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Roma

PARCO DELLA CELLULOSA, QUANTO DURERA' ANCORA LO SCARICABARILE?

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Tempo di lettura 3 minuti Dal 2012 si attende l'acquisizione del Parco. Ma i soldi non mancano.

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di Daniele Rizzo

Roma – Di esempi di incompetenza amministrativa ne viviamo e vediamo moltissimi ogni giorno. Ma quello che dal 2010 succede nell’attuale XIII Municipio (ex XVIII) lascia davvero l’amaro in bocca.

Iniziamo col dire che nel quartiere di Casalotti è presente il Parco della Cellulosa, un’area protetta che nel 2006 la giunta regionale capitanata da Marrazzo istituì come Monumento Naturale. Il parco, di quasi 100 ettari, è così chiamato perché in epoca fascista fungeva da centro di raccolta e ricerca per l’Ente nazionale Cellulosa e carta, organo nato con lo scopo di sostenere economicamente la stampa italiana e sostituire l’import in logica autarchica. Dal 1935 in poi il Parco venne utilizzato da diversi enti di ricerca, fino almeno al 2013, anno in cui l’ISPRA ha abbandonato gli edifici interni al parco per trasferirsi altrove. Nonostante la presenza di organi nazionali nel parco nessuna organizzazione fino al 2005 si è preoccupata della salvaguardia o della tutela del parco stesso. Così nel mese di febbraio del 2005 si è autonomamente costituito il Comitato per il Parco della Cellulosa, che con la collaborazione di Legambiente e di ben 41 associazioni territoriali ha raccolto in pochi mesi più di 5000 firme per chiedere l’acquisizione comunale dell’intera area, la realizzazione di un parco pubblico con spirito conservativo, l’utilizzo dei fabbricati per attività socio-culturali.

Come detto, l’11 maggio 2006 Marrazzo decreta la nascita del Monumento Naturale del Parco della Cellulosa, stanziando inoltre 350.000 euro. Da questo momento però inizia il calvario del Comitato. Innanzitutto si chiede che il comune acquisisca circa 14 ettari di parco, zona in cui sono inclusi i fabbricati, e che vengano messi a disposizioni i 350.000 stanziati dalla Regione. Sull’acquisizione dobbiamo dire che il parco è attualmente proprietà della LIGESTRA2, una s.p.a. interamente controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze.

Tardando le risposte da parte dell’amministrazione, nel 2007 il Comitato comincia a “vivere” il parco, organizzando feste, mostre, fiere e raduni all’interno del parco stesso, sempre con lo scopo di vivere e tutelare l’area protetta.

Finalmente il 5 gennaio 2007 la giunta comunale delibera lo stanziamento di 2,5 milioni di euro (fondi di Roma Capitale) per acquisire l’area di 14 ettari e i relativi immobili presenti al suo interno. A testimonianza delle buone intenzioni dell’amministrazione comunale intervengono inoltre numerose memorie di giunta che raccontano dei contatti tra l’Assessorato all’ambiente e al verde e l’Ente Nazionale per la cellulosa e per la carta e la Società Ligestra Due s.r.l., al fine di contrattare l’acquisizione.

Nel febbraio 2010 inoltre l’Ente Nazionale per la Cellulosa e per la Carta e la Società Ligestra hanno confermato di aver avviato le procedure per la predisposizione e la verifica degli atti e documenti propedeutici all’alienazione dei terreni, al prezzo complessivo di 2 milioni e 100 mila euro. Con la giunta Alemanno poi da 2.5 milioni per acquisire l’area verde e l’edificio si è passati a 1.3 milioni, lasciando di fatto fuori il fabbricato dalla transazione economica.Nel dicembre 2011 si è poi arrivati alla mediazione finale sul prezzo, che con una nota della società Ligestra si apprende essere stato fissato a 1.329.025,00 euro. Un mese prima intanto il municipio aveva chiesto a Roma capitale di sbloccare i fondi per l’acquisizione. Il 22 novembre 2012 finalmente l’Assemblea Capitolina ha acquistato con voto unanime il Parco della Cellulosa. Da quel giorno però, nonostante i fondi ci siano, non si riesce a procedere con l’acquisizione del Parco.

