FIUGGI (FR): SI APRE IL FESTIVAL “CITTA’ MEDIEVALI”. UN MESE DI GRANDE MUSICA

Redazione

Fiuggi (FR) –  – Si apre in Ciociaria il Festival delle “Città Medievali” di musica classica, giunto al trentaquattresimo anno di attività. Domenica (27 luglio) si inaugura il “Doc Music Festival”, rassegna internazionale di medici musicisti inserita nell’ambito della  manifestazione e che andrà avanti fino al 3 agosto. I primi due appuntamenti –  in programma alla Villa di Traiano agli Altipiani di Arcinazzo (ore 18) e nell’Officina della Memoria a Fiuggi (ore 21,15).-,  vedranno protagonisti Karl-Heinz Bomberg (voce e chitarra), Otmar Desch (pianoforte) e Massimo De Santis (voce recitante). In locandina, le canzoni d’autore nella ex DDR..  Nove,in tutto, le serate del nuovo evento (agli Altipiani il “Doc Music  Festival” entrerà anche nella Residenza sanitaria assistenziale “Mancini”, luogo scelto per testimoniare solidarietà e vicinanza a chi soffre) che precede l’apertura del Festival “Città Medievali”, fissata per il 5 agosto con l’esibizione dell’orchestra “Daniele Paris” alla Cavea del teatro comunale di Fiuggi, dove saranno protagonisti il soprano Giulia De Blasis e il tenore Luciano Ganci. Direttore e concertatore, Santi Interdonato. Diciannove concerti, tutti di assoluto rilievo,  del “Città Medievali” animeranno il periodo dall’inizio di agosto ai primi di settembre tra Fiuggi, gli Altipiani di Arcinazzo e Arcinazzo Romano, grazie all’impegno dei rispettivi sindaci, Fabrizio Martini e Giacomo Troja, che ancora una volta hanno puntato sulla rassegna organizzata dall’associazione “Ernico-Simbruina”, con la direzione artistica affidata al M° Vincenzo Mariozzi. Tanti i nomi noti nel panorama musicale.  Agli Altipiani, località turistica di montagna tra le province di Roma e Frosinone, sono previsti appuntamenti nel suggestivo scenario della Villa di Traiano, sito archeologico di grande rilevanza. Nell’edizione 2014 spazio anche al pop e al jazz. A Frosinone , il 6 agosto (Cortile Palazzo della Provincia), ci sarà una serata dedicata al compositore Daniele Paris, per anni direttore del Conservatorio di musica. Sponsorizzano la manifestazione il Ministero dei Beni Culturali, la Regione Lazio, la Banca Popolare del Frusinate, i Comuni di Fiuggi e Arcinazzo Romano.




ROMA PIAZZA BOLOGNA, LEGA NORD A: AGGRESSIONE A DUE VOLONTARI CHE STAVANO RACCOGLIENDO LE FIRME PER I CINQUE REFERENDUM

L’Osservatore d’Italia raccoglie la testimonianza della guardia giurata della banca BNL cha al telefono ci racconta la sua versione che ha rilasciato anche alla Polizia subito intervenuta. Sicuramente le registrazioni della telecamera esterna saranno di aiuto ad individuare gli aggressori

di Cinzia Marchegiani

Roma – Claudia Bellocchi, candidata nel Lazio per la Lega Nord alle europee questa mattina era di staffetta tra i Parioli e Piazza Bologna, dove con banchetti informativi stava raccogliendo firme per i cinque referendum che la Lega Nord sta portando avanti in tutt’Italia. Spiega all’Osservatore d’Italia in direttissima l’accaduto: “Ero quasi arrivata a Piazza Bologna quando sono stata contattata telefonicamente da uno dei volontari responsabili del banchetto. Il ragazzo mi informava che c’erano dei ragazzi che stavano dando fastidio alla manifestazione.” Il resoconto dell’accaduto comincia a prendere forma, cinque ragazzi non bene riconoscibili, hanno cominciato ad aggredire verbalmente i volontari, disprezzando le bandiere e rovesciando addosso il tavolino al volontario che diventa in giro di un attimo il bersaglio inconsapevole in una ordinaria e tranquilla giornata romana. Hanno rubato tutti i moduli dei referendum con le firme che questa mattina erano state apposte per i referendum, mentre un altro ha preso l’intero scatolone per poi scappare in via Lorenzo il Magnifico. L’Osservatore d’Italia ha raggiunto telefonicamente anche la guardia giurata della banca BNL che ha appena rilasciato la sua testimonianza alla Polizia del Commissariamento di Via Forlì, intervenuta subito alla richiesta di pattuglia e ci racconta:”Ero dentro la banca, quando ho sentito un gran frastuono e immediatamente sono uscito per assicurarmi della sicurezza. Ho visto tanti fogli che volavano, e una persona che scappava con uno scatolone in mano. Impossibile per me vedere il volto, ma di certo la banca ha la telecamera in registrazione h24, e se si è fortunati si potrà valutare e individuare le caratteristiche delle persone, ma solo se rientrano nel raggio di azione della telecamera.” Claudia Bellocchi non nuova ai banchetti in questa zona fa una riflessione:”sicuramente questa è una zona con una forte valenza politica. Non sono nuova in questi posti, sono stata presente anche tante altre volte proprio a Piazza Bologna, come per la raccolta delle firme per i crocifissi. Mai avuto problemi. Sicuramente siamo sotto elezioni europee e riscuotere tanto consenso popolare davanti ad un banchetto forse ha suscitato rabbia. Qui ho tanti simpatizzanti e sostenitori che mi conoscono dal 2008, hanno voluto la mia presenza affinché ci sia informazione sul territorio. Ringrazio la solerzia della Polizia, che appena contatta è stata solerte ad intervenire.” Matteo Salvini appena raggiunto dalla notizia ha contattato Claudia Bellocchi, mentre proprio in questo momento stanno arrivando tante testimonianze di solidarietà.
Un fatto isolato che va condannato, che testimonia come la libertà di espressione e di manifestazione spesso incontrano resistenze laddove dovrebbe essere un principio sacrosanto.




