PARMA SI INDIGNA: L’ASSASSINO DI TOMMASO ONOFRI A BREVE FUORI DAL CARCERE

di Christian Montagna

Parma-
Ci sono incredulità, sgomento e indignazione nelle parole di Paola Pellinghelli, madre del piccolo Tommaso ucciso nel 2006 in seguito ad un sequestro finito male. Mario Alessi, il muratore accusato dell’omicidio con due complici e condannato all’ergastolo, potrebbe nel 2016 accedere al lavoro esterno al carcere.Trova il coraggio di sfogarsi ai microfoni di una nota trasmissione televisiva Paola, comunicando l’indignazione in seguito a questa probabilità. Gli avvocati dell’omicida infatti hanno presentato la domanda alla magistratura che nel 2016 potrebbe già essere accolta. A tale notizia, Paola ha così commentato :” Questo è inaccettabile perché l’ergastolo al quale è stato condannato lui, lo sconterò io”.

LA STORIA

E’ il 2 Marzo 2006 quando due sconosciuti fanno irruzione verso le 21:00 nella casa della famiglia Onofri, nella campagna Parmense ed immobilizzati con del nastro adesivo i genitori e il fratellino Sebastiano di otto anni, Tommaso Onofri, di soli 18 mesi, viene strappato dal seggiolone mentre consumava la cena e viene rapito. Il padre, Paolo, 46 anni, direttore di un Ufficio Postale di Parma, riesce presto a liberarsi ed a lanciare l'allarme, ma del piccolo rapito, che è febbricitante e gravemente malato di epilessia, non si trova traccia.
Il caso in poche ore fa il giro della nazione: la magistratura chiede tre giorni di silenzio stampa mentre si apprende che presso gli uffici della Procura della Repubblica di Parma vengono ascoltati alcuni operai che qualche tempo prima avevano prestato la propria opera per lavori di ristrutturazione svolti presso la casa degli Onofri, da dove il piccolo è stato prelevato.
Il 16 Marzo, i sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Livorno cercano, senza successo, il corpo del bimbo rapito nelle acque del fiume Magra. A breve distanza dalla casa del bambino rapito viene rinvenuta, tracciata a vernice sull'asfalto la frase «Ne hai abbastanza?» che viene interpretata come un possibile messaggio dei malviventi responsabili del sequestro del piccolo Tommaso.

LE INDAGINI
Le indagini per individuare i responsabili del sequestro sembrano orientate su un gruppo di persone, tra le quali almeno una donna, sotto sorveglianza stretta da parte dei Carabinieri a seguito dell'individuazione di almeno un'impronta digitale lasciata sul nastro adesivo utilizzato dai rapitori per immobilizzare i familiari al momento del sequestro. Tale impronta risulta appartenere ad un pregiudicato abitante nella zona del rapimento, il muratore d'origine siciliana Mario Alessi, 44 anni, pluripregiudicato.
Il 1 aprile vengono ispezionate le campagne ed i casolari della bassa Parmense, Mantovana e Reggiana alla ricerca del piccolo Tommaso e di tracce del suo rapimento. In giornata vengono ascoltate una quarantina di persone e vengono tratti in stato di fermo di Polizia Mario Alessi, la sua compagna Antonella Conserva e Salvatore Raimondi.

LA CONFESSIONE
Mario Alessi, interrogato per alcune ore, confessa l'omicidio di Tommaso Onofri, commesso una ventina di minuti dopo il suo rapimento, il 2 aprile. Sempre nella stessa serata conduce gli investigatori ed i Vigili del Fuoco sul luogo ove è stato occultato il corpicino del bimbo trucidato, presso il torrente Enza.