Connect with us

Roma

PERCHE’ DICIAMO NO A PRODI PRESIDENTE

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti I danni all’economia del paese e quindi il reddito già magro di ogni italiano fu aggravato ulteriormente, sempre grazie al governo Prodi.

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

Emanuel Galea

Senza mezzi termini diciamo subito che molti italiani pensano, e nessuno li biasima, che Prodi e la carica di Presidente della Repubblica sono incompatibili. Non lo fanno certamente per antipatia verso il personaggio, bensì perché il professor Prodi già è stato protagonista della scena politica nazionale ed il suo passaggio è irto di brutti ricordi ed effetti disastrosi sull’economia di questo paese.

Con il governo Andreotti esordisce come ministro dell’Industria. Lo stesso Giulio Andreotti nel 1981 teorizzò che l’impegno che Prodi ricoprì nel 1978 non fosse stato certamente un toccasana per il paese. Il guaio è che nessuno gli diede ascolto. Un anno dopo, Spadolini nominò Prodi alla presidenza dell’Iri, dove rimase per dodici anni, gestendo tra l’altro, con risultati non esattamente spettacolari, il maxi-pacchetto di privatizzazioni dei primi anni ’90.

Nel 1994, dimessosi dall’Iri discese in campo. In seguito, quale inventore dell’Ulivo, riuscì ad attuare un facsimile del “compromesso storico”, fallito ad Aldo Moro, durante gli “anni di piombo”. Le due grandi chiese della vita pubblica, comunisti , ormai ex, e cattolici anche loro ormai adulti, tutti e due insieme nel governo del paese. Ad inizio ’95 l’Ulivo divenne realtà, ed un anno dopo Prodi vinse le elezioni.

Il tanto agognato compromesso storico, però, non durò a lungo. Rifondazione Comunista, dopo averlo tenuto a bagnomaria per un paio di anni, gli staccherà la spina il 9 ottobre del ’98. Prodi fu richiamato nel 2006 dai partiti che non avevano un leader abbastanza agguerrito da contrapporre a Berlusconi.

Il professore vinse le elezioni di un soffio e si insediò a Palazzo Chigi per la seconda volta. Anche in questo caso, la durata è breve e i danni sono tanti. Infatti in un annetto e mezzo l’Unione finì a gambe per l’aria, per opera dell’alleato Clemente Mastella.

I danni all’economia del paese e quindi il reddito già magro di ogni italiano fu aggravato ulteriormente, sempre grazie al governo Prodi. Il 24 gennaio 2008 il Senato gli revoca la fiducia, decretandone l’uscita di scena . Fu la sua ennesima debacle.

Due governi Prodi lasciarono una scia di 100 nuove tasse. Eccone qualcuna: “Aumento contributo delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale. Le prestazioni erogate dal pronto soccorso non seguite da ricovero codificate da codice bianco.  Aumento di un punto dell'aliquota Irap. Imposta di registro del 2% annuo sulle locazioni immobiliari. – E ancora – Pieni poteri alla Riscossione Spa, che caricherà ‘l'aggio’, cioè la commissione, dell'incasso dei tributi al contribuente”. Volendogli perdonare tutte queste tasse e pasticci politici, e sorvolando sopra la questione più nota dell’Eurostar, nessun italiano sarebbe disposto a perdonargli le sue gravi responsabilità nell’aver negoziato disastrosamente un cambio lira/euro con l’Europa:  l’Italia entra nello Sme col cambio fissato a 990 lire per ogni marco tedesco, cifra che farà da base per il cambio lira/euro a 1936,27.

L’introduzione di questa moneta unica si può dire che è la radice della contrazione del potere d’acquisto degli italiani. Il record della pressione fiscale decennale è da attribuire a lui. Nel 2007 ha raggiunto quota 43,1%. Si può aggiungere a favore dell’incompatibilità con il Colle, l’altro pasticcio con la ristrutturazione di Telecom che è costata il posto al proprio braccio destro, Angelo Rovati. E’ opinione molto diffusa che il PD continuerà ad alzare la posta per far saltare l'accordo sulla legge elettorale con l’intento di salvare il Porcellum. Questa legge elettorale, che non piace a nessuno, piace al PD,  il cui obiettivo è portare Prodi al Colle. Contro una tale nomina pesa l’ombra di Goldman Sachs per l’Europa,  che ha visto Prodi tra i suoi dipendenti e consulenti. Prodi è troppo di parte e non sarà mai visto e considerato il presidente di tutti. Mentre al governo ha sempre avuto una “politica contro” e mai una “politica per”. Per questo, saggezza e trasparenza suggeriscono che Prodi sia tenuto il più lontano possibile dal Colle.
 