ELISA VAVASSORI GIORNALISTA AFFETTA DA SMA INVIA UNA LETTERA AL PREMIER MATTEO RENZI

di Cinzia Marchegiani

Elisa Vavassori, è laureata in Linguaggi dei Media presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con una votazione di 110 e lode. Appassionata di libri e scrittura è autrice di due libri, “Handicap? Una testimonianza” pubblicato dalla Casa Editrice Il Filo di Roma, racconto che fotografa come i disabili, con tenacia e coraggio, possono realizzare i propri sogni, e un romanzo giallo, intitolato “Mea culpa” (entrambi i manoscritti sono stati scritti a quattro mani in collaborazione con la Dott.sa Maria Luisa Chiara, ideatrice del corso di scrittura creativa dell’Università Cattolica di Milano).

Elisa è giornalista pubblicista e collabora con la rivista trimestrale della Banca di Credito Cooperativo di Carugate e con il periodico comunale “Vivere a Carugate”. La sua intelligenza e la sua forza indomita l’hanno condotta a fare una battaglia fino ad incatenarsi per poter usufruire e ottenere dal Comune i fondi previsti dalla legge 162 del 1998, i così detti “Progetti di Vita Indipendente” che prevedono di erogare le risorse direttamente ai disabili non autosufficienti, perché scelgano e retribuiscano in prima persona chi si occuperà di loro, secondo le proprie reali necessità, evitando così di finire in strutture di lunga degenza, per il diritto di una vita indipendente. Dopo le vicissitudini del caso Stamina, la lentezza di avviare (sarà fatta?) la sperimentazione ci rende partecipi della sua missiva inviata all’attuale premier.

Ecco la lettera di Elisa:

Egregio Premier Matteo Renzi,

innanzitutto le porgo i miei migliori auguri per il suo nuovo incarico, sperando che possa finalmente aiutare in modo concreto il nostro Paese.

Chi le scrive è una semplice cittadina 32enne, laureata in giornalismo con 110 e lode, che fin dalla nascita, però, fa i conti con una gravissima malattia neurodegenerativa, la SMA, acronimo di atrofia muscolare spinale. Non cammino, non ho forza nelle braccia, ho seri problemi di deglutizione, non posso svolgere nessun normale atto quotidiano. Le mie gambe, le mie braccia, le mie mani sono quelle del mio compagno o di gente estranea, che fanno tutto per me. Non posso nemmeno bermi un bicchiere d’acqua o pettinarmi i capelli senza aiuto. Questo però non ha certo fermato la mia volontà di migliorare la qualità della vita e ho sempre lottato per conquistare la dignità di donna.

Nella sua squadra di Governo ci sono molte donne e questo è un dato molto pregevole, perché simbolo di parità. È proprio da questa parità che voglio arrivare allo scopo di questa lettera.
La costituzione italiana sancisce, negli tabella 2 e 3, i diritti inviolabili dell'uomo e l’uguaglianza davanti alla Legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Le chiedo allora: «Perché in Italia per potersi curare bisogna passare sotto il giudizio di un giudice, che di malattie non sa nulla? Come può un uomo di Legge affermare che io “sono pacificamente affetta da una gravissima malattia neurodegenerativa a rapida progressione” e per questo motivo non ho il diritto di curarmi come desidero, applicando il decreto Turco – Fazio del 2006? Crede forse che non poter mangiare una pizza, non poter accarezzare una persona cara, vedere le proprie forze scivolare via di giorno in giorno, temere una crisi respiratoria fatale per un raffreddore o una polmonite ab ingestis per l’acqua che va di traverso, sia per me bello e pacifico?»

Ma questo non importa, io posso sopportare. Quelli che invece non possono permettersi il lusso del tempo e dell’attesa sono i bimbi affetti da gravissime malattie a prognosi infausta, che sono in cura a Brescia o che sono imprigionati in una lista d’attesa bloccata da mesi.

Il Ministro Lorenzin promise una velocissima nomina della nuova commissione scientifica per valutare la terapia con staminali mesenchimali del metodo “Stamina”, dopo che il TAR del Lazio decretò che la precedente era inammissibile per palese conflitto di interessi. Finalmente, dopo un’estenuate attesa, tale commissione è stata nominata, ma con un colpo di scena: in sordina, e con il rigoroso silenzio della stampa, che di solito non perde occasione per parlare e sparlare di Stamina, il prof Mauro Ferrari, designato presidente a dicembre, è stato clamorosamente estromesso. Dopo che suoi esimi colleghi, quali i soliti noti detrattori a priori, Bianco, Cattaneo e Garattini, avevano “urlato” indignati sui giornali che Ferrari si era schierato troppo dalla parte delle famiglie.

Le sembra giusto bocciare un medico di tale livello, stimato e apprezzato in tutto il mondo, solo per aver osato dire che avrebbe ascoltato tutte le parti, sia pro che contro, e che avrebbe incontrato di persona le persone in trattamento a Brescia? È così illogico voler verificare dal vivo i fatti? O forse si deve ancora proseguire con la telepatia e con la valutazione del paziente a distanza, senza prendere visione delle cartelle cliniche? 

Sarebbe questo il Ministro che deve tutelare i malati? Un Ministro che lascia sole e abbandonate persone fragili che lottano con mostri che li divorano dentro, senza alternative terapeutiche fornite dalla medicina ufficiale, è forse un Ministro che sta adempiendo ineccepibilmente ai suoi doveri? Un Ministro della Salute che non permette la regolare applicazione della Legge per le cure compassionevoli è degno di essere tale? Un Ministro che offre cure palliative a bambini e adulti affetti da malattie neurologiche sa quello che propone? Un Ministro che per mesi non si degna di prestare attenzione a due fratelli gravemente disabili che da luglio 2013 vivono precariamente sotto una tenda di fronte a Montecitorio per chiedere il diritto sacrosanto di cura è un Ministro che sa fare bene il suo mestiere? Un Ministro che non ascolta i pazienti, le loro suppliche, i loro desideri, lo loro voglia di non morire, è lecito?

