazione della Mostra di SpazioTempismo presso il maestoso Museo Nazionale Etrusco di Rocca Albornoz dove saranno esposte le 33 opere di 23 autori che hanno rappresentato con diverse tecniche artistiche lo Spazio-Tempo.
Già dal 9 settembre saranno godibili per il Circuito PLUS  le immagini di 26 fotografi – sempre in Mosso/Movimentato e in FoTotempismo – presso il Museo Civico Luigi Rossi Danielli nel meraviglioso Chiostro dell’antico Convento annesso alla Chiesa di S. M. della Verità. Le fotografie di alcuni autori partecipanti saranno istallate anche al Museo Nazionale Etrusco di Rocca Albornoz.
 
Del Festival sarà edito un Catalogo che raccoglierà tutte le fotografie dei premiati e degli ammessi al Concorso Fotografico, del Circuito Plus e delle opere in SpazioTempismo, accompagnate da una breve biografia e sinossi degli autori partecipanti.
 
Il programma della manifestazione è ricco di eventi che si terranno tutti i fine settimana a partire da quello successivo, il 16 settembre, presso il Palazzo dei Papi e il Museo Nazionale Etrusco di Rocca Albornoz fino alla conclusione che avverrà il 4 novembre con il Finissage di “ViterboImmagine2023” occasione nella quale verranno rilevate le anticipazioni per la prossima edizione del 2025.
 
Gli incontri settimanali tratteranno di differenti tematiche: fotografia, archeologia, editoria, arte, musica e saranno movimentate da simposi e tavole rotonde. Dunque un Festival a tutto tondo e non solamente Mostre diffuse.
 
Privo di virus.www.avast.com



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