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Palestrina, morta a soli 20 anni Camilla Cecconi: al vaglio le telecamere

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Sono state travolte da un’auto mentre attraversavano la strada per andare in chiesa ieri a Palestrina, vicino Roma.

Una delle due ragazze ventenni, trasportata con l’elisoccorso in gravissime condizioni in ospedale, è morta stamattina.

L’amica è ferita ma non è in pericolo di vita. Sul posto sono intervenuti il 118 e i carabinieri della compagnia di Palestrina. La conducente dell’auto, una 72enne, è rimasta illesa. Il veicolo è stato sequestrato

Al vaglio le registrazioni delle telecamere per ricostruire con esattezza la dinamica dell’investimento.  L’incidente è avvenuto intorno alle 11 e le ragazze sarebbero state trovate a qualche metro dalle strisce pedonali. Soccorsa anche l’automobilista sotto shock. “Non le ho viste” avrebbe detto la 72enne. La ragazza ferita, ricoverata in ospedale a Roma, ha avuto una prognosi di 25 giorni per alcune fratture.

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Tivoli, uccisa sulle strisce: preso il pirata della strada

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Identificato e arrestato un 26enne grazie alle immagini acquisite da 19 telecamere

Un drammatico caso di omicidio stradale ha scosso la comunità di Tivoli lo scorso 9 settembre, quando Daniela Circelli, imprenditrice e madre di due figli, è stata tragicamente investita e uccisa mentre attraversava la via Tiburtina. Dopo giorni di intense indagini, i carabinieri e la Procura di Tivoli hanno finalmente fatto luce su questo terribile episodio, smantellando l’ipotesi iniziale di una corsa clandestina e rivelando una verità ancora più scioccante.

Il principale sospettato, un cittadino egiziano di 26 anni, è stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale, omissione di soccorso e calunnia. L’uomo era alla guida di una Volkswagen Golf quando ha compiuto un sorpasso fatale che è costato la vita a Daniela Circelli.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Tivoli, hanno beneficiato dell’acquisizione di immagini da 19 telecamere di sorveglianza disseminate lungo la via Tiburtina. Questi occhi elettronici, insieme a numerosi accertamenti tecnici e testimonianze raccolte, hanno permesso di ricostruire nel dettaglio la dinamica dell’incidente.

Secondo quanto emerso, il 26enne, a bordo della Golf e in compagnia di un amico, procedeva a velocità sostenuta su via Tiburtina. In prossimità delle strisce pedonali, un’auto si era fermata per consentire l’attraversamento di Daniela Circelli. Il giovane egiziano, invece di rallentare, ha effettuato un sorpasso azzardato, complice anche l’asfalto bagnato. L’impatto con la donna è stato violentissimo, tanto da scaraventarla per ben 40 metri.

Dopo l’incidente, il conducente non si è fermato a prestare soccorso, dandosi alla fuga. Un dettaglio cruciale per le indagini è stato il ritrovamento dello stemma frontale della Golf, perso nell’impatto e rinvenuto sul luogo dell’incidente. L’auto è stata localizzata il giorno successivo dai carabinieri.

Ma le azioni del giovane egiziano non si sono limitate alla fuga. Quando i carabinieri lo hanno rintracciato, hanno scoperto che aveva già preparato una borsa, pronto a lasciare il paese. In un disperato tentativo di eludere le proprie responsabilità, ha persino cercato di accusare l’amico che era con lui in auto al momento dell’incidente.

L’analisi meticolosa dei filmati delle telecamere ha permesso agli investigatori di identificare con certezza il 26enne come il conducente dell’auto investitrice. Questi elementi, uniti alle altre prove raccolte, hanno portato il giudice a emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Il giovane è stato quindi arrestato e trasferito nel carcere di Rebibbia, considerato il concreto pericolo di fuga. Le accuse a suo carico sono gravissime: omicidio stradale, omissione di soccorso e calunnia.

Questa tragedia ha lasciato un vuoto incolmabile nella vita dei due figli di Daniela Circelli e ha scosso profondamente la comunità locale. L’arresto del responsabile, se da un lato non può cancellare il dolore per la perdita di una vita, dall’altro rappresenta un importante passo verso la giustizia.

Il caso solleva ancora una volta l’importanza del rispetto delle norme stradali e della prudenza alla guida. La tecnologia, in questo caso le telecamere di sorveglianza, si è rivelata fondamentale per ricostruire la verità e assicurare alla giustizia il responsabile di un atto così grave.

Mentre la comunità piange la perdita di Daniela Circelli, ci si augura che questa tragedia possa servire da monito per prevenire futuri incidenti e per sottolineare l’importanza della responsabilità alla guida.

