Permesso della mafia per lo sbarco in Sicilia: è polemica tra Pif e Mangiameli

 

di Paolino Canzoneri

 

PALERMO – Il regista Pierfrancesco Di Liberto in arte Pif in queste ore è al centro di una polemica a distanza con lo storico siciliano Rosario Mangiameli. Polemiche pacate ma consistenti che riguardano il film attualmente in proiezione nelle sale cinema d'Italia "In guerra per amore" che racconta la storia d'amore di una coppia durante la seconda guerra mondiale e più precisamente durante le fasi dell'operazione "Husky" cioè l'occupazione delle truppe alleate americane, inglesi e canadesi che sbarcarono in Sicilia e da li avviarono la grande operazione bellica per arretrare e sconfiggere l'occupazione tedesca e nazista nel resto d'Italia. Era il 10 luglio del 1943 e i 180 mila soldati portarono a termine uno sbarco di dimensioni mastodontiche che la storia ricordi. Già nella primavera del 1943, dopo una guerra durata già 4 anni la gran parte degli sforzi bellici erano stati impiegati dall'esercito russo che da sola aveva subito oltre il 95% di tutte le perdite delle potenze alleate massacrando 4,5 milioni di soldati tedeschi mentre gli americani e gli inglesi avevano ucciso appena 500mila. Necessitava quindi una operazione di rallestramento repentino che con un colpo massiccio e da un fronte diverso e inatteso avrebbe sopreso i tedeschi e, chiusi in una morsa, sarebbero stati costretti ad una resa e ad un ripiegamento. L'assalto nel corno della Sicilia meridionale lungo circa 170km fu attuato cosi come pianificato ed è proprio in questo momento che negli anni si sparse la voce che l'approdo a terra delle navi sia stato concordato e permesso dalla mafia locale che in un certo senso ne benedì e ne consentì lo sbarco. Tesi che divide gli storici dando vita ad una leggenda siciliana priva di riscontri dettagliati e provati ma che in se cova non poche possibilità che sia stato un fatto realmente accaduto. Nel film di Pif si assiste ad una paziente attesa delle imbarcazioni d'assalto americane e ad un uomo con tanto di coppola che in barca dalla costa siciliana raggiunge gli alleati per comunicare il consenso e il permesso di attraccare per avviare lo sbarco. Secondo il parere dello storico Raosario Mangiameli si tratta proprio di una colorita leggenda siciliana con scarse probabilità di veridicità per via della enorme flotta e potenza d'assalto che certamente non avrebbe neanche considerato minimamente l'ipotesi di uno "sta bene" da chicchessia e per quanto la mafia si fosse estesa a macchia d'olio, appare un po ardito credegli fino in fondo nonostante altri storici ne abbiamo avallato la veridicità. Senza dubbio ci sono i tratti di una colorita metafora messa in scena per aggiungere ad una storia di per se romanzata, ulteriori spunti e arricchimento di quelle tinte dal sorriso amaro e dalla perenne condizione di subordinanza che il popolo siciliano ha dovuto subire da sempre.