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cronaca

Roma, Tor Sapienza: Rider picchiato e derubato della bici elettrica da banda di ragazzini

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

ROMA – I Carabinieri della Stazione di Roma Tor Sapienza hanno dato esecuzione ad un’ordinanza della custodia cautelare del collocamento in comunità, emessa dal G.I.P. del Tribunale per i minorenni di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica per i minorenni, nei confronti di 4 indagati, gravemente indiziati a vario titolo dei reati di rapina e lesioni personali aggravate in concorso nonché, per uno dei soggetti coinvolti, di minaccia aggravata con finalità di discriminazione o di odio etnico.
L’episodio è avvenuto in Piazzale Pino Pascali, periferia Est della Capitale, lo scorso 12 novembre 2023, ai danni di un rider di origine africana, senza fissa dimora. Nella circostanza, lo straniero è stato accerchiato da un gruppo di 5 giovani minorenni che, dopo il primo approccio hanno iniziato a picchiarlo colpendolo ripetutamente con calci e pugni e anche a bastonate al volto e al corpo, lasciando dolorante e sanguinante a terra, rubandogli anche la bicicletta elettrica.
Il rider, tuttavia, è riuscito a comporre il numero di emergenza 112, e a fornire una preliminare descrizione di alcuni componenti della banda alla pattuglia dei Carabinieri intervenuta sul posto.
A seguito delle immediate ricerche in zona, dopo pochi minuti, i militari sono riusciti a identificare 2 ragazzi minorenni, corrispondenti alle sommarie informazioni fornite dalla vittima, entrambi con precedenti per reati contro la persona e il patrimonio, i quali fin da subito non sono riusciti a fornire una valida giustificazione sulla loro presenza in zona. Accompagnati per accertamenti, giunti in caserma, alla vista del rider, hanno iniziato subito ad inveirgli contro, pronunciando frasi a sfondo razziale e minacce di morte.
Nel prosieguo delle indagini, le rivelazioni dei minori sottoposti a controllo, corredate da riscontri e riconoscimenti fotografici degli altri coetanei, con i quali gli stessi si accompagnavano la sera dell’aggressione, hanno consentito di delineare un quadro chiaro circa le dinamiche del pestaggio e le responsabilità in capo a ciascuno dei relativi autori.
L’Autorità Giudiziaria concordando l’attività condotta dai Carabinieri, ha disposto la custodia cautelare presso I.P.M per due dei cinque teenagers, riconosciuti quali componenti del gruppo di minori italiani e stranieri autori dell’azione criminosa, in virtù della relativa spregiudicatezza e pericolosità sociale. A due degli indagati, ai quali è stato riconosciuto un ruolo minoritario nella commissione del reato, saranno collocati in una Comunità individuata dal Centro per la Giustizia Minorile di Roma, mentre l’ultimo partecipante, anch’esso individuato ed identificato, non è risultato di alcun provvedimento in quanto non imputabile.
Il rider, invece, a causa delle lesioni subite durante l’agguato, trasportato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Umberto I° di Roma, i medici hanno riscontrato contusioni multiple al capo, al gomito, al piede e polso destro con una prognosi di 20 gg.

Continua a leggere

Castelli Romani

“Firmitas, utilitas, venustas”: a Frascati il convegno per la rinascita di un’architettura umana

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile

“Tutte queste costruzioni devono avere requisiti di solidità, utilità e bellezza.
Avranno solidità quando le fondamenta, costruite con materiali scelti con cura e senza parsimonia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all’uso; bellezza, infine quando l’aspetto dell’opera sarà piacevole per l’armoniosa proporzione delle parti che si ottiene con l’avveduto calcolo delle simmetrie”

Vitruvio nel “De Architectura” sviluppa un concetto costruttivo che può essere racchiuso in tre semplici parole “Firmitas, utilitas, venustas” – solidità, funzione, bellezza – e partendo proprio da queste tre espressioni l’accademia Vivarium Novum di Frascati, nell’incantevole cornice di Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile, terrà un Convegno dal titolo “Firmitas, utilitas, venustas: per la rinascita di un’architettura umana”.

