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Cronaca

Palermo, evasione tributaria: al via i primi pignoramenti

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PALERMO – Il Comune di Palermo invia a Riscossione Sicilia la prima lista di contribuenti non in regola con il pagamento dei tributi comunali, aggiungendo un ulteriore strumento per il contrasto dell’evasione tributaria, causa di gravi danni ai servizi. I dettagli del provvedimento sono stati illustrati stamani, a Palazzo delle Aquile, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il Sindaco Leoluca Orlando, l’Assessore ai Tributi, Antonino Gentile ed i funzionari di Riscossione Sicilia: Salvo Bisconti, dell’’Ufficio Pianificazione Territoriale e Grandi evasori della Direzione Generale ed Antonio Di Martino, Direttore della sede di Palermo e Trapani.

 

lista evasori

 

LA PRIMA FASE

Sono state individuate n.109.779 utenze domestiche e n. 34.439 utenze non domestiche che non hanno pagato la tari 2016. Inoltre sono state scoperti 635.000 mq di superficie non dichiarata ai fini TARI e 10799 immobili non dichiarati ai fini IMU. Sono in corso di notifica i relativi avvisi di accertamento.

 

LA SECONDA FASE

In parallelo è stato completato il pacchetto di regolamenti tributari ora sottoposto all’approvazione del Consiglio comunale finalizzato a facilitare i pagamenti e ad agevolare la regolarizzazione della propria posizione tributaria.
Un primo regolamento prevede che la tari del 2018 non sarà pagata in due rate ma in quattro (febbraio, aprile, settembre e novembre). Un secondo regolamento consente a coloro che hanno ricevuto avvisi di accertamento di pagare i debiti pregressi in 12 mesi (per debiti da 1000 a 5000 euro), in 24 mesi ( per debiti da 5001 a 15000 euro) e in 36 mesi (per debiti superiori a 15000 euro). Un terzo regolamento ha esteso il ravvedimento operoso da 1 a 5 anni. Se il contribuente non ha ancora ricevuto un avviso di accertamento può ravvedersi pagando una sanzione ridotta. Ad esempio, se un contribuente, pur in presenza di una dichiarazione regolarmente presentata, non ha pagato la Tari 2014 di 400 euro può pagarla ora con una sanzione di 20 euro anziché di 120 euro (il 5% anziché il 30%). Se un contribuente non ha presentato la dichiarazione tari 2015 può presentarla con una riduzione della sanzione dal 100% al 16,65%.

 

LA TERZA FASE

Per coloro che non hanno pagato né attraverso il modello F24 precompilato inviato a casa né a seguito della notifica di avvisi di accertamento né a seguito di iscrizione nei ruoli coattivi con la notifica di cartella esattoriale scattano i pignoramenti. Sono stati individuati migliaia di soggetti percettori di canoni di locazione, percettori di redditi da sostituti d’imposta e titolari di conti correnti. L’operazione sarà graduale. Oggi saranno consegnate tre liste: una prima lista di n. 502 contribuenti proprietari di immobili locati percettori di elevati canoni di locazione e complessivamente debitori di 18 milioni 475 mila euro; una seconda lista di n. 4951 titolari di conti correnti complessivamente debitori di 50 milioni 588 mila euro; una terza lista di n. 5243 percettori di redditi da sostituti d’imposta complessivamente debitori di 9 milioni 124 mila euro.

“Sappiamo bene che la conoscenza è potere – ha premesso Orlando – questo passaggio all’azione arriva dopo una lunga fase di studio e approfondimento. Non è un’azione repressiva: poiché stiamo dando tantissime possibilità agevolate a chi vuole mettersi in regola con i pagamenti. E’ necessario mettere in sicurezza la Rap, non solo consentendo all’azienda di pagare i dipendenti, ma mettendola nelle condizioni di offrire un servizio migliore per tutta la città.

Fare in modo che paghino tutti – ha continuato il Sindaco – per far sì che tutti paghino di meno e i servizi siano migliori. Non è solo uno slogan, ma l’impegno concreto dell’Amministrazione comunale per far sì che si riduca drasticamente il gravissimo fenomeno dell’evasione tributaria, una delle principali cause delle difficoltà a garantire servizi efficienti ed efficaci soprattutto sul fronte della pulizia e del decoro.