Questo Ministro, che Lei ha voluto riconfermare nella sua squadra di Governo, sarà capace, vista la seconda opportunità che le ha offerto, di aprire gli occhi e guardare realmente quali sono le necessità e i diritti delle persone che dovrebbe tutelare?

Tante, troppe domande, a cui spero Lei sappia dare una risposta… perché nessuno può togliere ad altri il diritto di provare cure non ancora sufficientemente testate per migliorare la qualità di vita o per guardare al futuro con speranza… nessuno può decidere per la salute altrui, né un giudice, né un Ministro, né tantomeno lo Stato.

Affermava il filosofo britannico Isaiah Berlin: «L'essenza della libertà è sempre consistita nella capacità di scegliere come si vuole scegliere e perché così si vuole, senza costrizioni o intimidazioni, senza che un sistema immenso ci inghiotta; e nel diritto di resistere, di essere impopolare, di schierarti per le tue convinzioni per il solo fatto che sono tue. La vera libertà è questa, e senza di essa non c'è mai libertà, di nessun genere, e nemmeno l'illusione di averla».

Con queste parole vorrei concludere, anche se avrei argomentazioni infinite per giustificare la mia richiesta e vista la sua nuova carica, il suo nuovo “potere”, le chiedo di adoperarsi per far si che il suo Ministro lavori per tutelare quanto sancito dalla costituzione, sulla quale Lei ha giurato fedeltà.

Le chiedo di ascoltare la voce di chi soffre e non di chi dall’alto di una scrivania o alle spalle di un IBAN detta legge. Non tolga a noi malati la speranza, non privi il mondo dei sorrisi luminosi e sinceri di bimbi come Sebastian, Celeste, Desirèe, Gioele, Sofia, Federico, Ginevra… abbiamo tutti il sacrosanto diritto di curarci.

Cordialmente
Elisa Vavassori

L’Osservatore d’Italia provvederà ad informare i lettori l’eventuale risposta, che ci auguriamo  possa presto essere inoltrata a questa donna straordinaria, Elisa Vavassori.




FROSINONE: IL CAPOLUOGO RICORDA I TRE MARTIRI TOSCANI

Redazione

Frosinone – Il 6 gennaio 1944, Frosinone fu teatro di una dolorosa vicenda a cui dovette assistere impotente: la fucilazione di tre giovani toscani mandati con l’inganno a fortificare la linea Gustav di Cassino. Questi i loro nomi: Pier Luigi Banchi di Fiesole, Luciano Lavacchini di Borgo S.Lorenzo e Giorgio Grassi di Firenze. Il prossimo 6 gennaio 2014 ricorrerà il 70° anniversario di quella tragica storia e il 10° anniversario della realizzazione del Monumento in memoria dei “Tre Martiri Toscani”. “La città di Frosinone, a 70 anni da quell’evento, vuole commemorare la memoria delle tre vittime la cui storia deve essere spunto di riflessione su quei valori che sono il nobile veicolo e il fondamento della pacifica convivenza tra i popoli e della affermazione dei principi supremi ed indefettibili della Libertà e della Giustizia, pilastri della nostra Costituzione e della nostra società. – Dichiarano dall’amministrazione comunale – La partecipazione alla commemorazione di questa storica data deve essere un impegno personale e sociale per esaltare maggiormente questi ideali che, troppo spesso sono messi in discussione o, peggio, – concludono – non adeguatamente presi in considerazione”. Frutto dell’impegno di Gerardina Morelli durante il suo mandato di Consigliere Comunale,  realizzato grazie ai fondi stanziati dalla Banca Popolare del Frusinate e all’opera del Maestro frusinate Alberto Spaziani, di questo Monumento fecero la loro ragione di vita i compianti Prof. Virgilio Reali, in quegli anni Presidente Provinciale dell’ANPI, e Angiolino Terinazzi, uno dei pochi sopravvissuti del gruppo di tredici ragazzi toscani. Avevano lottato tanti anni per ottenere un monumento alla memoria  dei loro amici; appena il loro sogno si realizzò, dissero che se ne sarebbero potuti andare in pace e col cuore pieno di gioia! Il Prof. Reali morì due mesi dopo, Angiolino due anni dopo e la sua volontà era quella di venire a Frosinone, ogni anno il 6 gennaio, a rendere omaggio ai suoi amici. La salute, in quei due anni, non glielo permise ma era tranquillo lo stesso, così diceva, perchè sapeva che a Frosinone c’era colei che non avrebbe mai dimenticato i suoi compagni di sventura.
Questo il programma della celebrazione che si terrà in piazzale Tre Martiri Toscani.

Ore 10 e 15: Arrivo delle autorità.

Ore 10 e 30: Deposizione di una corona presso il Monumento dei Tre Martiri Toscani.

Ore 10 e 35: Interventi delle autorità.

Ore 11: Conclusione della cerimonia.

