PALERMO; 29 CONDANNE PER MAFIA E 20 ANNI AL BOSS D'AMBROGIO

di Angelo Barraco

Palermo – Si è celebrato con rito abbreviato il processo denominato “Alexander” che vedeva imputati mafiosi ed estorsori. Il processo è stato istituito dai pm Caterina Malagoli e Francesca Mazzocco. Il processo “Alexander” nasce da un’inchiesta nata nel 2013.

Il nome “Alexander” proviene da un’operazione dei Carabinieri del Reparto operativo e del Nucleo investigativo che nell’anno 2011 hanno azzerato il mandamento di Porta Nuova. La pena più alta è stata inflitta al capo, al boss Alessandro D’Ambrogio che è stato condannato a 20 anni di carcere. L’uomo era temuto sia da mafiosi di qualsiasi stirpe e controllava ogni attività del centro storico di Palermo con spregiudicatezza e senza mezze misure e pretendeva rispetto da parte dei boss delle altre famiglie.

Il boss sarebbe riuscito a conquistare le zone di Corso dei Mille, Brancaccio, Pagliarelli e Uditore. Successivamente passa al centro storico e alle zone di Porta Nuova che comprende le famiglie di Palermo Centro, Borgo Vecchio, Porta Nuova e i mercati più importanti della città che sono Capo, Vucciria e Ballarò. Il boss aveva trasferito il centro del suo mandamento a Ballarò. Oltre a controllare le attività illecite del centro storico, il boss aveva intrecciato rapporti rapporti con le altre famiglie,  aveva intrecciato rapporti anche esteri per i traffici stupefacenti.

I soggetti condannati sono: Alessandro D'Ambrogio (20 anni in continuazione con una condanna precedente), Salvatore Alario (1 anno e 2 mesi), Giovanni Alessi (9 anni), Salvatore Asaro (7 anni e 4 mesi), Hamed Bachtobji (4 anni e 8 mesi), Andrea Bono (8 anni), Marco Chiappara (10 anni e 10 mesi), Antonino Ciresi (13 anni e 8 in continuazione con una precedente condanna), Giuseppe Civiletti (10 anni), Pietro Compagno (2 anni), Gaspare Dardo (7 anni), Giuseppe Di Maio (8 anni), Raffaele Esposito (2 anni), Daniele Favata (10 anni e 8 mesi), Veronica Giordano (8 mesi), Salvatore Ignoffo (1 anno), Attanasio La Barbere (8 anni e 4 mesi), Vincenzo Ferro (12 anni), Francesco Paolo Nuccio (4 anni e 2 mesi), Ciro Napolitano (4 anni), Giacomo Pampillonia (8 anni), Francesco Scimone (8 anni e quattro mesi), Biagio Seranella (12 anni), Umberto Sisia (10 anni), Pietro Tagliavia (10 anni), Gaetano Rizzo (3 anni), Giacomo Rubino (1 anno e 4 mesi), Carmelo Russo (2 anni), Antonino Seranella (15 anni). L’unico assolto invece è stato Alfredo Geraci.