Iniziativa estremamente lodevole patrocinata da School of Architecture della Notre Dame University, dal movimento internazionale New traditional architecture, dall’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, dal FAI – Fondo per l’ambiente italiano – Delegazione di Roma, dall‘Ordine degli architetti PPC di Roma e provincia, dall’Ordine degl’ingegneri di Roma, da Pulchria, dallo Studio ACAM, dal Festival dell’innovazione di Frascati.

Un “nuovo approccio della concezione architettonica” si legge nelle parole del Comunicato stampa diffuso in occasione di questo convegno che evidenzia, inoltre, la necessità di individuare “criteri e approcci architettonici e urbanistici rispondenti alle reali necessità materiali e spirituali dell’uomo, che da un lato aspira a proporzione ed equilibrio, dall’altra richiede socialità piena e vitale desiderosa di spazi da condividere con altri” – prosegue il comunicato stampa.

L’architettura deve tornare ad esprimere armonia con i luoghi ed, assieme alla solidità, offrire spazi capaci di rispondere ai bisogni sociali delle persone.

Lo scopo di Accademia Vivarum Novum punta ad una profonda “riflessione che possa approdare ad un rinnovamento delle pratiche culturali, artistiche e architettoniche, affinché esse pongano la naturale disposizione umana verso l’armonia e la bellezza al centro del loro operato, perseguendo inoltre un’idea di continuità, piuttosto che di rottura, coi paesaggi naturali e culturali costruiti attraverso i secoli”.

Un rinascimento architettonico che porti di nuovo l’Uomo al centro di ogni arte.

Continua a leggere

Redazione Lazio

Roma, disservizio al centralino dell’Ospedale Sant’Andrea: cittadini frustrati dall’impossibilità di comunicare con i medici

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Nell’era della comunicazione istantanea, il contatto telefonico rimane un’ancora fondamentale per la salute pubblica. Tuttavia, per molti cittadini romani, ottenere assistenza medica attraverso il centralino dell’Ospedale Sant’Andrea si è trasformato in un incubo. Numerose segnalazioni riportano disservizi persistenti che impediscono ai pazienti di raggiungere i medici desiderati.

Uno degli ostacoli principali risiede nella fase iniziale della chiamata. I cittadini, quando cercano di inserire il nome e il cognome del medico con cui desiderano parlare, si trovano improvvisamente interrotti da un crollo improvviso della linea. Stessa storia quando si intende inserire tra le scelte proposte, il solo cognome del medico. Questo malfunzionamento, seppur apparentemente banale, assume proporzioni significative quando si considera l’urgenza delle comunicazioni mediche.

La frustrazione dei cittadini è palpabile, con molti che hanno riportato di aver tentato di contattare il centralino più volte, solo per essere continuamente interrotti nel loro intento.

L’accesso ai servizi sanitari è un diritto fondamentale, e il persistere di queste difficoltà mina la fiducia nella capacità del sistema sanitario di fornire assistenza tempestiva e adeguata.

Un aspetto particolarmente sconcertante è rappresentato dal fatto che alcuni pazienti hanno registrato la loro esperienza, documentando il disservizio.

In alcune di queste registrazioni si può sentire chiaramente il momento in cui la linea cade, dopo che l’utente ha inserito la scelta di poter del nome e cognome del medico desiderato. Questa evidenza tangibile solleva interrogativi sulla natura e la portata del problema, evidenziando la necessità di un’indagine approfondita.

Il Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea rappresenta un punto di accesso cruciale per i pazienti in cerca di assistenza medica. Pertanto, è essenziale che vengano adottate misure correttive immediate per risolvere questo problema. La trasparenza e la comunicazione aperta con il pubblico sono altrettanto importanti. I cittadini devono essere informati sui progressi nella risoluzione del disservizio e sulle misure adottate per evitare che si ripeta in futuro.

In un momento in cui la salute pubblica è al centro dell’attenzione globale, è imperativo che le istituzioni sanitarie agiscano con tempestività ed efficacia per garantire che i servizi essenziali siano accessibili a tutti i cittadini. La situazione al Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma richiede un intervento immediato e coordinato per ripristinare la fiducia del pubblico e garantire che nessun paziente venga lasciato senza assistenza a causa di problemi tecnici evitabili.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti