PENSIONI, COMELLINI (PDM): I GENERALI SI DANNO AL "FAI DA TE". MINISTRO DIFESA CHIARISCA.

"Mentre tutti i partiti sono impegnati a discutere di poltrone e di alleanze per continuare a spartirsi quel poco di Italia che resta, noi del Pdm continuiamo a vigilare sulla tutela dei diritti e del diritto dei cittadini in divisa."

 

Redazione

Roma – "Ministro Di Paola faccia chiarezza sulla nota in merito al «Regolamento di armonizzazione requisirti al trattamento pensionistico ai sensi del D.L. 201/2011» diramata dal suo Stato Maggiore della Difesa. –  Dichiara Luca Marco Comellini, Segretario del Partito per la tutela dei diritti di militari e Forze di polizia (Pdm). –

Lo scorso 2 gennaio – prosegue Comellini –  lo Stato Maggiore della Difesa ha trasmesso alle Direzione generale per il personale militare (DGPM) e a quella della Previdenza e del collocamento in congedo (PREVIMIL) una nota che ha tutte le caratteristiche di un "diktat" per risolvere la mancata emanazione della riforma pensionistica targata Fornero.

«Nelle more del perfezionamento del predetto iter legislativo – si legge nella nota dello SMD – e nell'eventualità che il provvedimento in oggetto non produca effetti a partire dal 1° gennaio 2013, quale contributo di pensiero e ferma restando la specifica competenza in materia di codeste Direzioni Generali, sono state predisposte le due schede in allegato, relative alla pensione di vecchiaia ed anticipata, che riassumono quelli che potrebbero essere i requisiti per l'accesso al sistema pensionistico del personale militare dal 1° gennaio p.v. nel caso in cui il regolamento di armonizzazione non entri in vigore alla predetta data.».

"Mentre tutti i partiti sono impegnati a discutere di poltrone e di alleanze per continuare a spartirsi quel poco di Italia che resta, noi del Pdm continuiamo a vigilare sulla tutela dei diritti e del diritto dei cittadini in divisa. Già lo scorso 7 novembre 2012, mentre tra il Ministro Fornero e le organizzazioni sindacali e le rappresentanze militari infuriava la discussione sullo schema di regolamento di armonizzazione del sistema pensionistico, noi siamo stati gli unici ad aver dichiarato chiusa la questione al 31 ottobre per decorrenza dei termini pervisti dalla legge per l'esercizio della delega da parte del Governo.

– Comellini conclude – Adesso mi sembra chiaro che i generali vogliono farsi la riforma del sistema pensionistico da soli, scavalcando il Governo e il Parlamento. E questo è inaccettabile, il Ministro della difesa ha il preciso dovere di intervenire e chiarire la vicenda."