Parma, alla Casa della Musica la “fase seconda” dell’edizione 2022 di Traiettorie: concerto del pianista finlandese Joonas Ahonen

PARMA – Secondo appuntamento con la “fase seconda” dell’edizione 2022 di Traiettorie – la rassegna di musica moderna e contemporanea ideata e diretta da Martino Traversa e organizzata da Fondazione Prometeo – cominciata nello scorso aprile e tornata una settimana fa dopo la pausa estiva. E tocca questa volta all’unico recital per pianoforte solo di quest’edizione, con il pianista finlandese Joonas Ahonen, che sarà alla Casa della Musica a Parma mercoledì 14 settembre 2022 alle ore 20:30.
 
 
 
Pianista di Klangforum Wien, membro fondatore del Rödberg Trio, specializzato in repertorio classico e romantico su strumenti d’epoca, Joonas Ahonen è interprete interessato tanto alla lettura di Beethoven al fortepiano quanto alla musica del nostro tempo. Fra gli autori più recenti ha eseguito la prima mondiale di “to an utterance – study” di Rebecca Saunders, il Concerto per pianoforte di Unsuk Chin e quello di Philipp Maintz. Ha suonato in duo con la violinista Patricia Kopatchinskaja. Il suo repertorio spazia da Beethoven a Mendelssohn, Ives, Schönberg, Ligeti, Lutosławski, Cage. Di Ligeti ha registrato il Concerto per pianoforte, di Ives le sonate, di Schönberg “Pierrot Lunaire” e di Beethoven le “Variazioni Diabelli”, che eseguirà anche a Traiettorie.
 
 
 
Nel programma del 14 settembre spiccano infatti le monumentali variazioni che Beethoven compì nel 1823 su un tema a valzer proposto dall’editore Anton Diabelli, la più grandiosa sintesi di due secoli di musica attraverso situazioni stilistiche diverse in una costruzione di straordinario rigore formale ed espressivo, destinata a segnare un passaggio decisivo sia nel genere della variazione, sia nella riflessione storico-musicale ottocentesca. Si collegano a questo colosso le Variazioni op. 27 (1936) di Anton Webern, anch’esse frutto di una struttura formale studiatissima e di una rilettura della forma-sonata attraverso le opportunità e i condizionamenti posti dalla nuova sintassi seriale. Il puntillismo di Webern rimanda immediatamente a quello di Niccolò Castiglioni, seppure così diverso nel suo misticismo e nell’aspirazione a una dimensione altra della realtà: in questo caso la rigida simmetria e le ossessive ripetizioni di “He” (1990) sfociano in un vero e proprio congelamento dello scorrere del tempo. In questo quadro, “Peter Parker” (2004) di Bernhard Gander, costruito sulle variazioni gestuali e psicologiche del protagonista di “Spiderman”, rappresenta in realtà un singolare rispecchiamento delle strategie di attesa e ripetizione che si ritrovano anche nelle strutture sonatistiche del mondo beethoveniano.