PENSIONI: GOVERNO STUDIA PRESTITO A CARICO DELLE AZIENDE

Redazione
Il tema pensioni è tanto caro quanto ambito per gli italiani poiché dopo anni di fatica e sacrificio ci si vuole godere il meritato riposo, ma spesso quando si è vicini all’età pensionabile non è nemmeno possibile godersi quanto dovuto perché i tempi vengono dilatati. Adesso a cosa ha pensato il Governo? Ad un prestito pensionistico per tutti i lavoratori che sono vicini all’età di vecchiaia a carico delle aziende. Tale sistema consentirebbe maggiore flessibilità in uscita verso la pensione e lo Stato affronterebbe una spesa molto bassa. Il problema però qual è? Che tale sistema presenta alti costi per l’impresa e anche per il lavoratore che successivamente dovrà restituire il prestito. Se la misura dovesse andare nella Legge di Stabilità, il lavoratore e l’azienda dovrebbero concordare un accordo per l’uscita anticipata, lo Stato avrebbe costi residuali. L’azienda invece dovrebbe pagare i contributi alla persona che esce in anticipo rispetto all’età pensionabile, fino all’accesso alla pensione. Ad esempio, un soggetto che raggiunge una pensione di mille euro al mese e deve abbandonare il lavoro due anni prima dell’età pensionabile, a fronte dell’accordo su un prestito di 800 euro al mese, avrebbe con l’azienda un debito pari a 20.800 euro, la decurtazione potrebbe aggirarsi intorno ai 1.400 euro l’anno, circa 100 euro al mese. Per tutti coloro licenziati tra il 2012 e il 2015 il Governo ha pensato ad un accesso alla pensione anticipato a carico dello Stato con decurtazione legata al prestito pensionistico e al tempo per il quale si riceve.