 




COLFELICE, SECONDO CONVEGNO NAZIONALE “VIOLENZA inFINITA”: UN’EDIZIONE DEDICATA AL RICORDO DI SERENA MOLLICONE

 

E’ l’educazione il vero strumento che permette di conoscere i segnali negativi ma anche la nostra natura. Il direttore del quotidiano L’osservatore laziale, Chiara Rai testimonia con la sua presenza un’attenta e forte capacità di comunicazione di questo percorso e progetto d’informazione. “La divulgazione e l’importanza di dare messaggi positivi, non spettacolarizzando le notizie in merito ai fatti di cronaca, è stato sempre la nostra guida. L’osservatore laziale sensibile alle tematiche emerse in questa sede sarà sempre presente e propositivo ad incentivare un nuovo cambiamento culturale, oltre la legge serve la cultura.” 


di Cinzia Marchegiani

Colfelice (FR) – Non è un semplice caso se a Colfelice è stata accolta come cornice d’autore il secondo Convegno Nazionale Violenza inFINITA. La dott.ssa Anna De Sanctis, segretaria nazionale dell’associazione Donne per la Sicurezza Onlus all’apertura dei lavori spiega come il territorio del frusinate sia stato lo scenario di stragi di donne uccise e travolte in destini maledetti, come la tragica morte della dolcissima Serena Mollicone che ad Arce trovò il suo aguzzino mentre a Sora altre due famiglie piangono Samanta Fava uccisa e murata in una cantina dal suo spasimante e Adriana Tamburini  assassinata a coltellate dal compagno Michele Salerno. Tracce di efferati omicidi sono l’innesco per questo importante appuntamento organizzato dal Presidente dell'Associazione Donne per la Sicurezza Onlus Barbara Cerusico in collaborazione con ASD PEGASO 2 nella persona del Sig. Franco Adamo, maestro di arti marziali e difesa personale che collabora con la suddetta associazione. L’evento è stato patrocinato dal Consiglio della  Regione Lazio, da Link Campus University e dal Comune di Colfelice, Banca Popolare del Cassinate, MG Costruzioni srl, Impresa Edile di Leo Srl, Gi.Gi Auto Srl, Dea Cosmesi 80 srl, Organizzazione Funebre San Tommaso, Meta Lux srl, Show Room Torriero srl, Cristina Design Emmegros, Le delizie di Asso, Araldo Viaggi, Un Posto al Sole e il quotidiano L'osservatore Laziale.


Femminicidio e Stalking alle porte della legge appena varata sono stati affrontati da un parterre di alta levatura professionale e con quella sensibilità e attenzione rivolta all’attuale società che si è trasformata negli anni con un inesorabile processo di mutazione che testimonia una decadenza nei ruoli della famiglia, delle mancanze delle istituzioni e dei vuoti legislativi. Indicando riflessioni e obiettivi importanti da raggiungere i singoli lavori della commissione hanno tracciato la metamorfosi che deve essere raggiunta per arginare le crepe del femminicidio e dello stalking attuando misure di protezione delle vittime mentre il deterrente legislativo deve respirare in simbiosi con un concreto cambiamento culturale.  Il sindaco di Colfelice, Prof. Bernardo Donfrancesco, rappresentato dal suo vice Dante Marrocco ha dato accoglienza all’evento nel maestoso palazzetto dello Sport. Il contributo della senatrice Maria Spilabotte apre i lavori. Spiega come il decreto legge è un punto di partenza e non un traguardo, e rivolge una critica sulla definizione della donna che non può essere identificata come soggetto debole alla stregua dei minori, ma vulnerabile perché violata. Il suo gruppo parlamentare ha indicato l’istituzione di un fondo con 90 milioni di euro, il modo più concreto per aiutare le donne che oltre a denunciare devono avere un supporto nei centri antiviolenza. Il consigliere regionale e capogruppo PSI alla Regione Lazio on. Oscar Tortosa, che ha fattivamente contribuito al convegno per profondere un segno importante di sensibilizzazione nel territorio, ricorda  la mozione approvata lo scorso 4 luglio promuove le attività di prevenzione e accoglienza, protezione e sostegno alle vittime di maltrattamenti, definisce responsabilità precise per la Regione, Enti locali e sistema socio-sanitario, è un obiettivo da associare anche alle iniziative da inserire nelle scuole e università, poiché il germe del rispetto e della parità tra uomini e donne deve partire dai giovani. Lo spot d’informazione e sensibilizzazione NOI NO partito il 25 ottobre scorso cambia look, i protagonisti della campagna pubblicitaria rivolgono moniti e riflessioni esclusivamente ad un pubblico maschile e  trova volti d’eccezione come Claudio Bisio, Daniele Silvestri, Alessandro Gassman e Cesare Prandelli. Il convegno inizia a prendere  forma e con un eccellente lavoro interdisciplinare. Il presidente dell’associazione Donne per la Sicurezza Onlus, Barbara Cerusico leggendo i saluti dell’On. Vincenzo Scotti, il presidente del LINK Campus University e On. Massimo Caciotti, sindaco di Colleferro, condivide una lettera di una donna che passo dopo passo spiega le fasi di un cambiamento relazionale con suo marito fino al completo controllo su di lei, annullando la sua essenza, fino alla disintegrazione della personalità e autostima. Saranno la sua salvezza, un ricovero in ospedale e l’accoglienza in un’associazione che riuscirà a spezzare quelle catene e renderla finalmente una donna e madre lontana dalle maglie della violenza psicologica. Per questo motivo la presidente dell’associazione chiede di tutelare la famiglia monoreddito aiutando la donna agevolandola con affitti equi ed volgere uno sguardo alla protezione del minore che spesso viene tolto ai genitori.

