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Roma

PARCO DEI CASTELLI ROMANI: "VIENI C'È UNO SFASCIO NEL BOSCO"

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Tempo di lettura 2 minuti Emilio Cianfanelli: “Il Parco dei Castelli nasce da un patto scellerato tra pseudo fondamentalisti e speculatori pubblici e privati".

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[CLICCARE QUI PER ASCOLTARE L'INTERVISTA SU RADIO CUSANO CAMPUS A CHIARA RAI]

 

di Chiara Rai

Parco dei Castelli Romani (RM) – E la mente ritorna indietro a quella celebre canzone che canticchiavano le nonne ai nipoti "Vieni c'e' una strada nel bosco". Noi invece nel bosco abbiamo trovato altro. Il Parco Regionale dei Castelli Romani non è nell’occhio delle critiche soltanto da parte de L’Osservatore d’Italia. Le insoddisfazioni viaggiano in lungo e in largo, dai cittadini alle istituzioni la musica non cambia: l’Ente Parco regionale dei Castelli Romani sembra proprio inerme e impermeabile ai disagi, incuria e degrado che ormai dominano il territorio naturale protetto alle porte di Roma. Proprio per questo il nostro diritto di cronaca e di critica si farà ancora più assiduo raccogliendo malumori e testimonianze. Come l’ultima di un rinomato e celebre albergatore e ristoratore conosciuto nell’area castellana che sul social network del nostro quotidiano ha delineato con brevi tratti quella che è una annosa situazione che si consuma proprio di fronte ai suoi occhi.

L’albergatore scrive: “Ho una attività alberghiera nel parco , nel comune di Velletri e al confine con me ( zona Alberghiera da piano regolatore) opera uno sfascio di automobili , mascherato da officina , senza autorizzazione alcuna del Comune di Velletri, e il Parco non la vede, anzi,…….. Qualcuno potrebbe chiedere ai responsabili del Parco se nel Parco si possono esercitare tali attività”. Tutto questo continua a persistere di fronte ad un silenzio assordante nonostante sotto l’enorme “sfascio” scorra l’acqua del Simbrivio che arriva nelle case dei residenti.

Uno scenario che ha dell’assurdo con tanto di fotografia che rende meglio l’idea: sì proprio così, nel Parco ci sono disseminate automobili, una vera e propria officina/rimessa/ sfascio che opera in un ambiente naturale protetto e per di più in una zona classificata come alberghiera.

A questo punto una semplice bonifica non basta bisogna attuare una politica risolutiva anziché tenere in vita un baraccone che non serve a risolvere i problemi.

Ma questa situazione non sembra essere l’unica perché anche il sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli ha commentato la situazione in cui versa il Parco dei Castelli Romani e segnalato che proprio nel territorio di Ariccia ci sarebbe nel Parco una costruzione abusiva che addirittura tratta scarti organici. L’Osservatore d’Italia prenderà bene le coordinate per farci presto un salto.

Intanto ecco cosa dice il primo cittadino ariccino: “Il Parco dei Castelli nasce da un patto scellerato tra pseudo fondamentalisti e speculatori pubblici e privati. Basta vedere come è stato disegnato. Doveva comprendere tutto il territorio del Vulcano Laziale tenendo conto delle attività dei cittadini dei Castelli. E' sorto invece un baraccone partitocratico. La Regione Lazio ha tutta la responsabilità della scarsa efficacia del Parco. Francesco Storace lo ha fatto diventare una clientela regionale marginalizzando definitivamente i Comuni. Chiaramente non funziona e non può funzionare,sono anni che è commissariato ed è ormai un altro ente che chiede balzelli e afferma la sua autorevolezza cercando di proibire alle persone normali,facendo finte di non vedere tagli dei boschi speculativi,discariche,abusi,L'Assessore all'ambiente ha promesso ai Sindaci recentemente a Rocca di Papa di intervenire sul carrozzone ,stiamo a vedere”.

E stiamo a vedere anche noi che per il momento non possiamo far altro che raccontare lo scempio in cui versa un’aerea protetta. Va bene la tanto sbandierata prevenzione sui temi ambientali e sulle brochure dell’Ente. Ma come mai questi grossi fenomeni non vengono arginati una volta per tutte?
 

Cronaca

Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

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I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.

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Cronaca

Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

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MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.

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Roma

Roma, minacciato al collo con due bottiglie di vetro e costretto a consegnare lo smartphone: in manette due uomini

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ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo hanno arrestato due cittadini romani – di 31 e 36 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine – gravemente indiziati dei reati di rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Un giovane, 22enne romano, ha denunciato di essere stato avvicinato da due uomini a lui sconosciuti che, in evidente stato psicofisico alterato, lo hanno afferrato al collo e minacciato con due bottiglie di vetro, facendosi consegnare lo smartphone per poi allontanarsi, in via di Boccea altezza metro Cornelia. Richiesto aiuto al 112, tramite alcuni passanti, sono interventi sul posto i Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo che grazie alla descrizione fatta dal giovane e tramite la localizzazione del telefono asportato, hanno individuato i due sospettati nei pressi della fermata metropolitana “Battistini”.
Alla vista dei militari, gli indagati hanno spintonato i Carabinieri al fine di darsi alla fuga ma sono stati bloccati. Con loro avevano ancora la refurtiva che è stata riconsegnata al 22enne.
Presso le aule di piazzale Clodio, il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e ha disposto per i due la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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