Palermo, colpo a “cosa nostra”: confiscati 10 milioni di beni a Vincenzo Graziano

L’attività di indagine, finalizzata all’individuazione delle disponibilità economico-imprenditoriali riconducibili ad appartenenti all’organizzazione mafiosa “Cosa Nostra”, svolta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Palermo, aveva già portato nel 2017 all’emissione, da parte del Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, di un provvedimento di confisca di beni per un valore complessivo attualmente stimato in circa 10 milioni di euro, a carico di GRAZIANO Vincenzo, nato a Palermo il 12.06.1951, imprenditore, in atto detenuto. Con l’odierno provvedimento è stata dichiarata l’irrevocabilità della confisca e l’ingente patrimonio, riconducibile a “Cosa Nostra”, è entrato a far parte, in maniera definitiva, del patrimonio dello Stato.

GRAZIANO Vincenzo è ritenuto un elemento di spicco del mandamento mafioso di Palermo-Resuttana e, più in particolare, della famiglia mafiosa di Palermo-Acquasanta. Nel 1996 è stato condannato a 8 anni di reclusione per il reato di partecipazione ad associazione mafiosa e nel 2009, in continuazione per lo stesso titolo di reato, a ulteriori 5 anni. Nel 2014 veniva, nuovamente, tratto in arresto nell’ambito dell’operazione di polizia denominata “Apocalisse”, condotta dal Nucleo Investigativo di Palermo, sempre per il reato di partecipazione ad associazione mafiosa e condannato a 10 anni di reclusione. In ultimo, nel 2016, è stato condannato a 3 anni e 9 mesi di reclusione per i reati di riciclaggio, reimpiego di capitali illeciti, peculato e intestazione fittizia di beni.