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Truffa sventata a Monterotondo: arrestato un 53enne mentre tenta il colpo in un deposito

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L’uomo, spacciandosi per corriere, aveva già caricato merce per 2.000 euro. Determinante l’intervento dei Carabinieri

MONTEROTONDO (RM) – Un’operazione fulminea dei Carabinieri ha portato all’arresto di un 53enne italiano, gravemente indiziato di truffa, sostituzione di persona e falsità materiale. L’uomo, con precedenti per reati simili, è stato sorpreso mentre tentava di portare via merce da un deposito di vestiario nel centro di Monterotondo, spacciandosi per un corriere.

Il tentativo di truffa si è consumato nel pomeriggio di ieri, quando il 53enne, alla guida di un furgone, si è presentato al deposito annunciando un ritiro per conto di una presunta ditta di spedizioni. Dopo aver caricato capi di abbigliamento per un valore di circa 2.000 euro, qualcosa però non è andato secondo i suoi piani. Gli addetti del magazzino, insospettiti, hanno controllato i documenti di ritiro e hanno constatato che non era previsto alcun ritiro per quel giorno. Immediata è stata la segnalazione ai Carabinieri di Monterotondo, che sono intervenuti in pochi minuti, bloccando il 53enne prima che potesse fuggire.

Una truffa orchestrata con cura

Durante la perquisizione del veicolo, i militari hanno trovato 6 magliette con il logo di diverse ditte di spedizione, utilizzate dall’uomo per rendere credibile la sua identità di finto corriere. Non solo: sono stati rinvenuti anche adesivi riproducenti targhe di autoveicoli, che l’arrestato utilizzava probabilmente per evitare di essere individuato durante i suoi spostamenti.

Davanti ai Carabinieri, l’uomo ha tentato di giustificarsi, dichiarando di aver perso il lavoro di recente e di aver messo in atto questi espedienti per far fronte alle spese di affitto e per sostenere gli studi dei tre figli.

L’importanza della tempestività

L’episodio dimostra ancora una volta l’importanza di una pronta segnalazione da parte dei cittadini e la rapida reattività delle forze dell’ordine. I Carabinieri di Monterotondo hanno sottolineato come sia fondamentale, in casi del genere, denunciare prontamente comportamenti sospetti.

Il 53enne è stato trattenuto nelle camere di sicurezza, in attesa del processo per direttissima previsto per la giornata odierna.

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Orrore a Tivoli Terme: Giovane madre travolta e uccisa sulle strisce, i responsabili in fuga

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Daniela Circelli, 39 anni, strappata alla vita in un tragico incidente. La comunità sotto shock chiede giustizia

Una notte di terrore ha sconvolto la tranquilla cittadina di Tivoli Terme, lasciando una famiglia distrutta e una comunità in lutto. Daniela Circelli, una vivace imprenditrice di 39 anni, madre e residente a Guidonia, ha perso la vita in circostanze tragiche e scioccanti che hanno scosso l’intera provincia di Roma.

Era poco dopo la mezzanotte quando Daniela, forse di ritorno da una serata con amici o da un impegno di lavoro, si apprestava ad attraversare via Tiburtina sulle strisce pedonali. Un gesto quotidiano, un diritto di ogni pedone, si è trasformato in un incubo quando due auto, sfrecciando a velocità folle, hanno spezzato il silenzio della notte e la vita di una giovane donna.

Testimoni raccontano con orrore la scena: la prima auto è riuscita per un soffio a evitare Daniela, ma la seconda l’ha travolta senza pietà, scaraventandola sull’asfalto come una bambola di pezza. Il rumore sordo dell’impatto, le grida di aiuto dei pochi passanti, il silenzio agghiacciante che è seguito. E poi, in un atto di inaudita viltà, entrambe le auto sono fuggite, lasciando Daniela agonizzante sull’asfalto freddo.

I soccorsi, allertati da chiamate concitate al 112, sono giunti rapidamente sul posto. Paramedici e carabinieri hanno lottato disperatamente per salvare la vita di Daniela, ma il destino aveva già scritto il suo tragico epilogo. A soli 500 metri dalle terme, luogo di relax e benessere, si è consumata una tragedia che ha spezzato sogni, progetti e l’amore di una famiglia.

Ora, mentre la comunità piange la perdita di una giovane donna descritta da tutti come solare e piena di vita, cresce la rabbia e l’indignazione per la fuga dei responsabili. I carabinieri sono al lavoro, setacciando le telecamere di sorveglianza della zona e raccogliendo testimonianze, in una corsa contro il tempo per assicurare alla giustizia chi ha strappato Daniela all’affetto dei suoi cari.

Il sindaco di Tivoli, visibilmente commosso, ha dichiarato: “Questa tragedia ci ricorda quanto sia fragile la vita e quanto sia importante la responsabilità di ogni cittadino sulla strada. Non ci daremo pace finché i responsabili non saranno individuati e puniti secondo la legge.”

Mentre i fiori si accumulano sul luogo dell’incidente, trasformandolo in un mesto memoriale, la comunità si stringe attorno alla famiglia di Daniela. Amici, colleghi e semplici cittadini chiedono a gran voce più sicurezza sulle strade e pene severe per chi fugge dopo aver causato un incidente.

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