La moderatrice dell’evento  Anna De Sanctis ringrazia la presenza delle dott.ssa Cinzia Cocchi, consigliere comunale di Nemi (ex sindaco), la dott.ssa Sepore, Lo Sole psicologa e l’avv. Alessandro Mancori legale che collaborano con l’associazione stessa, il comandante capitano Compagnia Pontecorvo, Fabio Imbratta e l’assessore alle pari opportunità e disabilità di Aquino, la dott.ssa Federica Di Sotto e  presenta un altro importante tassello di questa commissione, il Generale Luciano Garofano, presidente dell’Accademia Italiana di Scienze Forensi. Un contributo che  arricchisce il senso del convegno, il suo ultimo libro “I labirinti del male”, rappresenta una vera documentazione e indagine sull’universo della violenza contro le donne e nasce dalla volontà di andare oltre le indagini microscopiche. Illustrando il quadro della dimensione dato dalle statistiche, indica la non emergenza italiana rispetto i paesi europei che ci superano duplicando le stime. La cartina al tornasole, spiega, è l’Euroansa che l’anno scorso ha indicato il minimo storico degli ultimi 40 anni, sicuramente se ne parla di più e il ruolo dei media ha amplificato l’interesse del pubblico. “Il femminicidio matura nell’ambito familiare e il parlamento e il legislatore con l’art.5 hanno inserito un principio di grandissimo interesse, poiché occorre indagare e curare le patologie che si instaurano all’interno delle relazioni sentimentali, in tutto questo tempo abbiamo mancato nella prevenzione, mentre ad oggi si registra una caduta verticale dei ruoli distinti ma sinergici dei genitori e docenti.” Emerge dal quadro tracciato del generale Garofano un monito, il legislatore nelle fasi d’investigazione deve porre attenzione sul ruolo invadente delle trasmissioni e giornali poiché le indagini preliminari vanno protette e non dibattute. L’art.5 inoltre rinnova la formazione degli operatori, errori umani fatti sui luoghi d’indagine in sede di primo intervento e anche successivamente non sono più tollerabili. L’omicidio di Serena Mollicone insegna che sono stati commessi troppi errori, tutti i processi dibattuti attendono ancora risposte dalle prove scientifiche, sciupate da un’anarchia investigativa, la scienza fa la differenza se la burocrazia, prima investigativa e poi processuale, sono nella giusta misura. La moderatrice introduce la storia crudele di Serena Mollicone, uccisa nel suo piccolo paese perché la sua coscienza chiedeva giustizia, le morti dei suoi amici per droga non potevano essere taciute.

Segue l’intervento della dott.ssa Laura Volpini, docente di psicologia presso l’Università La Sapienza di Roma  che annovera un curriculum straordinario di titoli e competenze, dal 1996 collabora nell’attività di consulenza e peritale per conto dell’autorità giudiziaria e la difesa. La Volpini passando all’analisi del femminicidio, fa luce alle cause ascrivibili dovute maggior parte all’isolamento sociale della vittima (difficilmente ci si rivolge ai membri della famiglia o ad esperti) che al silenzio del carnefice. Gli uomini trovano molte difficoltà ad esternare i propri problemi, legati soprattutto nell’affrontare le separazioni o quando la compagna diventa una sorta di proprietà che colpisce la sua lesa maestà. Prevenzione significa un’educazione all’affettività e sessualità. Nel delitto di Serena Mollicone la dott.ssa Volpini comincia a collaborare quando viene  contattata dal gen. Garofano per studiare il profilo psicologico. Lì è stato creato un team di lavoro e le indagini riaperte nel 2007. Sono state individuate delle carenze dal punto di vista dell’ascolto dei testimoni, sommarie e superficiali la documentazione emersa, nel 2001 i responsabili che seguirono l’investigazione sono stati indagati. Un danno importante poiché negli aspetti psicologici si perdono delle occasioni per  trovare importanti elementi. Questa giornata di studio e  lavoro accoglie tra le sue mura virtuali Guglielmo Mollicone, papà di Serena.

La dott.ssa De Sanctis delinea il ritratto di questa ragazza simbolo di innocenza e coraggio, un’idealista, ragazza affidabile, con un forte senso di giustizia sviluppato tale da indirizzarla nelle mani dell’aguzzino, lei non poteva voltare lo sguardo e accettare che i suoi coetani morissero per droga. Guglielmo, il papà di Serena è un uomo distinto, con uno sguardo limpido ma deciso. E’ al convegno per testimoniare una barbaria disumana, duplicemente oltraggiata, nella morte cruenta e nel depistaggio delle prove dell’omicidio. Guglielmo racconta nei particolari l’agghiacciante storia. Serena, una giovane donna, col suo senso di giustizia e quello incosciente modo di fare senza pensare ai pericoli, ha fatto saltare il marciume che c’era ad Arce, un paesino che aveva il primato in Europa dei drogati. Nel dettaglio racconta le vergogne delle indagini, anche il giorno del funerale profanato per  alimentare sospetti su di lui, con il prelievo e spostamento in caserma. Misteri che hanno preso luce con la forza e determinazione di chi non si arrende al lurido complotto oltre la vergogna di un assassinio. Serena aveva intuito un giro di droga insediata nelle istituzioni, sono passati 12 anni, e la consapevolezza che dopo i colpi inferti, e il trattamento criminale inferto col filo spinato, dall’autopsia si scoprì che poteva comunque essere salvata.

L’avvocato Dario De Santis non potendosi pronunciare conferma però che c’è un’indagine attuale, dopo l’archiviazione del caso, la verità certa è in attesa poiché parecchie volte è slittata per proroghe e sicuramente ascrivibile ad assenza ancora di un risultato utile, o alla presenza di un risultato utile dell’indagine che si verificando. “Meglio tardi che mai” è la frase con cui l’avv. Gianfranco Di Capua, penalista dell’associazione, si inserisce nel  dibattito che in merito  espone il nuovo decreto legge sul femminicidio, focalizzando la radice del problema che è genetico, indicando una seria riflessione, la legge può funzionare solo se c’è assistenza territoriale. Occorre la qualificazione degli operatori, monitorare il possesso dei requisiti.