Se da un lato pagare le tasse è un dovere per tutti, sanzionare chi non le paga è un diritto che l’amministrazione deve tutelare e garantire proprio a chi fa fino in fondo il proprio dovere. Ovviamente non vogliamo e non possiamo assecondare stereotipi né stigmatizzazione di questa o quella categoria produttiva, ma è ovvio che il Comune, a tutela proprio di chi fra i privati cittadini e le imprese fa il proprio dovere, deve fare tutto quanto è nelle proprie possibilità per recuperare le somme non versate ed anche educare ad un nuovo rapporto col sistema tributario.

Abbiamo moltissimi operatori della città – ha continuato il Sindaco – che legittimamente rivendicano un miglior funzionamento delle Aziende, in particolare della RAP, ma poi sono in larga misura coloro che evadono la TARI o non pagano alle scadenze dovute, mettendo in crisi di liquidità l’intera Amministrazione comunale e, soprattutto, l’azienda di igiene ambientale, che deve far fronte ai propri compiti esclusivamente con i prelievi della TARI. Quindi diventa un circolo vizioso di chi non paga e inquina e poi protesta e continua a non pagare. Abbiamo adesso un piano organico di intervento, con la collaborazione di Riscossione Sicilia, perché vogliamo affrontare questo tema, non dicendo “dipende da qualcun altro”, ma insieme abbiamo trovato un percorso che sicuramente servirà a colpire coloro che non hanno pagato e non vogliono pagare e ad aiutare in tutti i modi coloro i quali che, pur non avendo pagato, intendono pagare.

 

Iniziamo con un primo gruppo di 502 soggetti grandi evasori, titolari di contratti di locazione con introiti pari ad oltre cinquanta milioni di euro, che evadono 18 milioni di euro di TARI. Nei confronti di questi soggetti, che sono prevalentemente percettori di canoni di locazione e non pagano la TARI, provvediamo con uno strumento previsto dalla legge, d’intesa con Riscossione Sicilia: il pignoramento presso terzi. L’inquilino riceverà una comunicazione di pagare non più al proprietario dell’immobile, ma direttamente al Comune”.

 

“Con la consegna a Riscossione Sicilia degli elenchi dei morosi recidivi per effettuare i pignoramenti – dichiara l’Assessore Gentile – si completa il piano d’azione programmato. Potremmo chiamarla ” l’operazione triangolo”. Il primo lato è costituito dall’analisi della morosità in città; il secondo dal pacchetto di regolamenti tributari per facilitare i pagamenti e il ravvedimento operoso; il terzo è quello dei pignoramenti. Va precisato che l’azione di pignoramento sarà diretta verso chi non ha pagato spontaneamente né dopo la notifica dell’avviso di accertamento, né dopo la notifica della cartella esattoriale pur essendo titolare di crediti spesso più elevati dei debiti tributari. E’ il completamento di un’operazione necessaria per il benessere comune e a tutela dei tanti cittadini che assolvono i propri obblighi tributari. Un grazie a Riscossione Sicilia per la forte collaborazione che ha assicurato al Comune”.

“Infine – preannunciano Orlando e Gentile – agli esercenti in regola verrà inviata una “Attestazione di regolarità fiscale”, una sorta di bollino che si potrà affiggere nelle vetrine. Ulteriori provvedimenti sono al vaglio del Consiglio comunale, come revocare l’autorizzazione all’uso del suolo pubblico a chi non ha pagato Tari e Tosap”.

“Ringraziamo il Comune – dicono Bisconti e Di Martino – per averci invitato. L’intento non è quello di opprimere e vessare i cittadini, che metteremo nelle condizioni di pagare, utilizzando gli strumenti che le normative vigenti ci permettono, quali la rateizzazione o la compensazione con i crediti vantati con gli enti locali. Solo successivamente, verranno attivate tutte le azioni esecutive e cautelari previste dalla legge per garantire il credito del Comune, a seconda delle fasce di debito: fermo amministrativo, pignoramento presso terzi, ipoteca e pignoramento”.

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Roma, Tor Sapienza: Rider picchiato e derubato della bici elettrica da banda di ragazzini

