ORTI DI GUERRA

Angela Carretta

Il Colle ha individuato nei dieci saggi la via d'uscita dalla crisi politica? Il Presidente Napolitano legittimando il gruppo di lavoro dei “facilitatori di soluzioni”, adottato guardando all’esempio belga, chiede ai dieci “esperti” di indicare un programma e un percorso.

Tecnici che si sostituiscono ad altri tecnici, nell’ipotesi che possano offrire soluzioni all'Italia. Due gruppi di lavoro per i dieci saggi. L’Italia ricorda ancora quando dovette mettere a coltura, tutta la terra disponibile? Gli orti di guerra, di un Paese che ha sempre saputo fare di necessità virtù, probabilmente questa la spiegazione sulla mossa di Giorgio Napolitano per trovare una convergenza tra le varie forze politiche.

Il Presidente della Repubblica ha ripreso in mano la partita guadagnando tempo prezioso in attesa che prevalga quel “senso di responsabilità” che da settimane chiede, auspica, inascoltato. Come quando, ingiallite pagine di storia, ricordano quel senso di responsabilità degli Italiani, che  provvedevano alla coltivazione degli orti di guerra che nessun particolare recinto chiudeva: essi erano affidati al rispetto dei cittadini e la gravissima penuria di combustibili liquidi costrinse le autorità a ridurre drasticamente, fin dai primissimi mesi di guerra, i consumi civili. Il problema dei trasporti allora venne risolto grazie alle cosiddette «risorse autarchiche », cioè facendo ricorso all'abilità dei tecnici ed anche alla fantasia del popolo.

Ad un tecnico di valore, l'ing. Ferraguti, si deve, appunto, l'applicazione del gassogeno alle automobili: un'invenzione che rese possibile la circolazione ad un notevolissimo numero di macchine e un risparmio di benzina e di nafta valutabile a molte centinaia di migliaia di tonnellate. Alla intramontabile arte d'arrangiarsi del nostro popolo, invece, si deve la comparsa nelle grandi città del “ciclotaxi “. Auguri ai saggi, tecnici esperti del nostro tempo, che ora come allora, si adopereranno per trovare delle soluzioni.