PALERMO: LO SCANDALO DEL CROLLO DEL VIADOTTO SCORCIAVACCHE: INIZIA LA DANZA DELLE RESPONSABILITA’

Il Presidente dell'ANAS, Pietro Ciucci aveva disposto immediatamente il 30 dicembre la chiusura preventiva e cautelare della variante, ciò ha evitato ogni eventuale rischio per gli utenti. La ditta "Bolognetta scpa" fa sapere che il cedimento della sovrastruttura stradale è riconducibile ad un cedimento del terreno di fondazione del corpo stradale con innesco di uno scivolamento verso valle di parte del rilevato, si tratta quindi di movimento di roto-traslazione 


di Cinzia Marchegiani

Era il 13 novembre 2014, quando la “Bolognetta scpa” il raggruppamento di imprese tra Cmc di Ravenna, Tecnis e Ccc impegnata con diverse squadre di lavoro sui viadotti Scorciavacche 1 e 2, annunciava che l’intervento sulla SS121 nel dettaglio riguardava un tratto di circa 34 km dell’itinerario complessivo “Palermo- Agrigento”, che va dall’attuale svincolo “Bolognetta” (al km 238 circa dell’attuale SS121) allo svincolo “Bivio Manganaro”. E spiegava:” Sono previste numerose opere d’arte e, in particolare, una galleria artificiale, 5 nuovi viadotti, 12 svincoli, oltre ad interventi di restauro, miglioramento sismico e adeguamento di 16 viadotti e ponti esistenti. Alla guida del Contraente generale il Pm Pierfrancesco Paglini, coadiuvato dal Dpm Davide Tironi, dal direttore tecnico Giuseppe Buzzanca e da una qualificata squadra di professionisti.”

Il Viadotto Scorciavacche 2 è entrata di prepotenza nel guinness dei primati. Inaugurato il 23 dicembre 2014 è durato solo pochi giorni, il suo cedimento a capodanno ha fatto il giro mondiale sui media. L’Anas ha fatto subito sapere che sono pronti ad azione legale nei confronti della ditta costruttrice e del direttore dei lavori. In riferimento al tratto della variante di Scorciavacche alla strada statale 121 “Catanese" in Sicilia, interessato nei giorni scorsi da un anomalo abbassamento del piano stradale, l'Anas precisa che il cedimento non ha riguardato il viadotto ma il tratto di rilevato di accesso all'opera. Ma non è un caso che nessuno si è fatto male sul quel tratto appena inaugurato, qui il destino c’entra ben poco. Infatti si legge che Il 30 dicembre il personale tecnico Anas intervenuto sul posto, avendo accertato un avvallamento del piano stradale, decise di procedere in via cautelativa e preventiva alla chiusura della strada tra il km 226,040 e il km 227,040, in località Mezzojuso, in provincia di Palermo, ripristinando la deviazione sulla SP 55 bis:”Nel pomeriggio del 30 dicembre, sulla base di quanto accertato dai tecnici della società – ha dichiarato il Presidente dell'Anas, Pietro Ciucci – e tenuto conto del possibile evolversi del movimento del corpo stradale che avrebbe potuto determinare il collasso del rilevato, ho immediatamente disposto la chiusura preventiva e cautelare della variante. Ciò ha evitato ogni eventuale rischio per gli utenti."

L'Anas ha immediatamente contestato al contraente generale, a cui è affidata l’esecuzione dell’opera, il difetto di esecuzione, disponendo l’immediata installazione di un sistema di monitoraggio di tutti i rilevati realizzati nell’ambito del tratto in oggetto e ordinando di procedere al ripristino del piano viabile, ma non del viadotto, nel più breve tempo possibile. Nel contempo l'Anas ha aperto un'inchiesta per accertare le eventuali responsabilità della Ditta costruttrice e del Direttore dei Lavori, che aveva autorizzato l'agibilità provvisoria, riservandosi di avviare nei loro confronti un'azione legale. Nei giorni successivi al cedimento del piano viabile e, non appena le condizioni meteorologiche lo hanno consentito (tra il 31/12 ed il 1/1 il territorio è stato interessato da copiose nevicate), il contraente generale, cui le aree sono in consegna, si è attivato con i primi interventi di ripristino, visto che la messa in sicurezza era stata già eseguita nei giorni precedenti al manifestarsi del cedimento. Tutti gli interventi di ripristino sono a carico della ditta costruttrice, senza alcun onere per l'Anas.

Contemporaneamente sono stati già sequestrati tutti gli atti relativi all'appalto e la procura di Termini Imerese ha aperto un’inchiesta per crollo colposo. La ditta costruttrice fa sapere Il cedimento della sovrastruttura stradale è riconducibile ad un cedimento del terreno di fondazione del corpo stradale con innesco di uno scivolamento verso valle di parte del rilevato, si tratta quindi di movimento di roto-traslazione. Nessuno dei sopracitati fenomeni, cedimento in fondazione e scivolamento verso valle, interessa le nuove opere costituite dai viadotti “Scorciavacche1” e “Scorciavacche2.

Le immagini dei lavori imponenti saranno un elemento importante per capire veramente se quest’opera al suo battesimo abbia avuto problemi che non rientrano nelle competenze e responsabilità della ditta costruttrice.