Le caserme siano in grado di indicare luoghi che possano accogliere la donna violata e che denuncia, nominando un’associazione, strumenti  e interventi qualificati affinché il magistrato possa intervenire, e lo stesso magistrato affianchi con un percorso deontologico queste associazioni. Patrizia Danella, consigliere comunale di Pontecorvo, già consigliere provinciale alle pari opportunità,pone obiettivi importanti che gli amministratori devono guardare, l’ascolto, la tutela e guida nelle scuole. Non si può solo insegnare, occorre ascoltare e sapere anche andare nel loro mondo. Facebook non è solo uno strumento negativo, e anche lì i genitori possono e devono tutelare i propri ragazzi, indicando che ogni genere di violenza, come lo stalking deve essere denunciato. La scuola deve lasciare il segno e contribuire a mettere in fila i figli, non sempre le istituzioni sono aperte al dialogo. Patrizia Danella, si rende disponibile come strumento di sensibilizzazione e azione concreta all’interno delle istituzioni. Il convegno termina con altri autorevoli contributi, il mediatore famigliare Evaldo Cavallaro che suscita particolare interesse con il suo intervento “Violenza subita e Violenza Cercata” che svela i meccanismi assolutamente da evitare, poiché nei rapporti umani ci sono sempre i sintomi, piccole avvisaglie che dobbiamo attivare come dei radar in emergency. Solo avvistando precocemente un potenziale nemico, si riesce a fuggire prima che il rapporto tra due persone diventi troppo avvolgente da diventare una catena davvero stretta e riuscendo a sganciarsi prima che diventino troppo forti e perverse. E’ l’educazione il vero strumento che permette di conoscere i segnali negativi ma anche la nostra natura.

Il direttore del quotidiano L'osservatore laziale, Chiara Rai testimonia con la sua presenza un’attenta e forte capacità di comunicazione di questo percorso e progetto d’informazione. “La divulgazione e l’importanza di dare messaggi positivi, non spettacolarizzando le notizie in merito ai fatti di cronaca, è stato sempre la nostra guida. L’osservatore laziale sensibile alle tematiche emerse in questa sede sarà sempre presente e propositivo ad incentivare un nuovo cambiamento culturale, oltre la legge serve la cultura.” 

C’è un passaggio importante dedicato alla violenza ai disabili, la vice presidente dell’associazione Donne per la Sicurezza Onlus, Roberta Sibaud, apre ferite incredibili testimoniando ”La disabilità al femminile tra coraggio e violenza”, poiché le donne in questo caso sono vittime di molteplici discriminazione e che forse il nostro sguardo non si sofferma mai abbastanza. Sono quelle  più vulnerabili delle altre, e più esposte al fenomeno, soprattutto quelle con disabilità psichica e sensoriale ovvero  uditiva, visiva o con difficoltà di linguaggio.  Sono le disabilità che amplificano la dipendenza nelle mani di altri….come recita la stessa Sibaud «Mani esperte, devote, mani disposte ma straniere. Mani materne, mani matrigne, mani benedette, mani maledette, mani necessarie, mani indispensabili! Mani! Mani! Inconsapevoli mani da cui spesso mi sento come cancellata, che del mio corpo leggono i bisogni, mai i desideri.” Antonio Staiola, interprete L.I.S (lingua italiana dei segni) e presidente dell’associazione I.D.E.A onlus conferma le enormi difficoltà che le donne con disabilità uditive incontrano nel dover e poter comunicare un abuso, poiché l’handicap della persona sorda è invisibile.  Si conclude un percorso interessantissimo, che ha messo radici su quell’opera magnifica che è il germe della cultura, dell’impegno, delle riflessioni e dei progetti. Il convegno è itinerante in tutt' Italia e continuerà il 29 novembre a Napoli, a dicembre in Sicilia e a gennaio in Lombardia.  Il maestro Franco Adamo presidente ASD Pegaso 2, collaboratore dell’associazione, grazie al quale il convegno ha preso forma oltre ad indicare l’importanza della difesa personale delle donne ha fatto una breve  dimostrazione con il pubblico presente.

Un convegno che ha riaperto ferite mai marginate, come l’omicidio di Serena Mollicone che ha avuto un destino maledetto perché la sua coscienza era stata istruita contro i mostri della disonestà.  L’osservatore Laziale è vicino al papà Guglielmo, persona d’immensa stima, testimonianza di un’Italia diversa da come molti la dipingono, dove ancora batte forte il coraggio di dire basta. Basta solo gridare, basta alla malagiustizia, basta ai soprusi, basta all’indifferenza della collettività… Convegno di alto spessore di tutti i relatori, un punto importante da cui occorre ripartire, perché mai è troppo tardi, come ci insegna Guglielmo Mollicone. Occorre saper andare oltre.

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BRACCIANO, CUPINOROPOLI: L'ASSOCIAZIONE "I CITTADINI CONTRO LE MAFIE" E IL M5S CHIEDONO CHIAREZZA

M5S: Chiediamo che, se disattese le richieste legittime dei cittadini, l’amministrazione vigente e il primo cittadino rassegnino le loro dimissioni lasciando, di fatto, la parola al popolo sovrano".

 

Luca Pagni

Bracciano (RM) – Il Circolo del Lago di Bracciano dell’Associazione Nazionale “I Cittadini contro le Mafie e la Corruzione" torna a chiedere con forza che sia fatta chiarezza sulla chiusura della discarica di Malagrotta e su ruolo e responsabilità della politica centrale e locale sulla vicenda, che schiaccia il ruolo di sovranità dei cittadini.

La chiusura di Malagrotta è stata esibita e trionfalmente stampata su una miriade di manifesti che tappezzano la Capitale. – Dichiarano dal Circolo del Lago di Bracciano dell’Associazione Nazionale “I Cittadini contro le Mafie e la Corruzione" – La coalizione che sostiene Ignazio Marino e Nicola Zingaretti – proseguono dal circolo – annuncia la vittoria ma è la stessa coalizione che ha portato a Bracciano parte dei rifiuti di Roma e che non si minimizzi evidenziando che si tratta solo di 20.000 tonnellate con termine di scadenza per lo sversamento. Siamo il Paese delle proroghe che rendono definitivo il provvisorio, tra i tanti esempi ricordo Borgo Montello e Albano. Che cosa risponderanno i rappresentanti locali, alle richieste dei Cittadini di Bracciano quando la loro stessa coalizione ha recapitato a Cupinoro la spazzatura romana e della Santa Sede? Perché Nicola Zingaretti non torna a visitare l’ameno lago di Bracciano come in occasione dell’apertura del Consultorio? La situazione economica in cui versa il Comune di Roma è allarmante, riusciranno a pagare quanto dovuto per lo smaltimento dei loro rifiuti o anche questa ghigliottina cadrà sulle teste dei Cittadini di Bracciano? Sono molte le domande che destano preoccupazione e non ultimo il ruolo di una politica che non ha saputo fronteggiare l’emergenza rifiuti, fonte di interesse mafioso ormai cronicizzato".