Il presidente del Comitato promotore per il Parco della Cellulosa, Salvatore Porrello, ha quindi sollevato la questione con un appello pubblico che cerca di capire come sia possibile che dal 2012 “un assurdo scaricabarile fra gli Uffici competenti” stia di fatto rendendo impossibile “la firma dell'Atto notarile pronto da mesi presso il Notaio Salvatore Mussumeci”. Quello che si chiede Porrello – e che ci chiediamo anche noi – è perché non si proceda con l’acquisizione dell’area e quali siano i reali motivi che ostacolano il naturale evolversi del procedimento. E’ evidente che ci sia una negligenza da parte degli organi preposti, negligenza che si ripercuote sulla buona fede di tutti quei cittadini facenti parte del Comitato che da anni gestiscono sine titulo l’area del Parco e se ne assolvono sì gli onori ma soprattutto gli oneri (come ad esempio le utenze Acea acqua ed energia).

Appurato che la volontà politica di procedere con l’acquisizione c’è, appurato che i fondi per procedere sono presenti nella casse comunali e appurato che da mesi il notaio Mussumeci ha l’atto notarile pronto, chiediamo alle autorità competenti di spiegarci il perché di questo assurdo scaricabarile che ormai da anni impedisce la piena fruizione di un bene comune tanto importante per il territorio e la comunità di Casalotti.

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Cronaca

Roma, Tor Sapienza: Rider picchiato e derubato della bici elettrica da banda di ragazzini

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ROMA – I Carabinieri della Stazione di Roma Tor Sapienza hanno dato esecuzione ad un’ordinanza della custodia cautelare del collocamento in comunità, emessa dal G.I.P. del Tribunale per i minorenni di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica per i minorenni, nei confronti di 4 indagati, gravemente indiziati a vario titolo dei reati di rapina e lesioni personali aggravate in concorso nonché, per uno dei soggetti coinvolti, di minaccia aggravata con finalità di discriminazione o di odio etnico.
L’episodio è avvenuto in Piazzale Pino Pascali, periferia Est della Capitale, lo scorso 12 novembre 2023, ai danni di un rider di origine africana, senza fissa dimora. Nella circostanza, lo straniero è stato accerchiato da un gruppo di 5 giovani minorenni che, dopo il primo approccio hanno iniziato a picchiarlo colpendolo ripetutamente con calci e pugni e anche a bastonate al volto e al corpo, lasciando dolorante e sanguinante a terra, rubandogli anche la bicicletta elettrica.
Il rider, tuttavia, è riuscito a comporre il numero di emergenza 112, e a fornire una preliminare descrizione di alcuni componenti della banda alla pattuglia dei Carabinieri intervenuta sul posto.
A seguito delle immediate ricerche in zona, dopo pochi minuti, i militari sono riusciti a identificare 2 ragazzi minorenni, corrispondenti alle sommarie informazioni fornite dalla vittima, entrambi con precedenti per reati contro la persona e il patrimonio, i quali fin da subito non sono riusciti a fornire una valida giustificazione sulla loro presenza in zona. Accompagnati per accertamenti, giunti in caserma, alla vista del rider, hanno iniziato subito ad inveirgli contro, pronunciando frasi a sfondo razziale e minacce di morte.
Nel prosieguo delle indagini, le rivelazioni dei minori sottoposti a controllo, corredate da riscontri e riconoscimenti fotografici degli altri coetanei, con i quali gli stessi si accompagnavano la sera dell’aggressione, hanno consentito di delineare un quadro chiaro circa le dinamiche del pestaggio e le responsabilità in capo a ciascuno dei relativi autori.
L’Autorità Giudiziaria concordando l’attività condotta dai Carabinieri, ha disposto la custodia cautelare presso I.P.M per due dei cinque teenagers, riconosciuti quali componenti del gruppo di minori italiani e stranieri autori dell’azione criminosa, in virtù della relativa spregiudicatezza e pericolosità sociale. A due degli indagati, ai quali è stato riconosciuto un ruolo minoritario nella commissione del reato, saranno collocati in una Comunità individuata dal Centro per la Giustizia Minorile di Roma, mentre l’ultimo partecipante, anch’esso individuato ed identificato, non è risultato di alcun provvedimento in quanto non imputabile.
Il rider, invece, a causa delle lesioni subite durante l’agguato, trasportato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Umberto I° di Roma, i medici hanno riscontrato contusioni multiple al capo, al gomito, al piede e polso destro con una prognosi di 20 gg.

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Castelli Romani

“Firmitas, utilitas, venustas”: a Frascati il convegno per la rinascita di un’architettura umana

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Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile

“Tutte queste costruzioni devono avere requisiti di solidità, utilità e bellezza.
Avranno solidità quando le fondamenta, costruite con materiali scelti con cura e senza parsimonia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all’uso; bellezza, infine quando l’aspetto dell’opera sarà piacevole per l’armoniosa proporzione delle parti che si ottiene con l’avveduto calcolo delle simmetrie”

Vitruvio nel “De Architectura” sviluppa un concetto costruttivo che può essere racchiuso in tre semplici parole “Firmitas, utilitas, venustas” – solidità, funzione, bellezza – e partendo proprio da queste tre espressioni l’accademia Vivarium Novum di Frascati, nell’incantevole cornice di Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile, terrà un Convegno dal titolo “Firmitas, utilitas, venustas: per la rinascita di un’architettura umana”.