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ROMA – I Carabinieri della Stazione di Roma Tor Sapienza hanno dato esecuzione ad un’ordinanza della custodia cautelare del collocamento in comunità, emessa dal G.I.P. del Tribunale per i minorenni di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica per i minorenni, nei confronti di 4 indagati, gravemente indiziati a vario titolo dei reati di rapina e lesioni personali aggravate in concorso nonché, per uno dei soggetti coinvolti, di minaccia aggravata con finalità di discriminazione o di odio etnico.
L’episodio è avvenuto in Piazzale Pino Pascali, periferia Est della Capitale, lo scorso 12 novembre 2023, ai danni di un rider di origine africana, senza fissa dimora. Nella circostanza, lo straniero è stato accerchiato da un gruppo di 5 giovani minorenni che, dopo il primo approccio hanno iniziato a picchiarlo colpendolo ripetutamente con calci e pugni e anche a bastonate al volto e al corpo, lasciando dolorante e sanguinante a terra, rubandogli anche la bicicletta elettrica.
Il rider, tuttavia, è riuscito a comporre il numero di emergenza 112, e a fornire una preliminare descrizione di alcuni componenti della banda alla pattuglia dei Carabinieri intervenuta sul posto.
A seguito delle immediate ricerche in zona, dopo pochi minuti, i militari sono riusciti a identificare 2 ragazzi minorenni, corrispondenti alle sommarie informazioni fornite dalla vittima, entrambi con precedenti per reati contro la persona e il patrimonio, i quali fin da subito non sono riusciti a fornire una valida giustificazione sulla loro presenza in zona. Accompagnati per accertamenti, giunti in caserma, alla vista del rider, hanno iniziato subito ad inveirgli contro, pronunciando frasi a sfondo razziale e minacce di morte.
Nel prosieguo delle indagini, le rivelazioni dei minori sottoposti a controllo, corredate da riscontri e riconoscimenti fotografici degli altri coetanei, con i quali gli stessi si accompagnavano la sera dell’aggressione, hanno consentito di delineare un quadro chiaro circa le dinamiche del pestaggio e le responsabilità in capo a ciascuno dei relativi autori.
L’Autorità Giudiziaria concordando l’attività condotta dai Carabinieri, ha disposto la custodia cautelare presso I.P.M per due dei cinque teenagers, riconosciuti quali componenti del gruppo di minori italiani e stranieri autori dell’azione criminosa, in virtù della relativa spregiudicatezza e pericolosità sociale. A due degli indagati, ai quali è stato riconosciuto un ruolo minoritario nella commissione del reato, saranno collocati in una Comunità individuata dal Centro per la Giustizia Minorile di Roma, mentre l’ultimo partecipante, anch’esso individuato ed identificato, non è risultato di alcun provvedimento in quanto non imputabile.
Il rider, invece, a causa delle lesioni subite durante l’agguato, trasportato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Umberto I° di Roma, i medici hanno riscontrato contusioni multiple al capo, al gomito, al piede e polso destro con una prognosi di 20 gg.

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Tragedia nel salernitano: muore bimbo di 15 mesi azzannato da due pitbull

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I cani sono di proprietà di una amica della mamma della vittima

Un bambino di 15 mesi è stato azzannato da due pitbull a Campolongo (Salerno) questa mattina ed è morto per le ferite riportate.

Ancora poche le notizie acquisite dai carabinieri che sono sul posto. I cani sono di proprietà di una amica della mamma della vittima.

Anche la mamma del bambino è rimasta ferita per difendere il figlio. Non sarebbe – secondo le prime notizie – in pericolo di vita. A quanto si apprende, secondo una prima ricostruzione, il piccolo si trovava in braccio allo zio, quando, uscendo di casa, i due cani avrebbero azzannato il bimbo strappandolo letteralmente dalle braccia dell’uomo, rimasto illeso. Il fatto è accaduto nel piazzale antistante una villetta a due piani. I cani sarebbero di proprietà di amici della famiglia del bimbo, che non abiterebbero più con la coppia ma avrebbero lasciato i cani lì.”

“È stato letteralmente strappato dalle sue braccia e azzannato. Il servizio veterinario prenderà entrambi i cani che non erano di proprietà della famiglia colpita da questa tragedia ma di un’altra famiglia che convive in questa stessa abitazione. E’ stata una aggressione feroce e nonostante sia anche intervenuto uno zio del bambino per cercare di liberarlo, non c’è stato niente da fare”. A dirlo il sindaco di Eboli (Salerno), Mario Conte. “Il tutto è avvenuto improvvisamente, in pochi istanti e nessuno si spiega come sia potuto accadere in quanto questi cani sono lì da sempre. In questa casa la famiglia del bambino dovrebbero essere in locazione. E’ una tragedia che ha sconvolto tutta la comunità. E deve essere da monito per chi possiede questi cani che sono purtroppo particolari, con esigenze particolari. Chi ha questi cani deve stare molto attento. Qui abbiamo perso un bambino piccolo, una cosa che colpisce tutti. Da quello che mi hanno riferito non sono mai accaduti episodi preoccupanti”.

Sul posto, da quanto ha appreso anche il primo cittadino, “dovrebbe esserci anche la signora proprietaria dei cani che al momento sta vicino alla mamma del piccolo”.