Abbiamo raggiunto telefonicamente il Dott. Antonio Turri, Presidente dell’Associazione Nazionale “I Cittadini contro le Mafie e la Corruzione”( http://www.icittadini.it/wp/), che da Casal Di Principe (CE) ci ha manifestato grande preoccupazione per quanto sta avvenendo sul tema dei rifiuti, nel Lazio ma non solo.

Ecco cosa ha dichiarato Antonio Turri:

" “Se in 40 anni nulla è cambiato nella gestione dei rifiuti, con le emergenze che sono diventate un’amara consuetudine, dall'interramento dei rifiuti operato dalle mafie alle continue emergenze, non saranno certamente le scelte politiche di  oggi a risolvere il problema in poco tempo, tanto più che sulla vicenda MALAGROTTA – CUPINORO incombono problematiche di tipo tecnico ancora non apertamente affrontate.

Dall’1  novembre 2013 tutti i 26 Comuni che conferiscono nella discarica di Cupinoro DOVRANNO PER LEGGE sottoporre i propri rifiuti a TMB (Trattamento Meccanico Biologico) e linea compost di qualità in anaerobico, per i quali pare non siamo ad oggi attrezzati ed il cui costo non potrà che ricadere sulle tasche dei cittadini, attraverso un aumento della TARES.

E’ noto che il Comune di Bracciano e la sua municipalizzata BRACCIANO AMBIENTE versano in gravi difficoltà economiche.

Lo stesso dicasi per il Comune di Roma i cui disavanzi di bilancio renderanno particolarmente difficile il mantenimento  degli onerosi impegni assunti con la Bracciano Ambiente.

Lo stesso vale per la gestione della doverosa bonifica di MALAGROTTA e dei terreni ad essa circostanti. 

Il rirchio che si corre è che le continue emergenze possano far si che la discarica diventi per la sua capienza complessiva, la nuova Malagrotta e che questo possa favorire gli interessi della speculazione e non di meno gli appettiti delle eco-mafie e della criminalità organizzata nello smaltimento dei rifiuti.

Paradossalmente solo i rifiuti di Roma saranno trattati e stabilizzati per cui sorge il dubbio che dopo questa prima apertura di Cupinoro a parte dei rifiuti di Malagrotta, qualcuno possa imporre dall’alto l’utilizzo dell’invaso VAIRA1 (ex cava VAIRA) nella sua capienza di 1.200.000 mc, magari approfittando del progetto che giace in Regione Lazio per un utilizzo di soli 450.000 mc da parte del Comune di Bracciano, che ha chiesto dal 10/10/2012 una Valutazione di Impatto Ambientale.

Sarà dunque nell’interesse di tutti i cittadini, proprietari della Bracciano Ambiente che è un’AZIENDA MUNICIPALIZZATA, monitorare la compravendita dei terreni adiacenti a Cupinoro che potrebbe un giorno allargarsi a dismisura, nel totale disinteresse verso la volontà popolare.” 

In attesa di ricevere qualcosa in più che una rassicurazione mezzo stampa che riporta quanto ordinato da Sottile, esprimiamo massimo sostegno al Comitato “Fermiamo Bracciano Discarica”, neo-costituendo strumento dei Cittadini che non vestono alcun colore politico.  Cupinoro ha 19.000 proprietari, il Circolo del Lago di Bracciano dell’Associazione Nazionale “I Cittadini contro le Mafie e la Corruzione”, li affiancherà nelle loro legittime richieste. >>

In attesa di ricevere qualcosa in più che una rassicurazione mezzo stampa che riporta quanto ordinato da Sottile, esprimiamo massimo sostegno al Comitato “Fermiamo Bracciano Discarica”, neo-costituendo strumento dei Cittadini che non vestono alcun colore politico.  Cupinoro ha 19.000 proprietari, il Circolo del Lago di Bracciano dell’Associazione Nazionale “I Cittadini contro le Mafie e la Corruzione”, li affiancherà nelle loro legittime richieste".


Sulla questione interviene anche il M5S Anguillara Sabazia e Bracciano:

"Sempre in campo al fianco dei cittadini, i gruppi M5S di Anguillara Sabazia e Bracciano, dopo la chiusura di Malagrotta e la requisizione dh. parte di Cupinoro, con un'operazinne tutt'altro che Sottile.

Nonostante le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dal Sindaco di Bracciano, Giuliano Sala, aumentano gli interrogativi e le preoccupazioni che rimangono senza risposta.

