Palermo, confessioni shock dal boss di borgo Vecchio e campagna elettorale di fuoco


di Maria Pace

 

PALERMO – La campagna elettorale di Palermo si presenta rovente più che mai, soprattutto quando c’è odore di “strane coincidenze” che accadono in periodo di elezioni: certe notizie sembrano arrivare ad orologeria ma sicuramente quest’ultima è più una “lettura” superficiale di accadimenti inattesi e una sorta di difesa in calcio d’angolo delle persone che si trovano nell’occhio del ciclone. Il candidato sindaco di Palermo Fabrizio Ferrandelli ha ricevuto un invito a comparire per essere sentito nell'ambito di una indagine relativa ad una ipotesi di voto di scambio per le elezioni del 2012. A renderlo noto è lo stesso Ferrandelli, ex Idv ed ex Pd, fondatore del movimento I coraggiosi e del progetto Palermocrazia.

Ovviamente, l’interessato, ha pensato bene di dare lui per primo la notizia che lo interessa anziché finire in pasto all’inevitabile tritacarne mediatico per mano di qualcun altro:"Rimango sorpreso come, dopo quasi cinque anni,- aggiunge – proprio nel pieno di una campagna elettorale in cui sto registrando grande entusiasmo e partecipazione da parte delle palermitane e dei palermitani per la mia candidatura, si apre un'indagine su di me", commenta. Nel 2012 Ferrandelli guidava una coalizione che comprendeva anche una parte di un centrosinistra diviso.


A chiamare in causa Ferrandelli, che in quell'anno si candidò per il Pd sia alle Comunali che alle Regionali, sarebbe il collaboratore di giustizia Giuseppe Tantillo, boss di Borgo vecchio che sta svelando gli ultimi segreti di Cosa nostra. Il fascicolo è di competenza della direzione distrettuale antimafia di Palermo. Del caso si occupa l'aggiunto Leonardo Agueci e il sostituto procuratore Sergio Demontis: sono i magistrati che curano le indagini nella parte centro-orientale della città, che va dal Borgo Vecchio sino a Brancaccio.