Codacons, ogni anno 70mila aggressioni
“Dopo la tragedia di Eboli, dove un bimbo di 15 mesi è stato sbranato da due pitbull”, il Codacons torna a chiedere “a gran voce misure per garantire la sicurezza dei cittadini e limitare il fenomeno dei cani potenzialmente pericolosi”. “Al di là del caso specifico e delle dinamiche che hanno causato l’aggressione”, secondo Codacons “è indubbio che esistano razze di cani potenzialmente pericolose per l’uomo, e che la loro diffusione sul territorio è in forte aumento anche a causa di mode e tendenze del momento – afferma il Codacons – Indipendentemente dall’ educazione che si dà al proprio animale, è universalmente riconosciuto come alcune razze, ad esempio pitbull o rottweiler, per le loro caratteristiche peculiari fisiche (potenza, robustezza, dentatura) possano provocare ferite letali in caso di morsicatura”.

“Proprio per questo, e senza ovviamente demonizzare gli animali, chiediamo da tempo un patentino obbligatorio per chi possiede cani particolarmente potenti e potenzialmente pericolosi. Il morso di un volpino, infatti, non causa certo le stesse ferite del morso di un pitbull. L’ aver eliminato la lista delle 17 razze di cani a rischio introdotta dall’ ex Ministro Sirchia ha di fatto cancellato qualsiasi obbligo per i loro proprietari, con conseguenze negative sul fronte della sicurezza. Una lista che, anche alla luce della tragedia di Eboli, andrebbe ripristinata, considerando che ogni anno si contano in Italia circa 70mila aggressioni a danno dell’uomo da parte di cani, e che non tutte le razze sono adatte a chiunque”, conclude il Codacons.

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Altamura, sgominata organizzazione criminale finalizzata al traffico di stupefacenti: arrestate 10 persone

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I Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, con il supporto dei reparti competenti per territorio, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 10 persone, emesse dal Gip presso il Tribunale di Bari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nelle quali vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico di 9 indagati poiché ritenuti appartenenti ad un sodalizio dedito al traffico di sostanze stupefacenti ed 1 per detenzione ai fini di spaccio in concorso.

L’impostazione accusatoria accolta dal Gip

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e condotte dal novembre 2020 ad aprile 2021 dalla Sezione Operativa della Compagnia di Altamura, mediante servizi di osservazione controllo e pedinamento, perquisizioni e sequestri, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in merito alle attività illecite realizzate dall’associazione facente capo a C. D., 51enne di Altamura.

L’indagine trae origine da due danneggiamenti di auto ed una scritta minatoria realizzata sul muro dell’abitazione (“il materiale lo devi prendere da noi”) dello stesso 51enne.

Le attività investigative hanno consentito di accertare che l’azione intimidatoria fosse la conseguenza di debiti accumulati proprio nell’ambito del traffico di stupefacenti. In particolare, è stata acclarata l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti basata su un gruppo criminale legato anche da relazioni familiari.

Le intercettazioni e i vari riscontri hanno evidenziato la presenza di fornitori dello stupefacente nonché la suddivisione dei compiti tra gli indagati, tra i quali “il capo promotore”, “organizzatori dell’attività di spaccio sul territorio e vendita al dettaglio della droga”, “custodi dello stupefacente” e “pusher”, operanti attraverso un rigoroso coordinamento delle attività illecite su tutto il territorio di Altamura anche attraverso uno “spaccio itinerante”. Sono emersi numerosi termini convenzionalmente usati per indicare il luogo ove veniva effettuato lo scambio e per quantificare lo stupefacente da cedere; tra questi ad esempio “stanno fatti i panini là….non è che sta il chilo di pane sano…. … dobbiamo stare a impastare i panini e tutta la pasta…ora vediamo cosa riesce a fare e lo tagliamo davanti veloce..”.

Nel corso delle investigazioni sono state altresì accertate numerose cessioni di sostanza stupefacente del tipo cocaina, hashish e marijuana, ed è stato inoltre accertato come l’associazione avesse la disponibilità di armi, munizioni e ordigni attraverso cui assoggettare coloro i quali si fossero opposti alla volomtà criminale del sodalizio. Il quadro indiziario raccolto dai Carabinieri a carico degli indagati è stato condiviso dalla Procura della Repubblica di Bari, che ha avanzato richiesta di emissione di misura cautelare. Il Gip del Tribunale di Bari, accogliendo la richiesta, ha emesso il provvedimento restrittivo nei confronti dei presunti correi.

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