Palermo elezioni 2017, Orlando si candida a Sindaco: "Oggi uno stronzo come me è ancora necessario!"
di Paolino Canzoneri
PALERMO – Nella cornice del Teatro Golden, palco storico del capoluogo siciliano che ha visto esibirsi artisti storici della musica e sede di innumerevoli convegli di particolare importanza; ieri Il primo cittadino di Palermo Leoluca Orlando ha dato inizio alla campagna elettorale delle amministrative 2017 per l'elezione del prossimo sindaco. Il prossimo mandato che scadrà nel 2022 appare da subito molto delicato e importante e Orlando lo sa bene e conta sull'appoggio della città che nonostante lamentele e inversioni di tendenza sicuramente riconfermerà anche grazie alla sua spiccata capacità di apparire sempre e comunque un palermitano d'hoc e stagionato che nonostante qualche nota scolorita è riuscito comunque a dare di più dei vecchi sindaci incapaci forse di entrare in reale sintonia con i palermitani. Un "guizzo" più concreto e un po più di coraggio certamente adesso servono per un futuro migliore e Orlando lo sa bene. Orlando riprova e ci crede e il suo vecchio slogan "il sindaco lo sa fare" ha lasciato spazio al nuovo "facciamo squadra". Forte e chiaro sentenzia con vigore riferendosi anche alle forze politiche che lo sostengono come il PD in primis: "Il mio partito era e rimane Palermo. Se qualcuno immagina che diventi un altro non si avvicini. Voglio andare avanti con uomini liberi, ma responsabili per quello che fanno.
No a lacci e lacciuoli dei partiti. Ci aspettano cinque anni di primarie per far emergere nuovi protagonisti e il sindaco della Palermo del 2022". Appare deciso e i toni sono quelli che non la mandano a dire: "Oggi uno stronzo come me è ancora necessario!". Il teatro è stracolmo ma si avverte una certa mancanza di giovani e di una Palermo più popolare mentre il pubblico è formato dalla Palermo borghese con la stragrande maggioranza di elettori con età alta: "Quando ami la tua città gli esami non finiscono mai e la campagna elettorale inizia il giorno dopo che sei stato eletto. Palermo è una città migrante e quando l’Isis siciliana, la mafia, governava Palermo per 100 anni nessun africano o asiatico vi poteva mettere piede. Oggi che la mafia non governa, i migranti ci sono e sono diventati per noiuno stimolo per rivendicare i diritti di tutti". E' l'amore per Palermo che spinge Orlando a ricandidarsi, lo dice lui e aggiunge anche che serve più autostima. Non mancano i riferimenti oggettivi a quelli che secondo lui appaiono come traguardi raggiunti e ottime prospettive per il futuro, in primis la Partecipate: "L'Amap adesso gestisce il servizio idrico in 34 Comuni, meglio fa solo l’acquedotto pugliese”; all’Amat che “malgrado i tagli della Regione ha mantenuto i chilometri percorsi stiamo facendo i decreti ingiuntivi perché la Regione ci deve 44 milioni. Certo, il trasporto pubblico non è perfetto, ma siamo sulla strada per fare ogni anno meglio di quello passato". Parole di soddisfazione anche riguardo la rete tramviaria palermitana: "Uno dei migliori di Italia, con 1,5 milioni di obliterazioni e lo 0,5% di evasione". Riguardo la tanto discussa e odiata ZTL Orlando si mostra consapevole delle poca popolarità ma ne spiega i benefici: "Via Roma era già morta prima della Ztl. La Ztl è una occasione per rilanciarla”. Per concludere non poteva certamente non ricordare uno dei "trofei" più importanti dell'amministrazione Orlando ovvero il riconoscimento del percorso Arabo-Normanno da parte dell'Unesco: "Nel 2017 sarà capitale dei giovani e nel 2018 ospiterà la biennale d’arte contemporanea ‘Manifesta’. Stiamo passando dall’emergenza al progetto che getta lo sguardo al 2022 immaginando l’eredità da lasciare." La campagna elettorale è iniziata.