Attualmente le volumetrie autorizzate sembrano essere in esaurimento; in barba ai decreti vigenti, le italianissime proroghe hanno permesso fino ad oggi il conferimento dei rifiuti non trattati, noti come “tal quale”, che dovrà cessare a partire dal primo novembre; come si gestirà la situazione che si creerà con l’immissione di Comuni come quello di Roma che non ha avviato la raccolta differenziata? In quale modo verrà trattato il tal quale dal momento dell’arrivo da parte dei Comuni conferenti? Per di più ci chiediamo quando inizieranno le operazioni di Capping della discarica e come pensano il Dottor Marchesi, in qualità di Presidente del CDA della Bracciano Ambiente, e il Sindaco Giuliano Sala, in qualità di primo proprietario della suddetta azienda municipalizzata, di recuperare le risorse economiche necessarie al fine di attuare le misure necessarie alla messa in sicurezza e a norma di legge dell’area? Relativamente al progetto “VAIRA1” (ampliamento della volumetria di 450.000 mc con l’apertura di un nuovo invaso a fianco a quello già esistente), la futura necessità di costruire un impianto di “Trattamento Meccanico Biologico”, TMB, e l’ineluttabile crescita che avrà la raccolta differenziata nei prossimi anni; come si pensa possa ritornare utile un investimento di ben 3 milioni di euro per l’apertura e la messa a norma del nuovo invaso? La possibilità futura di nuovi bandi di gara per abbancamenti di rifiuti da parte di privati, non sembra poi così impossibile; soprattutto ricordando la disponibilità data dalla giunta Polverini di 1.200.000 mc, ci ritroveremo anche in quel caso davanti a nuovi progetti e richieste di ampliamento, magari leggendo di una “VAIRA2” o, addirittura, un “VAIRA3”? A quanto dimostrato e a quanto scritto negli atti, tutte le caselle indicano la possibilità che Cupinoro potrebbe diventare una delle discariche fiore all’occhiello di Roma Capitale, magari con una volumetria sempre in crescita? In virtù del progetto sul secondo impianto Biogas, costoso e pericoloso per la salute dei cittadini a causa delle emissioni di gas cancerogeni nell’aria, dell’inquinamento dei terreni e del possibile inquinamento della falda acquifera sottostante Cupinoro, come si pensa di procedere alla manutenzione e alla riparazione del primo impianto funzionante solo al 30% e attualmente non messo in sicurezza? Per di più, come e perché non si pensa a realizzare un impianto di compostaggio naturale aerobico?

Chiediamo che l’amministrazione proceda con un atto di responsabilità verso la salute dei cittadini e verso il nostro territorio con l’attuazione delle misure necessarie per la salvaguardia delle stesse specifiche sopra elencate; chiediamo chiarezza a mezzo di assemblea pubblica in cui l’amministrazione rendiconti alla cittadinanza eventuali progetti futuri circa la discarica di Cupinoro e della Spa Bracciano Ambiente. Eventuali appoggi e collaborazioni con associazioni ambientaliste non saranno credibili senza la messa in sicurezza dell’area con un progetto reale e attuabile di chiusura e di bonifica dell’area. Chiediamo che, se disattese le richieste legittime dei cittadini, l’amministrazione vigente e il primo cittadino rassegnino le loro dimissioni lasciando, di fatto, la parola al popolo sovrano".

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FROSINONE, CONSERVATORIO: IL "WORKING WITH MUSIC" FA TAPPA NELL'ABBAZIA DI MONTECASSINO

Redazione

Frosinone – Una nuova location per una nuova edizione del convegno Working With Music, progetto internazionale ideato e coordinato dal Conservatorio di Frosinone con l’obiettivo di dare ai giovani musicisti la possibilità di realizzare esperienze di tirocinio professionale all’estero attraverso borse di studio “Leonardo Da Vinci”.  Quest’anno, infatti, sarà la suggestiva cornice dell’Abbazia di Montecassino ad ospitare la seconda edizione di un Meeting che si articola in due giornate: la prima, aperta al pubblico, che si terrà venerdì 22 marzo a partire dalle ore 15.00; sabato 23, invece, la seconda, riservata ai soli partners. L’appuntamento, quindi, viene riconfermato dopo il successo della scorsa edizione con la quale sono state poste le basi per l’ampliamento ed il perfezionamento di un progetto attento alle esigenze dei giovani diplomati dei conservatori italiani ed al loro inserimento nel mondo del lavoro.

Confermata anche l’esibizione dell’Orchestra Pop del Conservatorio, Ciociarian Pops, con la quale, venerdì alle ore 21 presso l’Aula Magna del Campus Folcara dell’Università di Cassino e del Lazio meridionale, si chiuderà la prima giornata di lavori del convegno. Il concerto, dal titolo The Burt Bacharach Project, sarà dedicato al grande pianista e compositore americano con un programma che ne ripercorrerà la carriera attraverso i brani più celebri Giunto alla terza edizione, Working With Music è un progetto che negli anni ha saputo crescere ed ampliarsi diventando una realtà solida e diffusa: al primo nucleo di Conservatori partner
(Frosinone, L’Aquila e Trieste), infatti, si sono successivamente aggiunti i Conservatori di Genova, Torino e l’Istituto superiore di Studi Musicali di Livorno e poi ancora Monopoli, Padova e Verona, tutti uniti nell'obiettivo di supportare i giovani nel passaggio dalla formazione al lavoro. Decine gli enti europei che hanno aperto le porte ai giovani musicisti italiani – teatri, orchestre, conservatori di musica, chiese ed organizzazioni musicali di vario tipo – offrendo loro la possibilità di realizzare tirocini adeguati alla loro formazione professionale. Il Meeting, patrocinato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, sarà l’occasione per fare il punto sulla seconda e sulla terza edizione del progetto tuttora in corso, coinvolgendo partner italiani e stranieri e dando spazio ai giovani ed alle loro testimonianze. Un’iniziativa impreziosita da un’organizzazione corale che ha visto enti pubblici e privati agire sinergicamente per garantire il successo di un progetto che, in tempi difficili, ha saputo guardare ai giovani cogliendone le esigenze e le aspirazioni. Decisive le collaborazioni con il Comune di Cassino e l’Università di Cassino e del Lazio meridionale, che si sono adoperati con attenzione e disponibilità per la realizzazione del Meeting, ed importante il contributo della Banca Popolare del Cassinate, sponsor principale dell’iniziativa. Da ricordare, inoltre, la partecipazione di Musical Centro.

“Al destino lavorativo dei diplomati nei conservatori di musica – sottolinea il Presidente del Conservatorio, dott. Tarcisio Tarquini – rivolge la sua attenzione questo Meeting che fa il punto sul progetto Working With Music. Presenteremo, infatti, una ricerca su questo tema che darà importanti indicazioni per migliorare la nostra offerta formativa e gli strumenti che abbiamo per facilitare l’inserimento professionale dei nostri studenti”.