PAPA A NAPOLI: "LA CORRUZIONE PUZZA" – GUARDA LA DIRETTA ALL'INTERNO

Redazione

La sua meravigliosa e forte presenza in una terra massacrata dalla corruzione potrà forse dare uno scossone alla malavita e corruzione che comunque ormai dilaga da nord a sud e corrode la società sana. Papa Francesco nella terra dei fuochi. Il pontefice ha visitato il santuario della Vergine di Pompei e poi e' andato a Scampia dove e' stato accolto da una folla in festa. Francesco ha chiesto: "I migranti sono persone di seconda classe?". "Vorrei rispondere – ha detto – a chi ha parlato a nome degli immigrati e dei senza fissa dimora ed ha chiesto una parola che assicuri loro che sono figli di Dio".
"Ma e' necessario – ha gridato il Papa – arrivare a questo? I migranti sono di seconda classe? Dobbiamo far sentire loro che sono come noi, cittadini. Tutti siamo migranti in questa terra". Quindi la veemente condanna della piaga della corruzione. "Un cristiano che lascia entrare dentro di se' la corruzione 'spuzza'", ha gridato Papa Francesco a Scampia. "La corruzione 'spuzza', la societa' corrotta 'spuzza'", ha spiegato. "Togliere lavoro – ha aggiunto – e' corruzione". Secondo il Papa, "corruzione e' una tentazione, e' uno scivolare verso gli affari facili, verso la delinquenza". "Corruzione e' una parola brutta. Quanta corruzione – ha lamentato – c'e' nel mondo". "Una ragazza ha trovato lavoro in una ditta turistica: 11 ore di lavoro a 600 euro. 'E' poco', ha lamentato. 'Se non ti piace c'e' la coda', le hanno risposto. Questa si chiama schiavitu' non e' umano non e' cristiano e se quello che fa questo si dice cristiano dice una falsita'". Con queste parole Papa Francesco ha condannato oggi il "lavoro nero", nel discorso in gran parte a braccio pronunciato a Scampia. Nei giorni scorsi ci sono state polemiche riguardo a lavoratori che a Napoli hanno fatto causa ad enti ecclesiastici perche' erano assunti senza contratto. E Francesco ha dedicato buona paret del suo primo discorso del viaggio napoletano allo "sfruttamento del lavoro in nero". "Tu – ha detto – lavori senza contratto senza niente e ti pago quello che voglio, questo e' sfruttamenti delle persone, senza apporto della pensione, per la salute". "Io ti capisco bene", ha risposto al lavoratore che aveva denunciato il fatto che ci sono sempre meno contratti di lavoro in citta'." Dobbiamo riprendere – ha scandito – la lotta per la nostra dignita' che e' la lotta per trovare ritorovare la possibilita' di lavorare per portare il pane a casa". "Quando non si guadagna il pane – ha osservato Bergoglio – si perde la dignuta', questa mancanza di lavoro ci ruba la dignita'".

ECCO LA DIRETTA

A Napoli "la speranza e' esposta ad assalti e ruberie". Lo ha denunciato Papa Francesco nel discorso pronunciato a Scampia, il primo di questa giornata a Napoli.
"Chi prende volontariamente la via del male ruba un pezzo di speranza, guadagna qualcosina ma ruba la speranza, ruba a se' stesso e a tutti, a tanta gente onesta e laboriosa, e anche alla buona fama della citta', alla sua economia", ha detto il Papa, ricordando che la speranza e' "un grande patrimonio, una leva dell'anima, tanto preziosa".
Quindi un elogio allo spirito dei napoletani: il cammino in questa citta' e' spesso irto di "difficolta' e disagi e talvolta di dure prove", ma anche se "non e' mai stata facile, la vita a Napoli non e' mai stata triste!". Papa Francesco ha sottolineato questo aspetto del carattere dei napoletani salutando i fedeli di Scampia. "E' questa – ha detto – la vostra grande risorsa". "Il cammino quotidiano in questa citta', produce – infatti – una cultura di vita che aiuta sempre a rialzarsi dopo ogni caduta, e a fare in modo che il male non abbia mai l'ultima parola".