Iniziativa estremamente lodevole patrocinata da School of Architecture della Notre Dame University, dal movimento internazionale New traditional architecture, dall’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, dal FAI – Fondo per l’ambiente italiano – Delegazione di Roma, dall‘Ordine degli architetti PPC di Roma e provincia, dall’Ordine degl’ingegneri di Roma, da Pulchria, dallo Studio ACAM, dal Festival dell’innovazione di Frascati.

Un “nuovo approccio della concezione architettonica” si legge nelle parole del Comunicato stampa diffuso in occasione di questo convegno che evidenzia, inoltre, la necessità di individuare “criteri e approcci architettonici e urbanistici rispondenti alle reali necessità materiali e spirituali dell’uomo, che da un lato aspira a proporzione ed equilibrio, dall’altra richiede socialità piena e vitale desiderosa di spazi da condividere con altri” – prosegue il comunicato stampa.

L’architettura deve tornare ad esprimere armonia con i luoghi ed, assieme alla solidità, offrire spazi capaci di rispondere ai bisogni sociali delle persone.

Lo scopo di Accademia Vivarum Novum punta ad una profonda “riflessione che possa approdare ad un rinnovamento delle pratiche culturali, artistiche e architettoniche, affinché esse pongano la naturale disposizione umana verso l’armonia e la bellezza al centro del loro operato, perseguendo inoltre un’idea di continuità, piuttosto che di rottura, coi paesaggi naturali e culturali costruiti attraverso i secoli”.

Un rinascimento architettonico che porti di nuovo l’Uomo al centro di ogni arte.

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Redazione Lazio

Roma, disservizio al centralino dell’Ospedale Sant’Andrea: cittadini frustrati dall’impossibilità di comunicare con i medici

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Nell’era della comunicazione istantanea, il contatto telefonico rimane un’ancora fondamentale per la salute pubblica. Tuttavia, per molti cittadini romani, ottenere assistenza medica attraverso il centralino dell’Ospedale Sant’Andrea si è trasformato in un incubo. Numerose segnalazioni riportano disservizi persistenti che impediscono ai pazienti di raggiungere i medici desiderati.

Uno degli ostacoli principali risiede nella fase iniziale della chiamata. I cittadini, quando cercano di inserire il nome e il cognome del medico con cui desiderano parlare, si trovano improvvisamente interrotti da un crollo improvviso della linea. Stessa storia quando si intende inserire tra le scelte proposte, il solo cognome del medico. Questo malfunzionamento, seppur apparentemente banale, assume proporzioni significative quando si considera l’urgenza delle comunicazioni mediche.

La frustrazione dei cittadini è palpabile, con molti che hanno riportato di aver tentato di contattare il centralino più volte, solo per essere continuamente interrotti nel loro intento.

L’accesso ai servizi sanitari è un diritto fondamentale, e il persistere di queste difficoltà mina la fiducia nella capacità del sistema sanitario di fornire assistenza tempestiva e adeguata.

Un aspetto particolarmente sconcertante è rappresentato dal fatto che alcuni pazienti hanno registrato la loro esperienza, documentando il disservizio.

In alcune di queste registrazioni si può sentire chiaramente il momento in cui la linea cade, dopo che l’utente ha inserito la scelta di poter del nome e cognome del medico desiderato. Questa evidenza tangibile solleva interrogativi sulla natura e la portata del problema, evidenziando la necessità di un’indagine approfondita.

Il Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea rappresenta un punto di accesso cruciale per i pazienti in cerca di assistenza medica. Pertanto, è essenziale che vengano adottate misure correttive immediate per risolvere questo problema. La trasparenza e la comunicazione aperta con il pubblico sono altrettanto importanti. I cittadini devono essere informati sui progressi nella risoluzione del disservizio e sulle misure adottate per evitare che si ripeta in futuro.

In un momento in cui la salute pubblica è al centro dell’attenzione globale, è imperativo che le istituzioni sanitarie agiscano con tempestività ed efficacia per garantire che i servizi essenziali siano accessibili a tutti i cittadini. La situazione al Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma richiede un intervento immediato e coordinato per ripristinare la fiducia del pubblico e garantire che nessun paziente venga lasciato senza assistenza a causa di problemi tecnici evitabili.

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