Perché imparare una lingua straniera fa bene al cervello

Imparare le lingue è molto importante. Oggi molti si dedicano allo studio delle lingue straniere e in particolare dell’inglese soprattutto per esigenze professionali. Infatti è importante conoscere l’inglese per avere anche la possibilità di fare carriera, completando la propria formazione. Ma non si tratta soltanto di questioni lavorative. Basti pensare al fatto che oggi, in seguito all’enorme diffusione di interazione tramite il web e tramite i social network, conoscere l’inglese è diventato un bisogno indispensabile. È risaputo, come hanno confermato diverse ricerche, che imparare l’inglese porta anche dei benefici per il cervello. Vediamo quali sono.

La promozione della concentrazione

Rivolgersi ad una Scuola Inglese a Roma, come Wall Street English, o fare affidamento allo stesso ente presso un’altra città italiana significa avere la possibilità di fare in modo che una persona impari di più a concentrarsi. La concentrazione è la capacità di unire tutte le nostre facoltà rivolgendole nei confronti di un’attività determinata.

Infatti per imparare una lingua straniera come l’inglese bisogna essere molto ricettivi e prestare una grande attenzione. Ecco perché studiare una lingua straniera garantisce livelli alti di concentrazione soprattutto per quanto riguarda l’ascolto e la comunicazione.

Il miglioramento delle funzioni cognitive

Uno dei problemi che più si presentano a chi studia le funzioni cerebrali è rappresentato dal fatto che queste tendono a non mantenersi spesso integre a lungo. Il segreto per mantenere intatte le nostre funzioni cognitive sarebbe quello di esercitarle continuamente.

Ecco perché molti esperti sono d’accordo sul fatto che bisogna usare con frequenza le abilità cognitive. L’apprendimento di una lingua straniera costituisce un esercizio cognitivo completo, perché implica l’attivazione del linguaggio, della capacità di ragionamento e la creazione di nuove connessioni neurali.

La conservazione dell’agilità mentale

Una capacità che deve essere coltivata per essere sviluppata al massimo è sicuramente l’agilità mentale, ovvero la prontezza di corrispondere a livello mentale una serie di risposte e di competenze. Anche questa è un’abilità che va esercitata continuamente, per evitare che sia sottoposta ad un rallentamento determinato dal processo di invecchiamento di alcune aree cerebrali.

Studiare una lingua straniera, come per esempio l’inglese, può essere importante anche da questo punto di vista, perché è stato dimostrato da alcuni studi specifici sull’argomento che le persone che conoscono due lingue differenti hanno delle capacità mentali più flessibili e possono passare rapidamente da un’attività all’altra, adattandosi a situazioni anche molto diverse.

Il miglioramento della memoria

Per fissare i ricordi nella memoria bisogna stimolare il cervello a fare nuove associazioni. Le informazioni vengono immagazzinate nella memoria attraverso la formazione di nuovi legami neurali. Imparare una lingua straniera agisce anche in questo senso, perché il cervello viene stimolato, con lo studio di una lingua, ad usare anche delle aree che spesso non vengono impiegate.

Quindi in un certo senso possiamo dire che viene stimolato a servirsi di percorsi nuovi, proprio per ricordare. Ne risultano migliorate sia la memoria a breve termine che quella a lungo termine.

La realizzazione di cambiamenti cognitivi

Una ricerca condotta in Svezia ha dimostrato che, dopo lo studio di una lingua straniera, alcune aree del cervello sono interessate da cambiamenti importanti. Dopo aver confrontato attraverso la risonanza magnetica due gruppi di persone, hanno visto che le aree che hanno mostrato più cambiamenti con lo studio della lingua sono state l’ippocampo, la zona collegata all’orientamento spaziale e tre aree della corteccia cerebrale.

La ricerca è stata condotta confrontando un gruppo di studenti universitari con un gruppo di persone che per 13 mesi avevano studiato una lingua straniera e che avevano imparato a parlarla in maniera fluente. Si è potuto così vedere che alcune aree del cervello in chi aveva studiato la nuova lingua avevano attraversato una fase di sviluppo.